“Cutro, Calabria, Italia” in finale ai Nastri d’Argento
- Postato il 5 marzo 2025
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Il Quotidiano del Sud
“Cutro, Calabria, Italia” in finale ai Nastri d’Argento
Il film di Mimmo Calopresti sulla tragedia di Cutro nella cinquina dei migliori documentari del 2024 ai Nastri d’Argento
TRA le cinquine finaliste dei Migliori documentari 2024 candidati ai Nastri d’Argento c’è anche il film di Mimmo Calopresti “Cutro, Calabria, Italia”, in cui il regista ha raccontato le conseguenze del naufragio di Cutro del 26 febbraio 2023 e il risveglio delle coscienze con il quale le istituzioni e i cittadini della Calabria hanno accolto i superstiti della tragedia.
CUTRO, CALABRIA, ITALIA, DOCUFILM DI CALOPRESTI
Il docufilm, prodotto e finanziato dalla Fondazione Calabria Film Commission e prodotto da Silvia Innocenzi e Giovanni Saulini per Alfa Multimedia, presentato in anteprima nell’ambito della XXI edizione del Magna Grecia film festival – sezione “Sguardi di Calabria” a luglio 2024 e in autunno è stato trasmesso dalla Rai dove è ancora presente per la visione in streaming sulla piattaforma RaiPlay.
Il percorso del documentario da oggi continua nella sezione del “Cinema del reale” dei Nastri d’Argento in cui è candidato e dove si contenderanno il premio anche: “Lirica Ucraina” di Francesca Mannocchi, “Nel nome del silenzio – La Chiesa e l’ombra della mafia” di Antonio Bellia, “Prima della fine – Gli ultimi giorni di Enrico Berlinguer” di Samuele Rossi e “Real” di Adele Tulli.
La selezione ufficiale è firmata dal Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani (Sngci): Laura Delli Colli (presidente), Fulvia Caprara (vicepresidente), Oscar Cosulich, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi e Maurizio di Rienzo, in particolare per il coordinamento delle proposte visionate.
LA PREMIAZIONE IL DIECI MARZO A ROMA
I finalisti selezionati tra i 185 titoli visionati e proposti entro il 31 dicembre scorso dai festival più importanti o nelle rassegne specializzate e in qualche caso, anche trasmessi su reti o piattaforme televisive. Ora si dovrà attendere solo la premiazione che si terrà il 10 marzo al Cinema Barberini di Roma per sapere se il valore dell’opera di Calopresti sarà riconosciuto anche dal più antico premio cinematografico italiano ancora attivo.
Dopo 4 giorni di navigazione, a soli 150 metri dalla riva il vecchio caicco di legno Summer Love, che portava il prezioso carico di 180 vite, si è arreso al mare in tempesta infrangendosi sugli scogli e diventando tomba per 94 migranti tra cui 35 minorenni. Impossibile restituire tutto il senso di quella che molti considerano una vera e propria “strage di Stato”, tuttavia, Calopresti, originario di Polistena e che dalla Calabria con la mente non è mai andato via, ci ha provato incontrando chi è sopravvissuto e chi, inconsolabile, ha perso qualcuno. Ma ha raccolto anche le testimonianze dei pescatori che sono andati per mare e dei volontari che hanno percorso le spiagge in cerca di un superstite e poi, di chi ha aperto la propria casa e insieme ridato alla Calabria l’onore di essere terra dell’accoglienza.
Il regista ha scelto di raccontare queste storie nel docufilm ora candidato ai Nastri d’Argento perché, come diceva qualche tempo fa sulle pagine dell’Altravoce – il Quotidiano: «Tutti dimenticano le storie, io ho cercato di provare a metterle al centro».
Il Quotidiano del Sud.
“Cutro, Calabria, Italia” in finale ai Nastri d’Argento