Basilicata, SmartPaper, il caso delle sedi
- Postato il 14 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Basilicata, SmartPaper, il caso delle sedi
SmartPaper, scoppia il caso. In una comunicazione dell’Ati ai sindacati “spariscono” Tito e Sant’Angelo Le Fratte. I sindaci lanciano l’allarme. L’assessore regionale Cupparo: «Spero che sia un errore»
Il rischio ora è il trasferimento. Dopo la soddisfacente conclusione del tavolo Smartpaper in Regione di mercoledì, dove si è appreso che il cambio relativo all’appalto Enel manterrà intatto il livello occupazionale dei 380 dipendenti lucani legati alla commessa, una nuova preoccupazione torna a serpeggiare sul futuro dei lavoratori ex SmartPaper: la possibile “sparizione” di alcune sedi lucane dove in cui in questi anni sono stati impiegati.
SMARTPAPER NUOVO RISCHIO PER I LAVORATORI LUCANI
Il rischio si annida tra le pieghe di una comunicazione. A lanciare l’allarme per primi i sindaci di Sant’Angelo Le Fratte, Satriano di Lucania e Tito, che in una nota congiunta hanno infatti sottolineato «la necessità imprescindibile di mantenere le sedi territoriali del Melandro e della provincia di Potenza, per le quali non sono state fornite adeguate garanzie».
POSSIBILE SPARIZIONI DI ALCUNE SEDI LUCANE
A far sobbalzare i sindaci sulla sedia un passaggio della comunicazione sul cambio d’appalto inoltrata venerdì scorso dalle subentranti Accenture e Datacontact «ai sindacati – spiega il primo cittadino di Tito, Fabio Laurino – in cui si chiede anche di aprire un tavolo per definire la modalità di lavoro, che può anche essere quella dello smart working, e si illustra il cambio di tipologia del contratto che da metalmeccanico assumerà invece la dimensione del contratto collettivo nazionale per le telecomunicazioni.
SMARTPAPER LA COMUNICAZIONE
Nella stessa comunicazione tuttavia, viene fatto riferimento al fatto che le sedi operative del raggruppamento temporaneo di imprese idonee a gestire le attività oggetto dell’appalto di maggiore prossimità rispetto alla sedi ove è attualmente gestito il servizio sono Bari per Accenture e Padova per Datacontact Matera». Sparirebbero se così fosse, Tito e Sant’Angelo Le Fratte, dove il lavoro sulla commessa Enel è andato avanti negli ultimi 25 anni.
SPARIREBBERO LE SEDI DI TITO E SANT’ANGELO LE FRATTE
«Il mantenimento di queste sedi, quindi, non è garantito, tanto è vero che nell’incontro in Regione non si è fatto alcun cenno alla territorialità», spiega Laurino.
Ci sarebbe l’ipotesi dello smartworking, accennata nel documento inviato ai sindacati, e su cui le subentranti si sono infatti dette disponibili a discutere nel rispetto dei parametri organizzativi e produttivi. «Ma il rischio che i lavoratori poi siano richiamati nelle sedi operative indicate da loro c’è. Chi può garantire un lavoro per venti anni in smartworking? Per questo chiediamo che resti in piedi il tavolo con la Regione e che si parli di territorialità», dice ancora Laurino.
L’ASSESSORE CUPPARO: «SPERO SIA UN ERRORE»
Anche l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Cupparo, preso in contropiede dalla piega che ha improvvisamente preso la vicenda dopo la chiusura rassicurante del tavolo in Regione, è stato molto netto: «Spero che quello che hanno scritto sia un errore- ha infatti detto Cupparo- noi faremo di tutto perché non succeda questa cosa. L’impegno preso è che i lavoratori non abbiano ripercussioni e che siano impiegati in Basilicata».
SMARTPAPER E SMARTWORKING, POCA FIDUCIA
Dello smartworking, i sindaci delle città lucane dove finora ha operato SmartPaper, si fidano fino ad un certo punto. «Non possano bastare rassicurazioni legate allo smart working, che rappresenta una modalità lavorativa utile ma in qualunque momento revocabile. Va difesa con chiarezza la presenza concreta sui territori, insieme alla dignità e ai diritti dei lavoratori. Diversamente, ci troveremmo di fronte all’ennesimo fallimento della politica e a una nuova fase di desertificazione produttiva. In cui prevalgono logiche esclusivamente imprenditoriali a discapito delle comunità locali».
OCCORRE CHIAREZZA SUL PASSAGGIO DI CONSEGNE DA SMARTPAPER ALLA NUOVA ATI
Per fare chiarezza (soprattutto dal punto di vista occupazionale) sul passaggio di consegne tra Smartpaper e la nuova Ati Accenture–Datacontact che ha vinto la gara Enel per i servizi di quality e back office si è tenuto solo mercoledì scorso il tavolo di confronto definito in una nota ufficiale della Regione un «chiarimento necessario per tranquillizzare i lavoratori».
PRESENTATA LA NUOVA ATI SUBENTRANTE
Durante l’incontro Federico Pelotti di Accenture ha presentato l’Ati subentrante come «una realtà con 70 anni di storia in Italia e 24mila dipendenti», ricordando poi che Enel è già tra i clienti principali dell’azienda. «Il nostro obiettivo – ha spiegato il manager – è garantire la massima continuità occupazionale, mantenendo mansioni e retribuzioni, ed aprire nuove opportunità di crescita per il territorio».
LE PAROLE DI BARDI
Al termine dell’incontro soddisfazione espressa dal presidente Bardi, che ha incontrato le società del cambio di appalto. La clausola sociale, che prevede continuità lavorativa per la platea di lavoratori coinvolta, è stata sin dalla perdita della commessa da parte di SmartPaper la garanzia a cui si sono aggrappati i lavoratori, che ora sperano di evitare i trasferimenti.
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