Crotone capitale della vela. Sorella acqua fonte di sviluppo.

  • Postato il 3 marzo 2025
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Crotone capitale della vela. Sorella acqua fonte di sviluppo.

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È una piccola gioia raccontare quello che sta accadendo a Crotone con la vela, uno sport pulito nella città inquinata e ferita dalla cattiva industrializzazione


Quando in Calabria qualcosa si muove, il Quotidiano c’è. E quindi è una piccola gioia raccontare quello che sta accadendo a Crotone con la vela, uno sport pulito nella città inquinata e ferita dalla cattiva industrializzazione. Per effetto di un gruppetto di sognatori, oltre dieci anni fa nacque un’esperienza non solo sportiva, ma di valore sociale. Del resto, basta guardare il panorama: le pale eoliche ci dicono che Crotone – per lunghi anni l’ultima d’Italia al n.107 – ha un grande patrimonio naturale. Ci sono scienziati che hanno studiato la morfologia dei fondali incrociando la velocità e la provenienza dei venti: per stabilire che onde così si trovano in pochi altri luoghi al mondo.

Intorno a questo tesoro mai sfruttato è nata l’esperienza del Club Velico, e soprattutto la sua voglia/pretesa di organizzare eventi internazionali. Non per pensare in grande – una volta fu battuta perfino Smirne – ma per costruire tante manifestazioni di categoria che portano in città centinaia di sportivi, che occupano posti-letto, ristoranti, si divertono, mangiano il pane e l’olio buono.

Crotone è uno stadio naturale del vento, e non è raro trovare in inverno attenti di livello europeo che si allenano. E questo va benissimo. Ma è ancora più interessante scoprire che per la tappa della International Carnival Race (che durerà fino a domani) sono a Crotone 284 atleti under 15, molti con le loro famiglie oltre che con i loro allenatori. 18 sono greci, quindi non vengono da molto lontano. Nella terra di Pitagora magari va ricordato che gli atleti arrivati dal Garda hanno fatto un viaggio più lungo. Va quindi sottolineato che siamo Magna Graecia e siamo internazionali.

Interessante anche la storia di questa manifestazione, si svolge da dieci anni nel periodo di carnevale. E cioè quando molti ragazzi vanno a fare la settimana bianca, Crotone si riempie di quelli che preferiscono fare la settimana azzurra. Tornano anche i giovani del club che sono andati a studiare al Nord, tornano per fare i volontari. E la striscia continuerà: conclusa la Carnival Race, ecco gli atleti paraolimpici, per un raduno in preparazione ai Giochi.

Ma non è finita: presto la città avrà un lungomare più lungo, grazie a un’intesa con l’autorità portuale e a un’idea portata avanti da dirigenti come Francesco Verri e Paola Proto. Un porto turistico con più luci e con parcheggi, dove fino a poco tempo fa un muro abusivo impediva la visione del mare dal porto. Verri dice: “Siamo passati dalla fase in cui la gente veniva qui con sospetto, non immaginando la bellezza e l’accoglienza. Adesso tornano qui proprio per questo. Succede anche quando politica, associazioni e autorità portuali remano nella stessa direzione, quando fanno squadra”. Il prossimo sogno, una piscina polivalente con spazi culturali, sempre sul Lungomare: dove da decenni giace abbandonato un impianto del Coni.

L’inaugurazione del porto, rinviata per rispetto al lutto di Mario Occhiuto, sarà una sorpresa, una ulteriore apertura verso il blu. In questi giorni di gare, i cittadini e i turisti hanno potuto apprezzare la nuova sistemazione. E tutti voi sapete che le città cambiano volto quando abbattono le barriere con l’acqua. Il mare era il luogo dei detriti del terremoto a Reggio, c’era la ferrovia di mezzo. Interrarla, con tutte le fatiche e i ritardi che è costato, ha cambiato la faccia della città dello Stretto. E proprio puntando sul Mediterraneo, Reggio è arrivata in finale per diventare la capitale della Cultura 2027.

Recentemente mi è capitato di ascoltare Il professore-architetto Zhang Ming, dall’Università di Shanghai. Ha raccontato la trasformazione delle rive della Huangpu, il fiume dell’argine giallo, un tempo destinato alle fabbriche. «Le popolazioni non vedevano l’acqua, per loro era un panorama ignoto». Oggi Shanghai è una delle più interessanti metropoli del mondo e sugli argini ci sono Musei, aree ludiche, insomma spazio pubblico.

Le conquiste della vela crotonese vanno, nel loro piccolo, nella stessa direzione. Il porto è spesso considerato luogo di degrado e di abbandono, perfino pericoloso. Un tempo – si dice – le panchine del Lungomare erano rivolte alla montagna, oggi le hanno girate, e questo è successo perché il mare, l’acqua sono diventati amici. La favola continua.

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