Crisi idrica in Basilicata, la carica dei sindaci

  • Postato il 21 novembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
Crisi idrica in Basilicata, la carica dei sindaci

I sindaci di nove Comuni del Vulture chiedono con urgenza lo stato di crisi idrica. Invocata l’attivazione di procedure straordinarie per realizzare nuovi pozzi


Crisi idrica: nove sindaci del Vulture hanno scritto ieri a Regione, Acquedotto Lucano e Protezione civile. A prendere carta e penna sono stati i primi cittadini di Atella, Barile, Filiano, Ginestra, Lavello, Melfi, Rionero, Ripacandida e Venosa. Nel documento si fa riferimento a tutte le difficoltà già in atto come «la disposta riduzione dell’erogazione idrica che sta già interessando un importante numero di cittadini e comunità, con conseguente forte e diffusa preoccupazione per lo scenario attuale e futuro».

CRISI IDRICA, IL DOCUMENTO DEI SINDACI DEL VULTURE

Nel documento si chiede «urgentemente» la dichiarazione dello Stato di emergenza idrica regionale o interregionale, la programmazione congiunta di soluzioni tecniche strutturali e non solo emergenziali, anche attraverso task-force con tecnici regionali, Protezione Civile e gestori idrici, ma anche «l’attivazione urgente di procedure straordinarie per la realizzazione di nuovi pozzi, captazioni supplementari e interventi di emungimento, con procedure accelerate, ove applicabili». Insomma, i sindaci chiedono intervenire senza indugi.

I SINDACI CHIEDONO INTERVENTI IMMEDIATI

Il primo cittadino di Venosa, Franco Mollica, spiega a questo giornale che lo stato d’emergenza potrebbe servire «in caso di necessità per permettere di accorciare i tempi sulle autorizzazioni per emungere acqua dai pozzi». I Comuni hanno infatti individuato sul territorio alcuni pozzi sui quali ora «Acquedotto Lucano dovrà effettuare delle verifiche», dice Mollica, ma «se dovessimo arrivare in una situazione di emergenza tale per cui bisognerà sospendere l’acqua più volte durante la settimana, potremmo chiedere ad Acquedotto Lucano di attingere l’acqua da questi pozzi. Con la dichiarazione di stato d’emergenza avremmo già esperita la fase amministrativa, che normalmente in questi casi è invece abbastanza lunga».

CRISI IDRICA, ASSEMBLEA DI ACQUEDOTTO LUCANO

Nell’assemblea dei soci di Acquedotto Lucano che si è tenuta martedì è emersa anche la possibilità di poter attingere ad altri pozzi in Val d’Agri. A complicare la situazione nel Vulture Alto Bradano oltre alle sospensioni idriche notturne disposte già da qualche settimana, c’è pure il taglio alla fornitura da parte di Acquedotto Pugliese. Nella loro lettera a Regione, Acquedotto e Protezione Civile i nove sindaci parlano anche del fatto che «la perdurante assenza di precipitazioni significative, unitamente alla comunicazione di Acquedotto Pugliese in merito alla richiesta di riduzioni della portata sinora fissata in 60 litri al secondo, evidenzia una condizione di estrema vulnerabilità idrica e potenziale aggravamento nelle prossime settimane e mesi».

LO STATO DELL’EMERGENZA IDRICA IN BASILICATA

Precipitazioni che, stando alle previsioni, potrebbero riprendere in questi giorni, anche se non a tal punto da incidere sulla grande sete dei bacini lucani. Lo stato della situazione idrica in Basilicata è stato anche oggetto della riunione dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, che ha ribadito l’esistenza del problema. Per il potabile, i territori che presentano uno stato di “severità idrica elevata” sono quelli serviti dagli schemi Basento-Camastra-Agri, Vulture-Melfese, Collina Materana, e la fascia jonica.

CRISI IDRICA E SOSPESIONI NOTTURNE

Sono state riscontrate poi condizioni di severità idrica “media”, per il restante territorio della Basilicata. Per il comparto irriguo, invece, l’intero territorio regionale è classificato a “severità alta” con criticità elevata per gli invasi di Monte Cotugno, probabilmente il più sofferente (in relazione alla capacità), e Pertusillo. Intanto, per quanto attiene le sospensioni notturne, (dalle 22 e fino alle 5 di oggi, venerdì 21 novembre) toccherà a Filiano (abitato principale e frazione di Scalera, con esclusione delle frazioni di Dragonetti e Capitunno».

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