È lucano il grande cuore tecnologico di San Pietro

  • Postato il 8 maggio 2025
  • Notizie
  • Di Quotidiano del Sud
  • 1 Visualizzazioni

Il Quotidiano del Sud
È lucano il grande cuore tecnologico di San Pietro

Share

Il materano Maurizio Rota è l’amministratore delegato della piattaforma Hive che ha creato e si occupa della gestione dell’ecosistema tecnologico della basilica di San Pietro


Non ha solo un cuore ma anche un cervello materano la piattaforma della società Hive di cui Maurizio Rota, oltre ad aver contribuito alla nascita, è anche amministratore delegato. Rota si è trasferito in Emilia Romagna a 19 anni dove si laureato in Ingegneria Informatica all’Università di Modena e Reggio Emilia. La sua è una carriera che unisce la visione del futuro e l’approccio alle nuove tecnologie di chi guarda avanti e riesce a unire lo sviluppo delle comunità all’utilizzo sano e concreto di ciò che il genio dell’uomo sa progettare. Negli anni le sue sono esperienze che lo portano all’interno delle più grandi aziende di settore fino ad arrivare al 2019 quando nasce Hive, specializzata nell’integrazione tecnologica ed ecosistemi digitali.

È questa società che oggi fa in modo che una realtà di interesse planetario come la Basilica di San Pietro, fulcro della cristianità, possa contare su sistemi di organizzazione e pianificazione di straordinario effetto. Banco di prova è ovviamente l’anno in corso, quello del Giubileo e inaspettatamente della morte del Pontefice, Papa Francesco. L’ecosistema creato da Hive per Basilica è una piattaforma integrata, ad architettura aperta e scalabile alla quale chiunque può accedere. L’obiettivo è migliorare l’esperienza dei visitatori, grazie a servizi quali la prenotazione dell’accesso in data e fascia oraria definiti, e guidarli attraverso le meraviglie dell’arte, della storia e dello spirito permettendo una gestione ottimale dei flussi all’interno della Basilica, della Cupola e degli altri luoghi.

Il calendario dell’Anno Santo è scandito da novanta appuntamenti principali, che richiamano milioni di pellegrini e hanno bisogno di una scrupolosa gestione dei flussi. È possibile infatti visualizzare in diretta la situazione degli ingressi nella Basilica di San Pietro ed i suggerimenti per i percorsi personalizzati, con tanto di indicazioni di orari e giorni favorevoli così da snellire in maniera sensibile le file d’ingresso.

La conversazione avviene nel giorno in cui si sono appena chiuse le porte della Cappella Sistina e i cardinali hanno avviato da pochi minuti i lavori del Conclave. Sistemi telefonici schermati, folla in attesa della prima fumata dal comignolo di piazza San Pietro. Il momento storico è palpabile, così come l’impegno professionale.

È stato un anno di particolare lavoro, per voi?

«La piattaforma è stata lanciata proprio in vista dell’anno giubilare. L’ecosistema digitale che abbiamo creato per la Fabbrica di San Pietro, l’ente che gestisce la Basilica, è stato lanciato a novembre del 2024 ed è nato proprio per soddisfare alcune necessità che nascevano proprio dall’esigenza di gestire i flussi dei pellegrini che in questo anno sono previsti con numeri che si aggirano intorno al 30 milioni. Si è reso quindi necessario poter individuare sistemi ad hoc e applicare nuove tecnologie in modo da poter meglio prevedere e riuscire a migliorare la gestione dei flussi. L’obiettivo finale è garantire l’esperienza migliore a chi entra in Basilica. Offrendo la possibilità di prenotare una precisa fascia oraria per l’accesso, consente non solo a noi di poter organizzare al meglio i flussi dei pellegrini per quella giornata ma consente ai pellegrini stessi di visualizzare le fasce di maggior riempimento, con suggerimenti per le soluzioni migliori e per poter godere della migliore esperienza personale e spirituale».

È un meccanismo che ha già prodotto effetti, in termini di gestione dei flussi?

«Certo. I numeri sono in crescita e rispecchiano gli arrivi e i pernottamenti, considerando che nella Basilica non sono presenti solo pellegrini ma anche turisti che vengono a visitare le bellezze artistiche».

Del tutto imprevisto, purtroppo, ciò che nessuno si aspettava: la morte di Papa Francesco. Questo ha costretto a modifiche in corso?

«L’ecosistema, essendo modulare e usando tecnologie che alla base hanno sistemi di machine learning e Intelligenza Artificiale, è dinamico e si può adattare a molte situazioni. All’interno del sistema della Basilica, ad esempio, è stata creata una piattaforma dedicata ai partner che sono quelle entità (tour operator, agenzie viaggi e guide turistiche) che muovono la maggior parte dei flussi. Sviluppando quello spazio e applicando sistemi adeguati, si riesce a monitorare e modificare, offrendo un servizio migliore anche nel corso della stessa giornata. L’intervento umano, che c’è sempre, indipendentemente dall’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, riesce a influire su scelte come le fasce orarie e altri elementi. In questo modo, anche grazie alle analisi predittive usando i Big Data, si può gestire un evento di qualsiasi tipo. La morte del Pontefice ovviamente interviene ulteriormente, come ad esempio con la chiusura improvvisa non appena è stata divulgata la notizia. C’è in questo la forza della Fabbrica di San Pietro che ha gestito al meglio questa situazione, unendo le esigenze della Chiesa a quelle dei pellegrini».

C’è un cuore materano in tutto questo. È un momento importante per la sua carriera e per la sua storia personale?

«Sono orgoglioso di rivendicare le mie origini e poter dire che una persona nata e cresciuta a Matera è alla base di un sistema tecnologico che permette di migliorare la gestione dei flussi di milioni di persone. Devo per questo ringraziare i miei genitori, che hanno permesso a noi figli di studiare e di poter scegliere e percorrere la nostra strada in autonomia»

Share

Il Quotidiano del Sud.
È lucano il grande cuore tecnologico di San Pietro

Autore
Quotidiano del Sud

Potrebbero anche piacerti