Crisi idrica, razionamento notturno sul Vulture Melfese e Matera

  • Postato il 6 novembre 2025
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Crisi idrica, razionamento notturno sul Vulture Melfese e Matera

Per far fronte alla crisi idrica, Acquedotto lucano comunica l’inizio del razionamento notturno sul Vulture Melfese e presto anche a Matera


Avrebbero dovuto iniziare tra una decina di giorni e invece già da ieri sera (6 novembre 2025) le interruzioni notturne programmate a causa della crisi idrica sono già una realtà in alcuni comuni del Vulture-Melfese, nella zona nord della Basilicata, dove i rubinetti sono rimasti a secco dalle 22 alle 5. Ieri i vertici di Acquedotto Lucano hanno comunicato alle amministrazioni comunali degli schemi idrici del Vulture Melfese e di Matera (città dove le interruzioni dovrebbero arrivare prima del 16) il piano di interruzioni, programmate esclusivamente durante le ore notturne e «calibrate per ridurre al minimo i disagi e per consentire il recupero dei livelli dei serbatoi».

LE OPERAZIONI DI RAZIONAMENTO DELL’ACQUA PER FRONTEGGIARE LA CRISI IDRICA

Le operazioni di sospensione, che copriranno sempre la fascia oraria 22-5 (in maniera da consentire entro le 6,30 di rifornire la maggior parte delle utenze), riguarderanno il lunedì Atella e Venosa, il martedì Rionero (abitato principale, con esclusione delle frazioni di Monticchio e della Zona C1O), il mercoledì Barile, Ripacandida e Ginestra (con esclusione della Zona PIP di Ginestra), il giovedì Melfi e Lavello (con esclusione del centro storico, contrada Perrone e contrada Ferrara di Melfi e del centro storico di Lavello), il venerdì invece Filiano (abitato principale e frazione di Scalera, con esclusione delle frazioni di Dragonetti e Capitunno).

Inoltre, secondo quanto comunicato da Acquedotto Lucano, potrebbero verificarsi sospensioni o cali di pressione dalle 17 alle 8 del mattino successivo, tutti i giorni nelle zone rurali di San Fele (Montesirico e Insertafumo) e Atella (Montesirico, Fosso di Noia, Serra di Giorgio, Berardi, Cartofico, Masseria Catena, Case Nuove e contrada Valle di Vitalba, con esclusione della zona industriale).
L’acqua manca: Monte Cotugno e il Pertusillo sono allo stremo, la pioggia continua a non rifornire le sorgenti e peraltro dal 20 ottobre scorso Acquedotto Pugliese aveva già ridotto di circa 60 litri al secondo le forniture idriche che interessano Acquedotto lucano. Uno scacco matto per la Basilicata, che ha portato alle limitazioni.

CINQUE LINEE D’AZIONE IMMEDIATA

Dal confronto di ieri tra Acquedotto Lucano e comuni sono emerse cinque linee di azione immediate. Oltre al calendario delle interruzioni notturne programmate c’è la predisposizione di un’ordinanza per la riduzione dei consumi che i comuni, potranno adottare adattandole alle specificità locali. I sindaci forniranno inoltre ad Acquedotto Lucano l’elenco dei punti critici della rete dove si registrano segnalazioni di rotture. Un passaggio definito «fondamentale per mappare le priorità di intervento tenendo conto anche delle segnalazioni che perverranno dai cittadini».

«Il nostro compito è fare in modo che i lucani avvertano il meno possibile gli effetti del deficit idrico – ha spiegato l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta – e questo richiede la collaborazione di tutti. Solo lavorando insieme – istituzioni, gestore del servizio e cittadini – possiamo contenere i disagi e programmare interventi efficaci». Inizialmente le restrizioni avrebbero dovuto riguardare solo da metà mese Matera, Melfi, Venosa, Atella, Barile, Filiano, Lavello, Montescaglioso, Palazzo San Gervasio, Rapolla e Rionero in Vulture.

Nella vicina Puglia intanto, che condivide la penuria idrica, l’acqua per uso irriguo sta arrivando in questi giorni nei campi anche da otto impianti di depurazione, debitamente trattata e batteriologicamente pulita, diminuendo in questo modo la sofferenza della quota destinata all’uso potabile.

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