Dopo la Biennale, a Venezia si continua a parlare di “stranieri” con la mostra del russo Andrei Esionov  

  

C’è il pittore, c’è l’uomo, la sua presenza umana, la sua umanità, il suo paese, il suo reale paese e l’altro, quello interiore con le alte montagne o i prati che inventa.  Ci sono corpi colti nell’attimo, trasfigurati con un cielo dove le nuvole diventano oceani e la natura isolata solo per un momento, il tempo necessario per esprimere qualcosa di inaspettato, uno sguardo, uno o più personaggi le cui ombre ci dicono cose”. 
Così Tahar Ben Jelloun, scrittore, poeta, pittore e co-curatore della mostra, conduce il pubblico attraverso la mostra e la poetica del pittore. Parliamo dell’artista Andrey Esionov (Tashkent, 1963) che presenta a Venezia le sue opere nella cornice della Fondazione Bevilacqua la Masa

Andrey Esionov, Someone else's unreality, 2017
Andrey Esionov, Someone else’s unreality, 2017

L’opera di Andrey Esionov a Venezia 

La Fondazione accoglie il lavoro dell’artista nel cuore di Venezia, proprio in Piazza San Marco. Un palcoscenico ideale per le sue opere che non solo si nutrono di influenze culturali diverse, ma anche di bellezza, esteriore e interiore. 
Esionov, talentuoso pittore e scultore, maestro dell’arte figurativa russa contemporanea, è conosciuto per la sua capacità di mescolare elementi astratti e figurativi, creando un linguaggio visivo unico che parla a una vasta gamma di spettatori. Le opere di Esionov sono caratterizzate da un uso audace del colore e da forme fluide, che riflettono le sue esplorazioni su temi come l’identità, la memoria e la trasformazione. La sua arte invita a una riflessione profonda sulla condizione umana e sull’interazione tra l’individuo e il contesto sociale. 

Gli “stranieri” nella mostra di Andrey Esionov a Venezia alla Fondazione Bevilacqua la Masa 

Per questa mostra, Esionov ha preparato 70 acquerelli su carta, reinterpretati in chiave innovativa e contemporanea, dove il dialogando con la tradizione accademica si unisce al linguaggio fotografico, ricreando l’immagine di un istante di vita, sospeso tra la raffigurazione realistica e una dimensione altra, simbolica e favolosa. Strangers è il titolo evocativo di questa esposizione: una parola densa di contraddizioni umane che invita alla riflessione. Gli estranei possono trovarsi ovunque: a volte, possono essere membri della stessa famiglia, con cui condividiamo legami di sangue ma che, per vari motivi, sembrano lontani. Gli amici, in un attimo, possono trasformarsi in estranei, rivelando le fragilità delle relazioni interpersonali. E non dimentichiamo che questa estraneità può colpirci anche a un livello più profondo: possiamo sentirci estranei a noi stessi, disconnessi dalle nostre emozioni, dai nostri sogni e dalle nostre identità. Questo titolo ci invita a esplorare queste dinamiche complesse e a confrontarci con le molteplici sfaccettature delle relazioni umane.  

Drammi e fugacità della vita nella mostra di Andrey Esionov a Venezia 

Questi personaggi, solo accennati, e gli spazi che sembrano materializzarsi dal nulla, insieme ai toni pastello che evocano una sensazione di leggerezza, rivelano in realtà un dramma profondo che si dispiega davanti ai nostri occhi. Ogni tratto, ogni ombra, racconta una storia di vulnerabilità e complessità, trasformando la semplicità apparente in una narrazione ricca di emozioni e conflitti interiori. 
La visione di Andrey Esionov nasce dalla realtà, ma evolve in un viaggio unico. I suoi acquerelli non si limitano a rappresentare, ma piuttosto a suggerire momenti fugaci di vita. Questo è evidente in opere come Sconosciuti (2017), Deprivazione (2018) e Fortuna (2022), dove i volti chiusi raccontano le storie di innumerevoli prove e sfide, portando con sé gli elementi dell’esistenza: le gioie fugaci e, soprattutto, i dolori profondi. 

Il realismo visionario di Andrey Esionov a Venezia 

Per mettere in evidenza i luoghi profondi dell’anima da cui emergono le scene raffigurate, Esionov abbraccia uno stile distintivo e suggestivo che incorpora elementi di immaginazione e simbolismo facilmente riconducibili al sognante realismo magico novecentesco. Ma il realismo di Esionov è anche e soprattutto “visionario”. Tramite una fusione tra il quotidiano e l’onirico, attraverso l’uso di linee fluide e colori evocativi, l’artista crea un’atmosfera che permette di esplorare le complessità delle esperienze umane, rivelando strati di significato che risuonano a un livello profondo. In questo modo, ogni opera diventa un viaggio nell’intimo, un’esplorazione dei sentimenti e delle percezioni che abitano il nostro essere. 
Con le sue opere evocative, Esionov riesce a creare uno spazio di dialogo e connessione, rendendo la sua mostra un’esperienza per chiunque desideri esplorare le possibilità dell’arte contemporanea. 

Caterina Rachele Rossi 

Libri consigliati:

L’articolo "Dopo la Biennale, a Venezia si continua a parlare di “stranieri” con la mostra del russo Andrei Esionov  " è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti