De Felice (Reggina) accusa, la Vibonese replica: “Frasi diffamatorie”

  • Postato il 12 maggio 2025
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De Felice (Reggina) accusa, la Vibonese replica: “Frasi diffamatorie”

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Il match di play off fra la Reggina e il Vibonese è stato caratterizzato a fine gara dall’accusa alla Vibonese, da parte del centravanti della Reggina De Felice di essersi “consegnata al Siracusa”. L’attaccante della Reggina ha fatto riferimento a un precedente confronto giocato dalla Vibonese contro la squadra siciliana dove, a suo dire, i rossoblù non si sarebbe di fatto impegnati. E in sala stampa ha usato dei termini che ovviamente non potevano passare inosservati. Da qui la replica della società rossoblù alle sue parole. Così, infatti, De Felice nel post gara: “Si sono andati a consegnare a Siracusa e sono venuti qui a fare la guerra. È giusto che questi personaggi abbiano perso. Eravamo molto arrabbiati perché è vero che il campionato lo abbiamo perso noi, ma grazie a loro, che sono un’ottima squadra, c’era la possibilità di riaprirlo e invece sono andati a consegnarsi a Siracusa”.

Vibonese: “Le parole di De Felice offendono l’integrità del nostro club”

Nel replicare all’accusa del centravanti della Reggina De Felice, la Vibonese scrive quanto segue in una nota: “Le affermazioni “a nome di tutta la squadra” secondo cui la nostra società “si sarebbe consegnata al Siracusa” costituiscono gravi accuse, potenzialmente diffamatorie e prive di fondamento, che offendono l’integrità del nostro club, dei nostri atleti, del nostro staff tecnico e, più in generale, di tutta la Lega Nazionale Dilettanti e dei Club che la compongono e, non per ultimo, dei principi di lealtà e sportività che hanno sempre contraddistinto il nostro agire, sospinto dai valori della Città di Vibo Valentia”.

“De Felice comprenda che non è colpa della Vibonese se il Siracusa è stato superiore alla Reggina”

La replica della Vibonese all’accusa di De Felice della Reggina è abbastanza dura, ma è chiaro che il club rossoblù non poteva non rispondere a simili affermazioni. “Preme sottolineare alcuni dati di fatto – aggiunge il club – che evidentemente sfuggono all’interessato e ai dirigenti amaranto che hanno supportato queste accuse ingiuste e gratuite, provando a trasformare la Vibonese in capro espiatorio dei propri fallimenti: il Siracusa ha conquistato la promozione non sulla base del risultato maturato nella partita contro la Vibonese – che invitiamo il Sig. De Felice a riguardare attentamente – bensì grazie alla netta superiorità dimostrata negli scontri diretti contro la Reggina”.

Nessuna “guerra” al Granillo

Nelle dichiarazioni post gara un’altra “accusa” mossa da De Felice alla Vibonese era stata quella di aver “fatto la guerra” al Granillo. Ecco la risposta del club rossoblù: “Ricordiamo che il calcio è uno sport agonistico in cui ogni squadra scende in campo con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato possibile. Il match play off rappresentava l’opportunità di accedere alla finale, con la Vibonese legittimamente determinata a cogliere tale occasione, anche in vista di un’eventuale richiesta di ripescaggio del nostro presidente in caso di successo”. E ancora: “Che questa normalissima dimensione competitiva abbia generato perplessità rivela una preoccupante incomprensione dei valori fondamentali dello sport. Perplessità altresì abbondantemente travalicate finanche dai massimi dirigenti della Reggina i quali, nel corso della gara sugli spalti, e dell’intervallo e a fine gara, in presenza del commissario di campo nei locali antistanti gli spogliatoi dello stadio, hanno tenuto atteggiamenti intollerabili”.

“Mancanza di professionalità e serietà”

La Vibonese parla quindi di un “comportamento inqualificabile, inaccettabile, che ha trovato, appunto, nelle parole del Sig. De Felice proferite nel corso della conferenza stampa post-gara e riportate sia sui mezzi di comunicazione ufficiali della Società e nelle cronache delle testate giornalistiche locali, la massima espressione di una mancanza di professionalità e serietà che stride clamorosamente con la gloriosa storia che la piazza di Reggio Calabria e la Reggina hanno scritto nel calcio italiano”. Il club del presidente Caffo “in attesa di doverose scuse pubbliche da parte dell’interessato e della società Reggina si riserva di valutare opportune azioni legali e di segnalare quanto accaduto agli enti preposti al fine di tutelare la propria immagine, della Città di Vibo Valentia e quella del calcio pulito”.

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