Crotone, sequestrata mega discarica abusiva con oltre 2000 tonnellate di rifiuti pericolosi – VIDEO

  • Postato il 25 febbraio 2025
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Crotone, sequestrata mega discarica abusiva con oltre 2000 tonnellate di rifiuti pericolosi – VIDEO

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Sequestrata a Crotone una discarica abusiva di oltre 5mila metri quadrati in un’area sottoposta a vincoli idrogeologici. Tre denunce


CROTONE – La Guardia di finanza ha sequestrato una discarica abusiva di oltre 5mila metri quadrati in cui erano stoccate oltre 2mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, in un’area adibita a pascolo e sottoposta a ben due vincoli idrogeologici. Il blitz è scattato nella località Cantorato, alla periferia nord di Crotone e s’inquadra nell’ambito di una precisa strategia del procuratore Domenico Guarascio, che intende rivolgere un’attenzione particolare ai reati ambientali.

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Sono intervenuti i militari del Gruppo di Crotone, guidati dal tenente colonnello Giuseppe Campobasso, che hanno così fermato il deposito incontrollato di rifiuti edili ed il loro stoccaggio e hanno informato il pm Pasquale Festa, che ha assunto la direzione delle indagini. Alla vista delle Fiamme gialle si è presentato un ammasso enorme di materiali di scarto provenienti da attività di costruzione e demolizione, laterizi, murature, frammenti di conglomerati cementizi anche armati, rivestimenti e prodotti ceramici, ma anche pneumatici fuori uso e lampade neon esauste. Nessun operaio, né edifici in via di demolizione nell’area delimitata da una recinzione rudimentale. Ben visibili le tracce di passaggi recenti di mezzi meccanici. Elementi che consentono agli inquirenti di ipotizzare che fosse in corso un’attività organizzata ed abusiva per lo scarico e lo stoccaggio di inerti edilizi.

LE STRATIFICAZIONI

L’accumulo sistematico e non sporadico dei detriti, secondo l’accusa, è comprovato dalla quantità ingente di macerie. Su uno strato sottostante e compattato era stato collocato altro materiale. Dall’analisi delle stratificazioni e da ulteriori accertamenti è emerso che il sito era sgombro fino al novembre 2021, ma l’attività di stoccaggio è stata intensificata dal novembre 2024. Il paesaggio sembra quasi irriconoscibile, se si confrontano le immagini odierne con quelle di qualche anno fa. A rafforzare il convincimento degli investigatori anche il fatto che 20 blocchi di cemento di grosse dimensioni erano posti su un lato del sito, presumibilmente al fine di contenere il materiale durante la compattazione e realizzare una base appiattita per facilitare il passaggio di altri mezzi meccanici per lo scarico ed il livellamento.

IL SEQUESTRO

 Il sequestro si è reso necessario al fine di evitare ulteriori danni per l’ambiente, poiché il sito è privo di accorgimenti volti a contenere il rischio di inquinamento. Nessuna pavimentazione né sistemi di canalizzazione e raccolta dei liquidi di scolo. Il dilavamento di una quantità sterminata di rifiuti speciali pericolosi, dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici, nel tempo, probabilmente ha causato l’assorbimento delle scorie nel terreno contaminando suolo e acqua, con conseguente potenziale pericolo per la salute pubblica. Le Fiamme gialle ed i tecnici dell’Arpacal hanno eseguito prelievi di campioni di terra e dei rifiuti, i cui esiti verranno acquisiti nei prossimi giorni, in modo da sondare l’attuale livello di inquinamento ambientale dell’intera area. La conformazione del sito rende altamente probabile la presenza di sostanze nocive al suo interno. Le modalità errate di stoccaggio dei materiali, tra le altre cose, rappresentano un pericolo per l’ambiente e per la salute umana.

LE DENUNCE

Tre le persone denunciate: i proprietari del fondo, i fratelli F. M. e L. M, figli del titolare di una ditta edile, e l’affittuario, A. I. Né l’affittuario, che aveva stipulato con i coindagati un contratto di fondo rustico di durata ventennale, né gli intestatari del terreno sono iscritti all’albo dei gestori ambientali. Nessuna autorizzazione, nessuna dichiarazione di inizio dell’attività. Evidente, sempre secondo l’accusa, l’uso difforme del terreno rispetto alle condizioni contrattuali, in violazione tanto degli accordi negoziali quanto della normativa ambientale. Responsabilità sono state individuate dai finanzieri anche a carico dei proprietari sia perché una di loro abita nei pressi del sito in cui era stata impiantata la mega discarica, e non poteva non accorgersi dello scempio, sia perché sono stati rilevati di recente presenze di loro mezzi nel sito.

ALTRI ACCERTAMENTI

Dalle attività di osservazione svolte dalle Fiamme gialle è emerso che gli scarichi di detriti avvenivano due volte al giorno e che gli autisti di alcune ditte accedevano facilmente all’area essendo provvisti delle chiavi che rimuovevano i lucchetti. Sono in corso accertamenti per risalire alle imprese che utilizzavano la discarica abusiva. Numerosi, a quanto pare, i mezzi avvistati che conferivano rifiuti speciali pericolosi. Le targhe sono state annotate. E presto il numero degli indagati potrebbe ampliarsi.

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