Ddl sicurezza, Sabella a La7: “Nordio nel 2022 invocava la depenalizzazione, oggi avrà cambiato idea”. E ironizza sulla ‘norma Cicalone’

“Si dice che sono gli idioti e non cambiano idea, evidentemente il ministro Nordio non è tale perché ha cambiato idea legittimamente, ma, insomma, mi pare di aver capito che adesso la sua posizione sia completamente diversa da quella che aveva inizialmente“. È il sarcastico commento del magistrato Alfonso Sabella alle parole pronunciate dal ministro della Giustizia Carlo Nordio il 22 ottobre 2022 (“La velocizzazione della giustizia transita attraverso una forte depenalizzazione, quindi una riduzione dei reati, quindi anche eliminare questo pregiudizio che la sicurezza o la buona amministrazione siano tutelati dalle leggi penali”).

Ospite di Tagadà (La7), Sabella analizza il ddl Sicurezza, appena approvato alla Camera, che introduce diversi nuovi reati e aggravanti in notevole contraddizione col ddl Nordio. “È chiaro che la depenalizzazione, auspicata da noi magistrati da tanto tempo, potrebbe essere uno dei modi per cominciare a risolvere i problemi della giustizia, ma evidentemente si va nella direzione opposta. Una pena da 2 a 7 anni per chi occupa abusivamente un immobile, il che è addirittura più grave di chi spara con un kalashnikov in un luogo pubblico, sinceramente mi lascia un po’ perplesso, anche perché sono tutte riforme a macchia di leopardo senza avere in mente un progetto unitario che è realmente necessario in una grande riforma della giustizia”.

Il magistrato poi ironizza su quella che alcuni deputati di destra hanno battezzato ‘norma Cicalone’, in onore di Simone Cicalone, lo youtuber romano celebre per i suoi video che immortalano i borseggi nelle linea della metropolitana romana. La norma in questione introduce l’aggravante di commettere un reato comune “all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e della metro o all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri”.
“Hanno messo quest’aggravante a livello generale – spiega Sabella – e quindi qualunque tipo di reato può essere aggravato dal fatto che è stato commesso in metropolitana. Se il politico prende una mazzetta vicino a una stazione della metropolitana, c’è l’aggravante. Se io mando a quel paese il mio vicino di casa e lo faccio alla stazione della metro Furio Camillo, anziché farlo nel condominio riunito, commetto un reato ancora più grave”.

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Il Fatto Quotidiano

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