Dazi auto Usa, accordo con la Cina: -15% e stop di 90 giorni alle nuove tariffe

  • Postato il 12 maggio 2025
  • Notizie
  • Di Virgilio.it
  • 1 Visualizzazioni

Per anni si sono guardati di traverso, alzando barriere e imponendo dazi su dazi. Ma adesso qualcosa si muove davvero. Washington e Pechino hanno trovato un accordo per allentare – almeno temporaneamente – la pressione commerciale tra le due sponde del Pacifico. Il punto di svolta? Un fine settimana di colloqui riservati a Ginevra, dove le due delegazioni hanno lavorato senza sosta tra sabato 10 e domenica 11 maggio.

Alla fine le due delegazioni hanno raggiunto un punto d’incontro: per i prossimi 90 giorni, una parte significativa dei dazi verrà sospesa. In parallelo, l’intesa per abbassare le imposte sull’import-export tra i due Paesi. È il primo vero segnale concreto dopo settimane di tensione silenziosa e dichiarazioni misurate.

Tariffe giù

I numeri sono chiari e non lasciano spazio a interpretazioni. “Gli Stati Uniti modificheranno l’applicazione dell’aliquota aggiuntiva ad valorem sui dazi doganali di origine cinese (inclusi quelli delle regioni speciali di Hong Kong e Macao), sospendendo 24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni”, recita il documento firmato al termine dei negoziati.

La Cina ha risposto con una misura speculare: “Sospenderà 24 punti percentuali di tale aliquota per un periodo iniziale di 90 giorni, mantenendo al contempo la restante aliquota aggiuntiva ad valorem del 10% su tali articoli”.

In parallelo, le potenze hanno anche concordato una riduzione complessiva delle tariffe del 115%. Più nello specifico, i dazi sui prodotti cinesi importati negli Stati Uniti scenderanno dal 145% al 30%, mentre le tariffe applicate da Pechino ai beni americani passeranno dal 125% al 10%.

Anche se non è la soluzione definitiva, si tratta di misure reali, messe nero su bianco. E questo, in un momento in cui le aziende fanno ancora fatica a rimettere insieme le catene di fornitura, fa tutta la differenza. Per i produttori su larga scala, una boccata d’aria. E pure chi compra – magari senza saperlo – potrebbe vedere effetti sui prezzi, più avanti.

Perché adesso

La scelta del momento non è casuale. Gli Stati Uniti si avvicinano a una fase decisiva di rilancio e un allentamento delle tensioni commerciali è un messaggio forte agli ambienti economici interni. Dall’altra parte, la Cina è alle prese con una crescita meno esplosiva rispetto al passato e ha tutto l’interesse a ricucire rapporti con partner strategici.

In più, come sottolineano entrambi i fronti, “c’è la volontà di costruire una relazione economica sostenibile, di lungo termine e vantaggiosa per entrambi”. Lo si legge nella dichiarazione congiunta diffusa al termine dei colloqui: “Stati Uniti e Cina riconoscono l’importanza delle loro relazioni economiche e commerciali bilaterali per entrambi i Paesi e per l’economia globale”. E ancora: “Proseguiranno a dialogare in uno spirito di reciproca apertura, comunicazione continua, cooperazione e rispetto”.

Stavolta le intenzioni sono accompagnate da scadenze precise e cifre misurabili. La sospensione entrerà in vigore entro il 14 maggio e durerà per tre mesi. Dopodiché, si tornerà al tavolo. Ma con un clima – almeno sulla carta – più disteso. E con il precedente di un’intesa concreta su cui fare leva. Per adesso, il mondo osserva. I mercati reagiranno, le aziende faranno i conti, e forse i primi effetti si sentiranno già nel secondo semestre del 2025. Nel frattempo, quella che sembrava una guerra fredda commerciale in piena regola, si concede una tregua.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti