Crisi Amt, i sindacati: “Noi lo diciamo dal 2022, ora i lavoratori non paghino il prezzo delle scelte”

  • Postato il 26 giugno 2025
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  • Di Genova24
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Genova. “I dipendenti di Amt non devono pagare il prezzo di scelte che nulla hanno a che fare con il loro quotidiano dovere“, tra l’altro in condizioni peggiori “in primis per la mancanza di organico”. È il messaggio unitario che arriva dai sindacati – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal – dopo l’allarme del collegio sindacale sullo “stato di crisi” in cui versa l’azienda di trasporto pubblico per le numerose incertezze a livello di bilancio.

Un allarme che i sindacati, oggi, rivendicano di aver lanciato con grande anticipo: “Già dal mese di settembre del 2022, come dimostrabile dai nostri comunicati, abbiamo evidenziato come nelle aziende liguri si avvicinasse una emergenza, sia economica ma soprattutto finanziaria, a causa delle insufficienti contribuzioni pubbliche da destinare al settore, aggravate dalla pesante esposizione finanziaria dovuta alla mole degli investimenti in corso. Spiace constatare come solo ora il collegio sindacale prenda atto della grave crisi finanziaria in cui versa Amt“.

Tra gli elementi problematici evidenziati dall’organo di controllo ci sono la politica commerciale di parziale gratuità che avrebbe generato una contrazione di ricavi da tariffazione maggiore di quanto stimato nel budget 2024 (ma l’azienda aveva dichiarato pubblicamente il contrario), la lentezza nel recupero del credito nel nuovo sistema di esazione delle sanzioni, i contenziosi passivi con Trenitalia e i contributi pubblici (tra cui i 13 milioni che dovevano arrivare dal ministero dell’Ambiente) che ancora non sono stati incassati sebbene iscritti a bilancio. Il collegio ha quindi chiesto al Cda di predisporre un piano di intervento entro e non oltre 30 giorni.

I sindacati ricordano che, per quanto riguarda la gratuità confermata per ora fino al 30 settembre, nel gennaio del 2023 era stato sottoscritto con Città metropolitana e Comune di Genova un protocollo nel quale in cui gli enti si impegnavano a “compensare eventuali sperimentazioni relativamente a differenti modalità di finanziamento dei servizi offerti, riconoscendo l’incremento dei costi dei fattori di produzione”.

“Tutti gli enti interessati devono fare la loro parte per affrontare e superare questa situazione e mantenere Amt pubblica ed unita – avvertono le sigle -. Queste saranno le posizioni che porteremo all’incontro previsto per il 7 luglio con la civica amministrazione”.

Su questo punto ieri la sindaca Silvia Salis e il suo vice Alessandro Terrile hanno ribadito gli impegni presi in campagna elettorale, quando la situazione non era ancora emersa: “Lazienda rimarrà pubblica, i lavoratori non subiranno conseguenze economiche e il servizio pubblico dovrà mantenere alti standard di qualità, sia in ambito urbano che extraurbano”.

A vacillare è anzitutto la politica di gratuità messa in campo dalla giunta Bucci-Piciocchi, politica che – anche nelle dichiarazioni della presidente Ilaria Gavuglio – avrebbe favorito l’uso del trasporto pubblico e stimolato in prospettiva la crescita degli abbonamenti. Sul possibile stop alla misura è arrivato ieri l’altolà dell’ex vicesindaco reggente: “Non cerchino pretesti per eliminarla perché non staremo a guardare. Revocare la gratuità sarebbe infatti un errore di enorme proporzione che, oltre a penalizzare la cittadinanza, porterebbe ad un danno economico certo per l’azienda”.

Autore
Genova24

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