Crisi economica lucana, Mega (Cgil): «La Basilicata sta morendo»

  • Postato il 10 dicembre 2025
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Crisi economica lucana, Mega (Cgil): «La Basilicata sta morendo»

Il segretario Cgil lucano, Fernando Mega, annuncia l’adesione allo sciopero generale del 12 dicembre. «Il nostro è un grido d’allarme»


«La Basilicata sta morendo. Non lo dice la Cgil ma lo dicono i dati Istat e Svimez che raccontano di un Pil fermo e indietro rispetto al resto del Sud, una fuga dei giovani, soprattutto laureati, e di una desertificazione industriale e sociale. Cresce la cassa integrazione, mentre aumenta anche la percentuale di nuovi poveri, che hanno lavori discontinui».

MEGA, CGIL BASILICATA: «AUMENTA LA PERCENTUALE DI NUOVI POVERI»

«Gli interventi messi i campo sino a oggi dal governo regionale sono stati insufficienti. Per questo motivo chiediamo al governo Bardi di aprire una vertenza Basilicata a Roma ai ministeri competenti. Lo faremo il 12 dicembre con lo sciopero generale nazionale della Cgil che si svolgerà con un presidio e un corteo davanti allo stabilimento Stellantis di Melfi, simbolo di questa vertenza Basilicata, e contestualmente manderemo una lettera formale al presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, alla giunta e ai consiglieri tutti».

LE MODALITÀ DELLO SVOLGIMENTO DELLO SCIOPERO DEL 12 DICEMBRE

Così il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, ha spiegato alla stampa le modalità con cui si svolgerà in Basilicata lo sciopero generale indetto per il 12 dicembre a livello nazionale. Concentramento alle 9,30 nel piazzale antistante lo stabilimento Stellantis Plastic Componenti Shop (area industriale San Nicola di Melfi), dove da 45 giorni sono in presidio permanente i lavoratori e le lavoratrici di due aziende dell’indotto, per proseguire fino all’ingresso B dello stabilimento dove, oltre al segretario generale Fernando Mega, interverranno delegati e delegate Cgil di tutte le categorie. Concluderà il segretario nazionale della Fiom Cgil Samuele Lodi.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO

La Cgil con lo sciopero generale del 12 dicembre chiede al Governo nazionale un passo indietro rispetto alla manovra finanziaria che investe nel riarmo e taglia su sanità, pensioni, istruzione. Tra le richieste del sindacato l’aumento di salari e pensioni, lo stop dell’innalzamento dell’età pensionabile, no al riarmo e investimenti su sanità e istruzione, contrasto alla precarietà e vere politiche industriali e del terziario, per una riforma fiscale equa e progressiva.

ESPOSITO, CGIL BASILICATA: «CONTRARI ALLA SCELTA DI STOPPARE I PROGETTI NO OIL»

«Questa corsa al riarmo è inaccettabile – ha aggiunto il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito, che ha sottolineato la posizione della Cgil rispetto alla transizione energetica e ai progetti no oil in Val d’Agri: «Ribadiamo la nostra contrarietà alla scelta della Regione Basilicata di stoppare temporaneamente i progetti no oil previsti dagli accordi con Eni e Total per una verifica dei risvolti occupazionali. Riteniamo sia il momento di accelerare e non di frenare la transizione, pretendendo dalle compagnie petrolifere il rispetto degli accordi e maggiori investimenti. Altrimenti tra dieci anni in Val d’Agri ci troveremo di fronte all’ennesimo sito da bonificare e nulla più».

MEGA, CGIL BASILICATA: «IL NOSTRO È UN GRIDO DI ALLARME»

Lo sciopero generale ha due obiettivi: sostenere le categorie in tutte le vertenze aperte con le controparti per il rinnovo dei contratti scaduti, perché i salari vanno alzati innanzitutto con la contrattazione; lanciare una vera e propria vertenza, tutta di merito, nei confronti del Governo nazionale per cambiare la manovra di Bilancio sulla base delle richieste della Cgil e a livello territoriale per quanto riguarda la Basilicata. «Il nostro – ha concluso Mega – è un vero e proprio grido di allarme che ci auguriamo possa essere condiviso anche dalle altre sigle sindacali dopo lo sciopero del 12, perché serve l’impegno di tutti, sindacati uniti, politica, istituzioni e mondo datoriale per ridare futuro e speranza a questa regione».

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