Disperata, folle e assetata di sangue per il padre ammazzato. Sonia Bergamasco è la giustiziera “Elettra” e non scende a compromessi, a costo di morire

  • Postato il 10 maggio 2025
  • Cultura
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Nessun compromesso nel nome della giustizia. In amore e nemmeno in famiglia, a costo della vita stessa. Sofocle con “Elettra” lo spiega bene e a lettere cubitali, in una delle tragedie classiche più intense e difficili. Ed è così che si sono accese le luci, ieri giovedì 8 maggio, sulla 60esima stagione delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa. La prima è stata accolta dal sold out di 4.500 spettatori.

Tutto ruota attorno ad Elettra (una convincente e struggente Sonia Bergamasco) che non si dà pace per l’orrenda morte del padre, Agamennone. La figlia giura fedeltà eterna al defunto, ma anche che giustizia sarà fatta. Passano dieci anni ed Elettra ormai è una mendicante, folle, spietata, che non guarda in faccia nessuno. Ripone grande speranze nel fratello Oreste (Roberto Latini) che, finalmente, maturo può porre fine all’ingiustizia della morte paterna. L’obbiettivo è uccidere Clitemnestra (una vigorosa Anna Bonaiuto) madre di Elettra, Oreste e Crisotemi (Bruna Rossi), nonché moglie di Agamennone. E con lei il complice Egisto (Roberto Trifirò). Un disegno terrificante ben spiegato in uno scambio di battute tra la feroce Elettra e la più mite sorella Crisotemi. “Tu vuoi insegnarmi ad essere vile e a tradire chi amo” dice la protagonista disperata, mentre Crisotemi le risponde: “No, io voglio insegnarti un’altra cosa: cedere a chi ha il potere”.

“Non sto dalla sua parte di Elettra, ma sono vicino a lei. – ha dichiarato la Bergamasco al debutto – Cerco di ‘sentirla’ e di immergermi nelle sue emozioni di donna arrabbiata che per il dolore per la sofferenza per la violenza subita, ha sviluppato una sorta di malattia dell’anima che la rende rabbiosa, animalesca, feroce e forse anche tragicomica”.

“Clitemnestra vive del sospetto di una feroce violenza. – ha detto Anna Bonaiuto – È una donna con un filo di ferro dentro, con un animo virile nonostante sia profondamente donna e vive dell’amore e dell’odio per i suoi figli. Ha paura di morire uccisa dal figlio e spera che lui non ritorni”.

Il regista Roberto Andò ha voluto mettere la sua firma nella trasposizione teatrale, mettendo al fianco della tragedia stessa il pianoforte e le musiche di Giovanni Sollima: “Non è una tragedia pop, ma un’opera essenziale.- ha detto – In questa tragedia il senso della giustizia è totalmente disperso a favore del carattere di Elettra. Tutta la tragedia è focalizzata su Elettra e questo crea una anomalia, ma è anche il suo fascino. Questa donna è amata dal pubblico e dai grandi personaggi della letteratura perché si fa simbolo della condizione umana e della donna. Con lo scenografo abbiamo pensato ad uno spazio che mettesse in rilievo la proiezione del dramma interiore della protagonista. Nel palazzo reale di Micene abita uno spazio morto che rappresenta il sentimento di Elettra e la vediamo quasi schiava casa della madre Clitemnestra e di Egisto”.

Ovazioni e applausi al termine della rappresentazione che ha messo in campo attori di prim’ordine emozionatissimi per la prima. Sicuramente nei prossimi giorni la macchina sarà rodata e raggiungerà l’equilibrio perfetto. C’è da dire, comunque, che Sonia Bergamasco, al suo debutto in un ruolo difficile e complesso, con il suo talento regala una Elettra impeccabile e in bilico tra tradizione e modernità.

Dunque dal 9 maggio al 6 luglio in cartellone le due tragedie di Sofocle, “Elettra” (che poi sbarcherà Pompei il 11, 12 e 13 luglio) e “Edipo a Colono”, la commedia di Aristofane, “Lisistrata” e la nuova creazione originale di Giuliano Peparini tratta dall’”Iliade” da Omero.

I titoli delle rappresentazioni del prossimo anno – Infine prima dell’inizio dello spettacolo, Francesco Italia, sindaco di Siracusa e presidente dell’Inda e Marina Valensise, consigliere delegato dell’Inda, hanno annunciato al pubblico il programma della 61esima Stagione al Teatro Greco di Siracusa. Nel 2026 l’Inda metterà in scena dall’8 maggio al 26 giugno “Antigone” di Sofocle per la regia di Robert Carsen nella traduzione di Francesco Morosi, “Alcesti” di Euripide per la regia di Filippo Dini nella traduzione di Elena Fabbro e “I Persiani” di Eschilo per la regia di Alex Ollé, tra i fondatori della compagnia La Fura del Baus, nella traduzione di Walter Lapini.

Uno spettacolo inclusivo – Da segnalare evidenti miglioramenti per rendere l’accesso più agevole ai disabili, visori per i non vedenti con un ologramma che segue la lingua dei segni e la disponibilità di avere la traduzione simultanea con l’Intelligenza Artificiale in inglese, francese e spagnolo.

(Foto di Franca Centaro)

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