È morto il critico d’arte e curatore Amnon Barzel. Fu il primo direttore del Centro Pecci di Prato
- Postato il 10 agosto 2025
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- Di Artribune
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Sono passati quasi quarant’anni, era il 1988, da quando il Centro Luigi Pecci di Prato apriva le porte con l’idea di dare spazio all’arte contemporanea in una grande struttura alle porte della città toscana, costruita ex novo (su progetto di Italo Gamberini) per intuizione di un gruppo di imprenditori e politici guidati dall’industriale Enrico Pecci.
Amnon Barzel alla direzione del Centro Pecci di Prato
Tra loro c’era anche Amnon Barzel, curatore e critico d’arte israeliano che del museo fu primo direttore – fino al 1992 – e ispiratore, in un contesto di grande sperimentazione: il Centro Pecci fu infatti, in Italia, il primo edificio espressamente creato per ospitare mostre ed eventi di arte contemporanea.
Amnon Barzel tra ricerca, insegnamento e curatela
Nato a Tel Aviv nel 1935, Barzel è scomparso all’età di 90 anni nella sua città, dove era tornato a vivere negli ultimi anni, dopo una lunga carriera internazionale che l’ha visto ricoprire diversi ruoli di prestigio. Laureato in Scienze Naturali all’Università Ebraica di Gerusalemme e poi in Storia dell’Arte alla Sorbona di Parigi, Barzel ha insegnato all’Istituto Avni e all’Università di Haifa (Arte del XX secolo) e collaborato regolarmente con il quotidiano Haaretz dagli Anni ’70, dividendosi tra insegnamento, critica d’arte e curatela, e consolidando una grande autorevolezza tanto come ricercatore e docente che come autore (ha firmato più di cento volumi tra monografie, cataloghi e saggi) e giornalista. Nel 1971 cofondò la rivista israeliana Painting and Sculpture, mentre tra il ‘76 e l ’85 fu responsabile per le opere israeliane presentate alle biennali di Venezia e di San Paolo del Brasile nel Padiglione nazionale.
Gli incarichi istituzionali di Amnon Barzel. Da Turku al Museo Ebraico di Berlino
Al 1992 risale la nomina alla direzione della Città della scultura europea di Turku, in Finlandia, mentre dal 1994 al ’97 ha diretto il Museo Ebraico di Berlino, fino alle dimissioni rassegnate per divergenze sull’autonomia dell’istituto.
Intenso, dopo l’importante esperienza del Pecci, è stato il suo rapporto con la Toscana, come direttore artistico della Targetti ArtLight Collection, creata a Firenze nel 1998 insieme all’imprenditore Paolo Targetti – partendo dalla “consapevolezza che la luce è un fenomeno così magico e carico di valenze emozionali da non poter essere limitato al campo della tecnologia o al puro espletamento di una funzione” – e consulente per la Collezione Gori della Fattoria di Celle a Pistoia.
Livia Montagnoli
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