Dal mare la flotilla passa il testimone alla “flotta di terra”: “No armi in porto, no all’economia di guerra”
- Postato il 28 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Durante il suo passaggio tra le vie della città, il corteo dello sciopero generale è stato raggiunto presso la darsena genovese da una mini flotilla, che dal mare si è aggiunta simbolicamente alla manifestazione in corso. Sulle vele e sugli cime issati gli striscioni che in questi mesi hanno accompagnato le manifestazioni contro il genocidio in corso a Gaza e contro le politiche di guerra dei paesi occidentali, su tutte lo slogan che più di altri sta caratterizzando le mobilitazioni genovesi: “No armi in porto”
Dopo uno scambio di cori e fumogeni, e mentre dalle banchine si alzava cantata da centinaia di persone “Bella ciao”, sulla Mirit – una delle barche utilizzate per portare in Sicilia i generi alimentari raccolti da Music for Peace per la spedizione della Sumud Flotilla – sono saliti a bordo alcuni dei protagonisti della missione umanitaria di fine estate, esattamente Greta Thunberg e Thiago Avila, accompagnati da Francesca Albanese.
Un momento simbolico di passaggio di consegne, accompagnato dallo striscione “Da sponda a sponda”: dopo le grandi mobilitazioni degli scorsi mesi, infatti, la violenza a Gaza e in Palestina non si è fermata, e ora la mobilitazione deve continuare “a terra”, manifestando contro “le politiche di guerra e le logiche del riarmo concretizzatesi nell’ultima manovra di governo italiano” – tema sul quale è appunto stata organizzata questa giornata di protesta – con la quale decine di miliardi vengono dirottati sulla “sicurezza” e sulla “difesa”, lasciando indietro “salari, sanità, sociale e diritti”. La battaglia, quindi, della flotilla per il per il popolo palestinese, oggi, sbarca a terra, per cercare nella solidarietà mostrata dai popoli europei in questi mesi, “un proseguimento delle mobilitazioni” finalizzate a invertire la rotta economica che oggi produce i massacri di Gaza e Cisgiordania ma che domani “porterà la guerra su larga scala”. Dopo questo passaggio alcuni attivisti hanno srotolato uno striscione sopra lo scafo del Nazario Sauro, il sommergibile ormeggiato davanti al Museo del Mare: “No Port for Genocide”.
A fine agosto da Genova era partita simbolicamente la missione della Global Sumud Flotilla, oggi, sempre a Genova, il testimone viene passato alla “flotta di terra”, contro il genocidio a Gaza e contro lo sfruttamento dei popoli “da parte di un sistema economico che nella guerra vede un’opportunità di guadagno e sfruttamento”.