Discarica del Boscaccio, stop al secondo lotto dell’ampliamento: nuove incognite sulla governance dei rifiuti
- Postato il 7 dicembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Stop dalla Provincia al Project Finacing presentato da Ecosavona sul secondo lotto dell’ampliamento a valle della discarica per rifiuti non pericolosi e per il cosiddetto “revamping” dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) in località Boscaccio a Vado Ligure.
Il No arrivato da Palazzo Nervi ricalca quanto evidenziato già nella fase della Valutazione di Impatto Ambientale rilasciato per entrambi i lotti ma il secondo come riportato nel PAUR si prevedeva di arrivare all’ ultimo step autorizzativo tramite un project financing, lacune e criticità nella documentazione presentata negli ultimi mesi, priva anche del coordinamento operativo con la regolamentazione ARERA. Una proposta non conforme dal punto di vista normativo nella procedura di presentazione di una bozza di convenzione per l’istruttoria del progetto.
Durante gli incontri tecnici avvenuti nelle settimane e mesi scorsi, alla richiesta della Provincia di integrazioni documentali e chiarimenti sulla gestione del servizio, la società aveva comunicato l’impossibilità di procedere per l’incognita sul Piano Economico Finanziario in fase di rivisitazione, con conseguenze dirette, quindi, sulle risorse disponibili per attuare la complessiva opera di ampliamento.
La bocciatura arriva in un momento già delicato per EcoSavona, che da luglio è rimasta orfana anche del precedente amministratore societario, Flavio Raimondo, la nuova gestione non sembra aver seguito i binari giusti che erano stati tracciati per l’iter progettuale.
Altra tegola riguarda la situazione occupazionale: stando a quanto appreso, infatti, si sono susseguiti nell’ultimo mese alcuni licenziamenti al personale, che sarebbero stati impugnati dagli avvocati difensori dei dipendenti coinvolti.
Ora la nuova gestione dovrà traghettare la società fino all’arrivo del nuovo gestore: Ecosavona, infatti, è autorizzata alla gestione fino al 31 dicembre del 2026, successivamente l’hub e gli impianti a Vado Ligure saranno affidati in concessione all’aggiudicatario di una nuova gara per il servizio di smaltimento del ciclo dei rifiuti.
Infine, altro aspetto da considerare come il No al progetto di ampliamento possa cambiare anche le prospettive del piano regionale sui rifiuti, che vede sempre al centro la vicenda del nuovo termovalorizzatore. La discarica vadese rappresenta un punto di riferimento per le attività di smaltimento a livello ligure.