È morto Mimmo Jodice, tra i più grandi fotografi del Novecento: “Non so se la bellezza salverà il mondo, per me è balsamo e quiete. Le mie foto sono i miei pensieri”
- Postato il 29 ottobre 2025
- Cultura
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il mondo dell’arte e della fotografia è in lutto. È morto a 91 anni il 27 ottobre Mimmo Jodice, considerato uno dei più importanti fotografi al mondo. Tra i principali esponenti della fotografia d’avanguardia, aveva 91 anni. Era nato a Napoli il 29 marzo 1934, nel Rione Sanità. Si era avvicinato alla fotografia negli Anni 50. Negli Anni 60 le prime esposizioni con Lucio Amelio e le collaborazioni con Andy Warhol, Sol LeWitt, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis, Alberto Burri, solo per citarne alcuni.
Nel 2003 ricevette il Premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, primo fotografo a ottenerlo; nel 2006 fu insignito della laurea honoris causa in Architettura dall’Università Federico II di Napoli. Ma la consacrazione definitiva arrivò con le grandi retrospettive: nel 2007 espone alla Fondazione Forma di Milano l’importante retrospettiva “Perdersi a guardare – Trenta anni di fotografia in Italia” che verrà poi esposta l’anno successivo ad Arles e di cui l’Editore Contrasto pubblica il libro omonimo in italiano, inglese e francese.
Il Museo d’arte contemporanea di Napoli (Madre) nel 2016 dedica la grande retrospettiva sul lavoro del fotografo dal titolo “Attesa 1960-2016”. E infine “Senza Tempo” alle Gallerie d’Italia di Torino, curata da Roberto Koch con un documentario di Mario Martone. In quelle ottanta fotografie – esposte dal 29 giugno 2023 al 7 gennaio 2024 – scorreva mezzo secolo di sguardi, sperimentazioni, solitudini. Era un testamento visivo, e anche una confessione.
Dal 1970 al 1994 aveva insegnato fotografia all’Accademia di belle arti di Napoli. Ha sperimentato molto nelle tecniche, nel tipo di stampa e di materiali. Nella sua lunga e intensa carriera – nel corso della quale ha sperimentato molto e attraversato stili diversi – ha esposto con mostre personali nei musei di tutto il mondo, dal Philadelphia Museum of Art nel 1995 alla Maison Européenne de la Photographie nel 1998.
Il sindaco e tutta l’Amministrazione comunale di Napoli hanno espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Mimmo Jodice, “maestro della fotografia e voce poetica della città”. Con la sua arte, “Jodice ha saputo raccontare Napoli al di là dei cliché, restituendone l’anima più autentica”. Per volontà del Sindaco e della famiglia, la camera ardente sarà allestita, giovedì 30 ottobre, dalle 12 alle 16.30 al Maschio Angioino, luogo simbolico e caro all’artista, che ha ospitato la sua ultima grande mostra “Napoli Metafisica”. Un gesto che, si spiega nella nota, intende rendere omaggio alla sua figura in uno spazio che ha saputo accogliere e valorizzare la sua visione della città.
“Non so se la bellezza salverà il mondo, ma per me è balsamo e quiete. Le mie fotografie sono i miei pensieri”. In questa frase, pronunciata con la voce calma di chi ha passato una vita a misurare la luce, c’è tutto Mimmo Jodice
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