Cucina italiana, lo "sputo" del Times: "È una truffa"

  • Postato il 18 dicembre 2025
  • Cultura
  • Di Libero Quotidiano
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Cucina italiana, lo "sputo" del Times: "È una truffa"

C’è chi parla di "truffa" e chi, invece, difende un patrimonio culturale riconosciuto in tutto il mondo. Dalle pagine del Times arriva una nuova stoccata alla cucina italiana, un attacco che ha il sapore della provocazione più che della critica gastronomica. E da Roma la risposta non si fa attendere.

A replicare alle dichiarazioni del critico britannico Giles Coren è Claudio Pica, presidente dell’Accademia Italiana della Pasta e di Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio, nonché vicepresidente nazionale. "Se c’è una vera truffa, quella è la cacio e pepe con la panna spacciata come piatto autentico", sottolinea Pica, ricordando come proprio dall’estero siano spesso arrivate versioni distorte della tradizione italiana, poi puntualmente smentite (e in alcuni casi accompagnate da scuse ufficiali).

Secondo Pica, le parole messe nero su bianco dal quotidiano inglese tradiscono più di un fastidio: "Sembra evidente che nel Regno Unito non abbiano digerito il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Umanità. La reazione è piccata e scomposta, lontana dal celebre aplomb britannico". Un attacco che, per il mondo della ristorazione italiana, non è accettabile: "Il nostro patrimonio Unesco non si tocca. I ristoratori romani e italiani non ci stanno, l’Inghilterra se ne faccia una ragione". Già, perché il Times aveva messo in discussione il riconoscimento alla cultura italiana di patrimonio immateriale dell'Unesco, bollando la certificazione come una truffa.

 

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Nel replicare ai britannici non manca l’ironia istituzionale: l’invito, rinnovato, è quello di accogliere a Roma re Carlo III per fargli assaggiare un vero piatto della tradizione romana e italiana, lontano da imitazioni e fraintendimenti.

Il riconoscimento Unesco, però, non è solo motivo di orgoglio. Per Pica rappresenta anche una responsabilità concreta: tutelare, formare e promuovere i simboli dell’agroalimentare italiano. "È da questa consapevolezza che nasce l’Accademia Italiana della Pasta", spiega. Un progetto pensato per preservare e trasmettere la cultura gastronomica autentica, valorizzando prodotti tipici, tecniche tradizionali e ricette originali, senza rinunciare a qualità e sostenibilità, conclude Pica.

 

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L’obiettivo è ambizioso: creare un polo di eccellenza nazionale dedicato alla pasta, capace di mettere in rete produttori, mulini, chef, scuole e ricercatori, e di formare le nuove generazioni anche grazie al coinvolgimento degli istituti alberghieri italiani. Perché la cucina italiana, più che una “truffa”, resta una cultura viva da conoscere, rispettare e tramandare.

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Autore
Libero Quotidiano

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