Ecco tutta la storia della ultra centenaria Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma
- Postato il 5 agosto 2025
- Arte Contemporanea
- Di Artribune
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È il 1907, il regno d’Italia è giovane e così anche la sua immagine. Il sovrano Vittorio Emanuele III, appassionato di monete e medaglie al punto da guadagnare il soprannome di “re numismatico”, chiede che venga aperta, all’interno del Palazzo della Zecca (anche se per questa sede si dovrà aspettare l’inaugurazione del 1911), una scuola dove formare i giovani artisti alla “creazione dell’immagine artistica della moneta”. Due guerre mondiali, una repubblica e quasi centoventi anni dopo, quell’istituzione esiste ancora: è la SAM – Scuola dell’Arte della Medaglia.
La storica Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma
Gestita dall’Ipzs – Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (società controllata del Ministero dell’Economia), la scuola in Via Gottardo 146 è formalmente un Corso di Alta Formazione per scultori, incisori ed esperti di medaglistica e numismatica. Triennale e gratuito, il percorso è a numero chiuso: ogni anno vengono accolti tramite concorso (con due prove pratiche di disegno dal vero e modellazione in bassorilievo) solo una quindicina di studenti e studentesse. “La SAM rappresenta la perfetta sintesi tra estetica e tecnica, dove il talento, accompagnato dallo studio e dal metodo, sposa la competenza”, sottolinea l’Ad di Ipzs Michele Sciscioli. Il programma prevede oltre quattromila ore di formazione teorica e pratica su tre anni, undici laboratori attrezzati e dieci progetti speciali all’anno. Il corso (il cui bando è aperto quest’anno fino al 31 agosto) punta a formare alti artigiani in settori come il conio di monete e medaglie, ma anche alta gioielleria, moda, design, scenografie cinematografiche e teatrali.
I corsi della Scuola dell’Arte della Medaglia di Roma
Gli insegnamenti cardine sono incisione, modellazione e disegno dal vero; intorno a queste discipline ruotano tutta una serie di altri seminari per realizzare gioielli, francobolli, leggilibro artistici, bassorilievi che possono essere commercializzati nelle gallerie, e poi ancora corsi di tecniche di lavorazione del metallo, restauro e conservazione. Tutti lavori di grande precisione che vengono realizzati con tempi molto lenti e grande pazienza, necessari per realizzare modelli dalla precisione millimetrica e per limare i dettagli finali.
Gli sbocchi della SAM di Roma
Diretta dal 2024 da Daniela Longo, molto nota nel settore (nonché ex studentessa), la Scuola è spesso il punto di partenza degli alti artigiani che lavorano prima di tutto nella stessa Zecca, che si occupa di coniare le monete tradizionali e celebrative così come anche le medaglie ufficiali (non ultime quelle per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026), così come al Poligrafico. Qui gli artisti contribuiscono a garantire la sicurezza di strumenti come la carta valori o il passaporto, in combinazione con la tecnologia. Molti studenti vanno invece a lavorare nella gioielleria del mercato di massa o di lusso, realizzando per esempio gli accessori, motivo per cui ben otto ex allievi sono ora nell’organico della maison Bvlgari. Tra i principali interlocutori della scuola, però, resta il Vaticano, che necessita spesso di medaglie simboliche (in molti casi realizzate, nel pontificato di Francesco, dalla stessa Longo) così come di targhe celebrative.
I progetti speciali della SAM di Roma
Alcuni dei monumenti pubblici presenti a Roma sono stati realizzati dagli stessi studenti, nell’ambito dei progetti speciali: ne è esempio la riproduzione della statua equestre di Marco Aurelio in Campidoglio del 1997, ma anche il logo del Giubileo del 2000, il monumento al Carabiniere in Piazza Risorgimento e il corredo di gioielli della statua del Bambini dell’Ara Coeli. È sempre un’allieva della SAM, Fani Taurino, ad aver realizzato la medaglia bronzea celebrativa per il Natale di Roma, consegnata quest’anno al sindaco Roberto Gualtieri: un lavoro, il suo, che recupera l’usanza di celebrare le opere pubbliche con una visione dall’alto della nuova Piazza Pia, rifatta a lustro per il Giubileo. Sulle orme del grande incisore Benedetto Pistrucci e della migliore tradizione italiana, questi lavori dimostrano come qui si siano formati alcuni dei più apprezzati incisori d’Europa, nonostante negli anni passati la nomea della scuola sia un po’ venuta meno, per via dell’emergere dell’euro e di nuovi tipi di formazione competitor. Ora, anche con la giurisdizione del nuovo direttore generale dell’Economia Francesco Soro, è in atto un forte rilancio, che si è mostrato nel numero record di iscritti e in una copertura internazionale, complici la famosa medaglia-plettro per Pino Daniele, voluta dalla moglie e andata subito esaurita, e la particolarissima moneta celebrativa dell’Amerigo Vespucci, un “oblò” in cui incastrare il due euro europeo realizzata dall’ex studente, e ora insegnante, Emanuele Ferretti.
Giulia Giaume
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