“Di comune solo il nome”: su Prime video il docufilm sul bandito genovese Marietto Rossi

  • Postato il 16 gennaio 2025
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  • Di Genova24
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marietto rossi

Genova. Arriva in esclusiva su Prime video il docufilm su Mario Ubaldo Rossi, meglio noto come Marietto Rossi, protagonista di un “romanzo criminale” tutto genovese e che attualmente sta scontando l’ergastolo per l’omicidio di un corriere della droga e altri reati.

Il documentario si intitola Mario Rossi – Di comune solo il nome ed è diretto dai registi alessandrini Lucio Laugelli ed Errico D’Andrea. Il film racconta la vita di Mario Ubaldo Rossi, criminale attivo a Genova dagli anni ’70, nell’Italia degli anni di piombo, e fondatore di una delle bande criminali più temute del Nord Italia.

Lucio Laugelli ha incontrato Mario Rossi nel 2018, durante un laboratorio di cinema con i detenuti nel penitenziario di San Michele (AL). Rimanendone molto colpito e così ha voluto saperne di più per poi coinvolgere Errico D’Andrea per raccontarne il romanzo criminale.

Nasce così Mario Rossi – Di comune solo il nome, docufilm che indaga sulla capacità di “vivere in gabbia” senza impazzire, pur sapendo che non si potrà mai più conquistare la libertà se non usando colori e pennello, e continuando a domandarsi se possa davvero esistere una possibile redenzione.

Il documentario, attraverso una lunga intervista a Mario Rossi, ne ripercorre la vita, le gesta criminali, le motivazione che lo hanno portato a intraprendere quella strada e la permanenza nelle diverse prigioni dove sta scontando l’ergastolo. Una testimonianza che non permette solo di analizzare il punto di vista di chi ha scelto il crimine come carriera, ma anche la possibilità di ricostruire un intero momento storico del nostro paese da un’angolatura inedita.

La sinossi del film

Rapine a mano armata, inseguimenti, sequestri, scontri con gang rivali e fughe rocambolesche.
Il romanzo criminale di Mario Ubaldo Rossi inizia nella Genova degli anni ’70, quando, nell’Italia degli anni di piombo, la sua banda diventa una delle più famigerate del Nord Italia. Poi il primo omicidio, la latitanza e un viaggio all’inferno nelle carceri più dure, con sei anni di isolamento nei “braccetti della morte” e un’audace fuga in elicottero durante una storica rivolta a Porto Azzurro.

Mario Rossi, oggi settantenne, intreccia la sua storia con quella di criminali leggendari come Renato Vallanzasca, Francis Turatello, Albert Bergamelli del clan dei marsigliesi, il terrorista nero Mario Tuti, i Brigatisti rossi, oltre a rapinatori meticolosi che sembrano usciti da un poliziesco, come Pancrazio Chiruzzi, soprannominato il “Solista del Kalashnikov”.

Il docufilm Mario Rossi – Di comune solo il nome esplora una spirale di privazioni, vendette e silenzio, interrogandosi su cosa significhi sopravvivere in regime di “fine pena mai” e se ci possa essere la speranza di una possibile redenzione.

Mario Rossi – Di comune solo il nome è prodotto da Stan Wood Studio con ICS ETS, il produttore esecutivo è Stefano Careddu e nel documentario appaiono anche, come intervistati, Pancrazio Chiruzzi, Mario Tuti, Emilio Quadrelli, Raffaella Multedo e Piero Sacchi.

Il film è dedicato ad Emilio Quadrelli, sociologo scomparso nel 2024.

 

Autore
Genova24

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