Depositi chimici, Bucci: “Dove metterli? Decideranno gli operatori”. Salis: “Lo dico dall’inizio”

  • Postato il 31 marzo 2025
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
bucci salis

Genova. I depositi chimici “devono stare dentro il porto perché fanno parte dell’attività portuale e il porto deve essere in grado di gestire anche i prodotti chimici. Dove metterli? Sarà un problema degli operatori, non certo di alcune definizioni del piano regolatore di oggi che magari domani non valgono più”. A spiegarlo è il presidente della Regione Liguria Marco Bucci a margine dell’assemblea pubblica di Spediporto al Palazzo della Borsa.

Una posizione diversa rispetto a quella sempre difesa negli ultimi anni che individuava nel trasferimento a Ponte Somalia l’unica soluzione praticabile. Solo un mese fa il governatore, attaccando la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis, ribadiva che “Sampierdarena è l’unico posto rimasto, gli altri non sono compatibili, però ci vuole qualcuno che abbia il coraggio di dirle le cose, e di farle. Chi brancola nel buio dicendo sì, lo faremo, boh, non so dove, non so quando fa esattamente quello che hanno fatto i sindaci prima di me in 37 anni di storia“.

E oggi proprio Silvia Salis, a margine dello stesso evento, rivendica la sua posizione: “I depositi costieri si devono muovere da Multedo e non possono stare a Ponte Somalia. Ponte Somalia non era neanche nei quattro siti inizialmente considerati per lo spostamento dei depositi. Io lo dico dall’inizio e vedo che ora stanno cambiando anche le versioni degli altri. La risposta si deve trovare nel nuovo piano regolatore portuale ed è all’interno del porto”.

Dunque, mentre l’iter per il trasloco dei depositi a Sampierdarena sembra lontano da un punto di svolta – tra stop amministrativi e ricorsi al Tar – da parte di tutti si profila l’intenzione di rimandare la questione al prossimo piano regolatore portuale. Un piano che, secondo Bucci, dovrà essere “diverso”, “non più la fotografia di oggi, ma qualcosa che serve per il futuro. È inutile dire oggi quello che va fatto quando in realtà magari fra 3-4 anni ci sarà qualcosa di completamente diverso. Vogliamo un sistema flessibile che sia in grado di orientare e soddisfare le esigenze degli operatori e di tutto il territorio nazionaAEle e internazionale nei prossimi anni”.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti