Difesa e industria, la rotta dell’Alleanza secondo Cavo Dragone
- Postato il 28 ottobre 2025
- Difesa
- Di Formiche
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L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, ha parlato alle commissioni Esteri e Difesa riunite per esporre la Strategia industriale europea per il settore della Difesa. Tono misurato e obiettivo operativo che mira a spiegare come cambiano minacce e risposte, mentre l’Europa cerca una postura più coesa e industrialmente solida. Il messaggio incrocia dimensione politica e militare e chiama l’Italia a legare scelte strategiche e capacità concrete.
Dal fianco Est alla cyberdifesa. Le parole di Cavo Dragone
Nel merito Cavo Dragone ha spiegato che la Nato “opera oggi in una competizione globale e multidimensionale, pienamente consapevole della posta in gioco”, collocando l’Europa in un contesto di interdipendenze anche asiatiche. Ha osservato che “viviamo, come direbbe Pirandello, in un vorticoso alternarsi di maschere, di percezioni soggettive, di provocazioni”, immagine che illumina una scena informativa esposta a manipolazioni. Da qui la rilettura del fronte orientale. Nel corso dell’audizione ha denunciato “la crescente aggressività della Russia lungo tutto l’arco del Fianco Est dell’Alleanza”, una pressione che si manifesta su piani politici, militari e ibridi.
Ha messo in guardia con parole nette: “La Russia minaccia apertamente i Paesi alleati: incessanti e crescenti iniziative ibride; ripetuti sconfinamenti di propri assetti aerei nel Baltico e nei Paesi alleati del confine orientale”. Ne discende la necessità di evitare letture episodiche e di tenere insieme deterrenza, resilienza e coordinamento industriale, per sostenere nel tempo la prontezza alleata.
Sul rapporto con l’Unione, Cavo Dragone ha insistito sull’allineamento delle iniziative, affermando che “la complementarietà della Nato e dell’Unione europea è un punto di partenza”, con l’obiettivo di scongiurare duplicazioni e dispersioni. Ha poi ricordato che “uno dei fondamentali principi della Nato è quello di prevenire qualsiasi escalation non di provocarle”, rimarcando come la stabilità rimanga l’asse portante della strategia atlantica.
L’ammiraglio ha inoltre richiamato la necessità di rafforzare la dimensione tecnologica, citando la sfida dell’intelligenza artificiale e della cyberdifesa come fronti in cui l’Alleanza dovrà consolidare la propria capacità di risposta. In questa direzione ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato tra industria e ricerca, capace di garantire autonomia tecnologica europea e competitività all’interno della cornice transatlantica.