Crisi Amt, orario invernale al via con un taglio al servizio dell’8%. In arrivo oltre 20 milioni di euro

  • Postato il 15 settembre 2025
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  • Di Genova24
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bus autobus amt brignole

Genova. Primo giorno di orario invernale per Amt Genova con servizio tagliato dell’8%, secondo i dati raccolti stamattina dai sindacati. È l’effetto, ampiamente previsto, delle carenze di personale e di mezzi disponibili acuite dalla crisi di liquidità sofferta dall’azienda negli ultimi mesi. Nel frattempo, però, emergono conferme rassicuranti sull’arrivo delle risorse necessarie a scongiurare difficoltà nei pagamenti di settembre.

“Stamattina abbiamo incontrato i sindacati e li abbiamo rassicurati sull’arrivo dei fondi che stavano aspettando per prendere aria per i prossimi due mesi – spiega la sindaca Silvia Salis a margine dei sopralluoghi per il primo giorno di scuola -. Ovviamente l’idea è superare la contingenza da qui a dicembre, poi, col nuovo Cda, emettere un piano che sia sostenibile per i prossimi anni, per far sì che non si continui a vivere di emergenze. Appena i sindacati mi hanno scritto subito preso appuntamento per vederli: questo sarà un rapporto che voglio continuare per tutto il nostro mandato, un rapporto costante perché è importantissimo il loro apporto per trovare le soluzioni migliori”.

Debutto con 42 autisti in meno, ecco le linee più colpite

Il primo giorno di servizio invernale partiva con 62 turni scoperti, sintomatici di un organico sempre più ridotto all’osso. Stamattina sono saltati complessivamente 42 cartellini (su 480), cioè autisti e bus che non sono usciti dalle rimesse lasciando un buco nel servizio. A soffrire sono state soprattutto le linee della Valbisagno e del Levante, gestite dalle rimesse Gavette e Mangini, ma anche il Ponente ha subito qualche sforbiciata. Meno corse per le sussidiarie delle linee di forza, come l’8 in Valpolcevera e il 16 in corso Europa. Altri tagli hanno riguardato 34, 35, 36, 37, 42, 43, 44, 46, 47, 84 compensati in parte dalle sovrapposizioni con altre linee. Qualche sacrificio minore è toccato agli utenti di 1, 3, 18 e 20.

Una “coperta corta” che era tale anche negli scorsi mesi, ma che adesso si accorcia sempre di più. “Nei prossimi giorni sarà anche peggio – avverte Andrea Gamba della Filt Cgil -. Qualcosa si risolve con gli straordinari, ma il grosso problema è la mancanza di mezzi, per cui più di tanto non si può fare. Abbiamo vetture vecchie, l’azienda non paga i fornitori, i fornitori non danno pezzi di ricambio e non si effettuano riparazioni. È uno tsunami pronto ad abbattersi”.

Nonostante tutto, stamattina a Brignole gli utenti non lamentavano disagi superiori alle aspettative. C’è chi ha notato il miglioramento del servizio rispetto all’orario estivo e chi ha fatto presente che gli autobus sono sempre pieni, in particolare in Valbisagno.

 

A ottobre dovrebbe partire una riorganizzazione temporanea del servizio per limitare i disagi il più possibile, in attesa di colmare le lacune. “Sarà lo stesso di adesso, ma commisurato alla situazione reale con frequenze che tengano in considerazione l’organico e i mezzi disponibili”, ricorda Edgardo Fano della Faisa Cisal.

Incontro coi sindacati: settembre al sicuro, poi il piano industriale

Stamattina doppio incontro per i sindacati di Amt, prima a Tursi con la sindaca Salis insieme agli assessori Terrile e Robotti, poi in azienda col nuovo presidente Federico Berruti. La buona notizia, confermata da tutte le sigle presenti, è che nei prossimi giorni entreranno in pancia i circa 20 milioni necessari per i pagamenti di settembre. La Città metropolitana ha già deliberato gli 8 milioni di anticipo sul contratto di servizio, risorse già esigibili dall’azienda. E poi la Regione Liguria sta per sbloccare i primi 6,1 milioni di contributi del ministero dell’Ambiente, mentre gli altri 6,4 milioni riceveranno il via libera la prossima settimana.

Entro il 15 ottobre è atteso il nuovo piano industriale. Da quanto trapela, l’amministrazione non ha intenzione di smantellare la politica tariffaria. Le gratuità, che scadono il 30 settembre, potrebbero essere mantenute intatte. La filosofia non prevede di toccare i costi (e tantomeno gli organici), ma piuttosto un piano a lungo termine per aumentare le entrate, sia con una ricapitalizzazione da parte dei soci (in termini di liquidità e immobili) sia con nuovi contributi degli enti pubblici. “Sappiamo che il ministero dell’Ambiente ha predisposto un bando da 1,7 miliardi per progetti sul trasporto pubblico, quei soldi bisogna andare a prenderceli”, incalza Fano.

Nel frattempo bisognerà tappare i buchi per evitare altre ripercussioni sul servizio. Fino a novembre le assunzioni resteranno bloccate, poi si aprirà qualche finestra. “Abbiamo chiesto con forza che almeno vengano rimpiazzati i pensionamenti per mantenere gli organici in equilibrio – spiega Gabriele Salvatori della Uiltrasporti – e di velocizzare gli acquisti di vetture. La Regione ha stanziato 25 milioni che si possono utilizzare per l’acquisto di mezzi termici. Sarebbero boccate d’ossigeno importanti, considerando che i ritardi del fondo nazionale trasporti sono cronici”.

“Abbiamo evidenziato le nostre preoccupazioni sulla tenuta dei conti, rimarcando che avevamo già espresso da mesi la nostra perplessità all’azienda, ma siamo sempre stati rassicurati e tranquillizzati. Quindi oggi chi finge stupore sulla stato economico di Amt ci sorprende – attacca Roberto Piccardo della Ugl Fna -. Abbiamo chiesto di sorvegliare che il denaro sia speso con criterio. Da oggi, con il taglio al servizio, a pagare saranno gli utenti e i colleghi che saranno ancor più in difficoltà, è inaccettabile che le scelte sbagliate si ripercuotano sui dipendenti”.

Lavoratori in subappalto senza stipendio, sciopero il 22 settembre

Intanto la situazione più grave riguarda per ora i 37 dipendenti della Glo.Ser, azienda in subappalto che garantisce servizi di manovra e pulizia nei depositi del trasporto extraurbano. I lavoratori sono senza stipendio, situazione che la ditta non sembra intenzionata a sbloccare finché non riceverà i pagamenti da Amt. I sindacati hanno proclamato sciopero per il 22 settembre, mentre i sindacati di base chiedono un intervento della magistratura per capire “dove sono andati a finire” i soldi per riparare gli autobus rotti.

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Genova24

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