Elezioni in Calabria, Tridico a San Luca: «capitale della cultura degli scrittori calabresi»

  • Postato il 15 settembre 2025
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Elezioni in Calabria, Tridico a San Luca: «capitale della cultura degli scrittori calabresi»

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Dopo decenni un candidato governatore visita San Luca prima delle elezioni: Tridico dalla casa dello scrittore sanluchese promette riscatto per la comunità partendo dal Museo di Corrado Alvaro.


San Luca, Aspromonte. Un nome che evoca subito due immagini: da un lato la Madonna di Polsi, i pellegrini, la fede che in questi giorni sta colorando il paese. Dall’altro lo stigma dei decenni passati. Tra i due poli c’è una comunità, quella sanluchese, che vive ogni giorno sospesa, come se camminasse su un filo teso tra la speranza e la condanna. Oggi, 15 settembre 2025, alle ore 16.55 un filo -istituzionale- si è leggermente mosso. A muoverlo è arrivato Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria. Una visita senza preavviso, nata da un cambio di programma. E, la notizia è semplice: dopo oltre vent’anni, un aspirante governatore ha messo piede a San Luca.

La giornata di Tridico e di San Luca avrebbe dovuto essere un’altra. In programma c’era la visita del candidato governatore all’ospedale di Locri insieme al leader del movimento 5stelle, Giuseppe Conte. Poi l’imprevisto e per «motivi personali» di Conte la visita salta e si cambia programma. È la candidata a consigliere Donatella Di Cesare a spingere perché Tridico sale a San Luca. Lei San Luca la conosce, ci è venuta più volte e persino ieri, per la festa della Croce di Polsi. Così Tridico arriva a San Luca anche la deputata Vittoria Baldino e alcuni candidati della Locride: Pino Mammoliti, Filippo Zavaglia e Salvatore Fuda. Una visita non programmata e i cittadini sanluchesi presenti erano pochi, pochissimi.

L’INCONTRO DI TRIDICO CON LE ISTITUZIONI E UNA PARTE DELLA COMUNITÀ DI SAN LUCA

Ed ecco che arrivato in paese, il primo a riceverlo è Antonio Reppucci, ex prefetto e oggi presidente della commissione straordinaria che guida il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. È lui ad aprire la porta della casa museo di Corrado Alvaro. «L’augurio è che questo paese possa presto tornare a votare». Una frase secca. Perché la democrazia a San Luca sembra essere quasi lusso, più che un diritto.  La visita non era stata annunciata

Al centro della visita di Tridico è stata la casa di Corrado Alvaro, lo scrittore di San Luca che gridava al mondo la dignità dei calabresi. Tridico entra nella casa che odora di carte e di abbandono, guarda i quadre e gli scritti. Non fa proclami, non parla di programmi. Ascolta e basta. A parlare, stavolta, sono gli altri: i sanluchesi. L’unica del gruppo a parlare è la candidata Di Cesare.E’ lei che spiega: parla degli scioglimenti del comune e della fondazione Corrado Alvaro, parla dei cittadini. Ed è lei a introdurre Bruno Bartolo: «l’ultimo sindaco di San Luca», lo descrive.

L’ex sindaco allunga la mano, stringe quella di Tridico, e subito con ironia che sa di amarezza mette le carte sul tavolo: «Sono indagato e rinviato a giudizio – dice Bartolo-. Io sono venuto a salutare lei e la candidata Di Cesare, che è amica di San Luca. Delle mie vicende personali non parlo: ho fiducia nella giustizia. Ma San Luca – dice- ha bisogno di giustizia sociale. Vuole diventare un paese normale».

«LO SCIOGIMENTO DEL CDA DELLA FONDAZIONE CI HA AMAREGGIATO, SIAMO TUTTI CRIMINALIZZATI»

Poi a parlare dentro la casa di Corrado Alvaro è Sebastiano Romeo, segretario del Cda della fondazione sciolto. E’ lui insieme a Walter De Fiores a guidare Tridico nel mondo di Alvaro: «Quando è arrivato lo scioglimento ci ha amareggiato, e se anche il Tar dovesse darci ragione, l’amarezza rimane. Noi – spiega Romeo con il nodo alla gola che gli bloccava le parole- non siamo considerati un paese normale, noi siamo tutti criminalizzati. Quello che penso è che prima di trattarmi da delinquente devi trattami da persona. Io sono una persona. Poi se io sono un delinquente trattami da delinquente però non trattarmi già a priori come un delinquente».

L’IMPEGNO E IL MESSAGGIO SOCIAL

Quando Tridico finalmente apre bocca, lo fa per dire soltanto questo: «L’impegno che mantengo è che questa biblioteca non può rimanere così. Questa biblioteca, questa fondazione, questo paese devono rivivere attorno a questo museo». Niente di più. Poi lascia San Luca. E prosegue verso la tappa successiva: Sant’Agata del Bianco, altro borgo aspromontano. Qui la storia è diversa: c’è Saverio Strati, lo scrittore dimenticato, ma c’è anche un sindaco, Domenico Stranieri, che ha avuto l’idea di colorare i muri delle vecchie case con i murales e trasformare così un paese quasi spopolato in una meta turistica.

Poi nel tragitto verso Bova, Tridico che a San Luca non ha parlato ma ha ascoltato la voce dei pochi cittadini presenti ma che hanno chiesto di essere quelli di San Luca trattati come cittadini dalle istituzioni, sui social lancia un video della sua visita sanluchese e scrive: «A San Luca ho sentito la voce di una comunità che non vuole più vivere sotto un marchio ingiusto. Con Donatella Di Cesare, nostra candidata, e con Vittoria Baldino siamo stati alla Fondazione Corrado Alvaro, che – scrive-custodisce l’eredità di chi ha saputo raccontare la Calabria con coraggio e amore».

LA VISIONE PER SAN LUCA

«San Luca è la città di Corrado Alvaro, uno degli scrittori più importanti della nostra terra, capace di trasformare in letteratura la vita quotidiana dei calabresi. San Luca – scrive Tridico sui suoi social- non può essere ricordata soltanto come “il paese della ‘ndrangheta”. Questo pesa sui cittadini onesti e sui ragazzi che meritano un futuro diverso. Io non accetto che il nome di questo paese resti legato per sempre alla paura. La ’ndrangheta ha soffocato speranze, imposto silenzi, rubato futuro: va sradicata dalla nostra terra. San Luca può diventare altro, molto altro: la capitale della cultura degli scrittori calabresi, la culla della cultura e della bellezza che questa terra porta con sé.  È qui che la letteratura – scrive- può vincere sull’omertà, che i libri possono sostituire i pregiudizi, che il riscatto può diventare realtà. Restituire normalità a San Luca significa – conclude- restituire libertà e futuro. È da qui che può partire una Calabria nuova, capace di rialzare la testa e di camminare a testa alta».

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