Dentro le location di The Elephant Man: il cult inimitabile di David Lynch

Pochi film catturano la Londra vittoriana con la stessa atmosfera di The Elephant Man, il cult del 1980 diretto da David Lynch, considerato ancora oggi uno dei film più toccanti e suggestivi della storia del cinema. Basato sulla vera storia di Joseph Merrick, un uomo affetto da gravi deformazioni, il film si distingue per la sua atmosfera cupa, l’attenzione ai dettagli storici e un’ambientazione evocativa fatta di luci tremolanti e strade acciottolate e sporche. “Abbiamo costruito sulle ossa della città” ha raccontato il produttore Jonathan Sanger in un’intervista, aggiungendo: “Abbiamo girato in location vittoriane degradate e grezze. Sapevamo che presto sarebbero scomparse per sempre“.

Dove è stato girato

Le location di The Elephant Man sono parte integrante della magia di questo inquietante fantasy romantico. Tra le strade autentiche di Londra e gli studi Pinewood, David Lynch ha saputo creare un mondo che affascina ancora oggi, combinando realtà e finzione in un omaggio intenso e rispettoso alla storia di Joseph Merrick. Nonostante la Londra ottocentesca rappresentata nel film sembri autentica, buona parte delle riprese avvennero negli studi Pinewood, uno dei più importanti centri cinematografici del Regno Unito. Qui furono ricostruite in modo minuzioso le strade e gli interni, ricreando l’architettura e l’atmosfera dell’epoca vittoriana con grande realismo. Ma per ricreare la frenesia e la tensione di Londra, Lynch ha utilizzato anche alcune location reali, la maggior parte nella zona est della capitale inglese.

Londra vittoriana
Ufficio stampa
Londra vittoriana di The Elephant Man

Una Londra vittoriana inquietante e suggestiva

Le scene iniziali avvolte dal fumo sono state girate sulla Southbank del Tamigi, vicino al London Bridge e nel piccolo nodo di stradine acciottolate tra Clint Street e St. Mary Overies Dock, dietro la Cattedrale di Southwark e il Borough Market che poi è diventato famoso anche per Bridget Jones.  Una scoperta fondamentale fu l’Eastern Hospital di Homerton Row. L’edificio sarebbe stato demolito sei anni dopo, ma un reparto abbandonato lì si è rivelato un perfetto surrogato del London Hospital, dove il dottor Frederick Treves (Anthony Hopkins) cura Merrick. “Quel reparto non veniva utilizzato da oltre cento anni e il fatto che abbiamo potuto illuminarlo noi stessi ha reso il film un’autentica fiaba gotica“, afferma Sanger. Il London Hospital esiste ancora e si trova di fronte alla fermata della metropolitana di Whitechapel, ma gli interni dei corridoi e l’ufficio del Dottor Carr-Gomm sono in realtà quelli del Liberal Club, ora incorporato nel Royal Horseguards Hotel.

La maestosa Royal Mint Court di Tower Hill è stata utilizzata per le riprese esterne dell’ospedale, mentre le strade acciottolate di Rotherhithe e Wapping rappresentavano splendidamente l’intera capitale del XIX secolo. “Sembravano ancora uscite da un romanzo di Dickens”, afferma Sanger. Trovare un “orinatoio suggestivo” a Hammersmith per la scena in cui Merrick viene deriso da degli sconosciuti e pronuncia il suo famoso discorso “Non sono un animale!” è stato un altro momento di “eureka!”.

Hammersmith
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Hammersmith

La stazione di Liverpool Street

La splendida e fatiscente stazione ferroviaria vittoriana dove Merrick torna a Londra dopo la sua fuga è la vecchia stazione di Liverpool Street, una stazione di pendolari che serve l’Essex (con la Great Eastern Line), l’East Anglia e l’aeroporto di Stansted. Il capolinea ha subito una radicale ristrutturazione, inclusi alcuni lavori di ricostruzione, nell’ambito del massiccio sviluppo di Broadgate negli anni Ottanta. L’atrio luminoso e arioso è a malapena riconoscibile come l’edificio ottocentesco annerito dal fumo in cui John Merrick, di ritorno a Londra dal continente, viene inseguito da una folla inferocita fino ai bagni. Lo splendore vittoriano decadente della stazione sarebbe stato motivo sufficiente per girare qui, ma Liverpool Street è il luogo in cui il vero Merrick arrivò da Bruxelles. Alzate lo sguardo verso le delicate ragnatele in ferro battuto per immaginare l’aspetto che aveva un tempo la stazione, e verso i mattoni luccicanti e le finestre gotiche sopra il binario 1 per vedere l’aspetto dell’edificio così come appariva nel film.

Autore
SiViaggia.it

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