Due lavoratori su tre hanno lasciato almeno un impiego a causa del capo
- Postato il 11 settembre 2025
- Business
- Di Forbes Italia
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Il rientro dalle ferie estive è, per molti lavoratori italiani, uno dei momenti più complessi dell’anno. Riprendere la routine tra agende piene, e-mail arretrate e nuove scadenze può essere faticoso. Ma spesso il peso maggiore non è solo il carico di lavoro: a rendere la ripartenza più difficile è il manager.
Secondo un’analisi condotta da Hays Italia, società internazionale di recruiting, al ritorno dalle vacanze i lavoratori si trovano a fare i conti con capi percepiti come poco chiari nella comunicazione (38%), diffidenti (29%), egocentrici (20%) o apertamente autoritari (17%). Tratti che compromettono il clima aziendale e rischiano di spegnere qualsiasi entusiasmo o motivazione accumulata durante la pausa estiva.
Leadership, il nodo cruciale del rientro
L’indagine, realizzata su un campione di oltre 500 professionisti, mette in evidenza un dato significativo: due lavoratori su tre hanno lasciato almeno un impiego a causa del proprio capo. Segno di quanto la leadership incida in modo diretto sul benessere e sulla decisione di restare in azienda. Le aspettative, tuttavia, sono chiare: i lavoratori vorrebbero manager empatici (42%), autorevoli (39%) e trasparenti (36%), in grado di ascoltare, valorizzare i talenti e costruire un clima di fiducia. Un modello di leadership che, nella realtà quotidiana, sembra ancora lontano.
A complicare ulteriormente il quadro c’è un altro elemento: il 60% degli intervistati ritiene che il proprio capo stia attivamente limitando il loro sviluppo professionale. Il rientro, dunque, non è solo questione di organizzazione, ma soprattutto di capacità di guida.
“Settembre dovrebbe essere un’occasione per ripartire con energia e nuovi obiettivi, ma, senza una leadership capace di motivare e coinvolgere le persone, il rientro si trasforma in un momento di forte disallineamento”, sottolinea Alessio Campi, people & culture director di Hays Italia. “I manager hanno oggi un impatto diretto sul benessere delle persone e sulle performance aziendali: per questo è fondamentale formarli non solo sulle competenze tecniche, ma anche su ascolto, empatia e gestione delle relazioni”.
Dal rientro alla ripartenza
Per agevolare una ripartenza positiva e sostenere davvero la motivazione dei team, gli esperti Hays indicano alcune azioni concrete da parte dei manager: organizzare un rientro graduale del team, ad esempio programmando il ritorno a metà settimana per riallinearsi con calma; creare momenti informali, come una colazione o una pausa caffè, per ristabilire la connessione; chiarire aspettative e priorità per evitare ambiguità; delegare con fiducia, lasciando spazio all’iniziativa; fissare colloqui individuali per allinearsi sugli obiettivi; dare il buon esempio nella gestione di pause e tempo, dimostrando attenzione al benessere oltre che alla produttività.
Azioni semplici, ma fondamentali per un rientro con il piede giusto. Piccoli gesti che, se coerenti e autentici, possono trasformare il ritorno dalle ferie in un momento di rilancio, dimostrando uno stile di leadership centrato davvero sulle persone.
Le qualità del manager ideale
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Empatia e comprensione: 42%
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Autorevolezza e leadership: 39%
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Onestà e trasparenza: 36%
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Sostegno e valorizzazione dei talenti: 36%
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Capacità di delegare e responsabilizzare i talenti: 35%
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Capacità decisionale (decision making): 29%
Com’è il manager reale
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È poco chiaro: 39%
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Non si fida: 29%
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Non favorisce la crescita: 26%
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È egocentrico: 20%
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Non mi ascolta: 18%
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È autoritario: 17%
L’articolo Due lavoratori su tre hanno lasciato almeno un impiego a causa del capo è tratto da Forbes Italia.