Difendere l’italiano dal nuovo 'volgare tecnologico'. In libreria il book-game dei 501 quiz
- Postato il 24 novembre 2025
- Cultura
- Di Agi.it
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Difendere l’italiano dal nuovo 'volgare tecnologico'. In libreria il book-game dei 501 quiz
AGI - L’italiano resiste, ma è sotto assedio, miunacciato da un esercito di chat, vocali, abbreviazioni, emoji, inglesismi buttati ovunque. Un “nuovo volgare tecnologico”, come lo definisce così Saro Trovato, sociologo ed esperto di comunicazione di massa, che ogni giorno mette sotto pressione le regole di base della nostra lingua.
Da questa preoccupazione nasce “501 quiz sulla lingua italiana”, appena uscito per Newton Compton. Un libro-gioco pensato non solo per chi ama l’italiano, ma per chi sente che qualcosa si sta perdendo nella corsa tra notifiche, meme e messaggi istantanei.
Un gioco da fare in famiglia (e una piccola resistenza linguistica)
Il volume raccoglie 501 domande a risposta multipla su grammatica, ortografia, storia della lingua, uso quotidiano, letteratura e poesia. Non è un manuale “serioso”, ma un book-game da usare a casa, in classe, nelle serate tra amici: ci si sfida, si sbaglia, si ride, e intanto si ripassano con naturalezza accenti, congiuntivi, concordanze, citazioni d’autore.
Trovato, fondatore della community digitale Libreriamo, lo definisce un “libro di società”: un oggetto da mettere al centro del tavolo per creare conversazione, confronto, anche tra generazioni. Perché se i più giovani vivono immersi nel linguaggio dei social, spesso sono proprio genitori e nonni a chiedersi come riallacciare il filo con un italiano corretto senza sembrare professori bacchettoni.
Il “volgare tecnologico” e il rischio di una lingua a metà
Cuori al posto delle parole, frasi ridotte all’osso, punteggiatura azzerata, inglesismi usati come scorciatoie: è questo il “volgare tecnologico” che l’autore mette nel mirino. Non per demonizzare smartphone e social ma per ricordare che una lingua povera limita anche il pensiero e la possibilità di capirsi davvero.
Difendere l’italiano, in questa prospettiva, non è nostalgia da puristi: significa preservare uno strumento comune, che permette a persone di età, provenienze e competenze diverse di incontrarsi sullo stesso terreno. Se le regole saltano del tutto, la comunicazione si fa più rapida ma anche più fragile, più esposta a fraintendimenti e semplificazioni estreme.
Dalla Crusca al web: quando il quiz diventa cosa seria
A sottolineare la serietà del progetto c’è la prefazione di Paolo D’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca. Un segnale forte: il mondo che studia e tutela la lingua italiana affianca un format popolare, leggero, costruito a misura di social.
Non è un caso: da anni Libreriamo sperimenta quiz e contenuti virali sulla lingua, capaci di raggiungere milioni di persone online. Il libro porta quella stessa formula su carta (e in e-book), trasformandola in una piccola palestra mentale: ogni domanda chiede di ricordare, scegliere, ragionare. Un modo semplice per allenare memoria e attenzione, in un’epoca in cui scorriamo testo e immagini quasi senza più soffermarci.
Un invito a rallentare
In fondo, “501 quiz sulla lingua italiana” è anche un invito a rallentare: chiudere per un momento le app, tornare alle parole per intero, misurarsi con dubbi che pensavamo di aver risolto alle elementari (“si scrive qual è con l’apostrofo?”) e scoprire magari qualcosa di nuovo.
Perché l’italiano non si difende con proclami o divieti, ma usandolo meglio, più consapevolmente. Magari, perché no, anche giocando.
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