Trasporto pubblico, le associazioni dicono no anche alla metropolitana: “Sì a tram e interventi capillari”

  • Postato il 23 giugno 2025
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  • Di Genova24
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nuova metropolitana

Genova. “Occorrono infrastrutture per il trasporto pubblico? Certamente, che non sono però né la metropolitana né lo Skymetro, ma linee tranviarie, nuovi impianti speciali, interventi diffusi sulla rete ferroviaria urbana e della città metropolitana ed altri interventi diffusi e capillari sulla rete del tpl cittadino, per renderlo realmente efficiente e performante, e occorre riformare radicalmente il progetto degli assi di forza, ma, ultimo ma non ultimo, occorre anche avere adeguate risorse per finanziare il servizio”.

A fissare l’agenda è un gruppo di associazioni (MobilitaGenova, Famiglie senz’auto, Parents for Future, Comitato SìTram, WWF Genova), lo stesso che pochi giorni fa ha manifestato “delusione nei confronti della sindaca Salis per non aver ancora bloccato il progetto della linea sopraelevata in Valbisagno in attesa di un’interlocuzione col ministero. Anche l’assessore Massimo Ferrante, nella recente intervista a Genova24, ha confermato l’intenzione di chiedere una proroga per studiare un prolungamento della metropolitana a raso o in sotterranea. Ipotesi che non piacerebbe agli estensori del comunicato.

Le associazioni partono dal position paper di Confindustria Genova che riconosce la necessità di un potenziamento del trasporto pubblico e fornisce un dato interessante: i dipendenti delle società coinvolte nello studio per l’81% usano il mezzo privato per raggiungere il posto di lavoro, ma il 74% è disponibile a utilizzare un mezzo di trasporto pubblico in alternativa. “Questo – osservano i sostenitori del tram – dimostra come non sia affatto un’impresa impossibile convincere i genovesi a cambiare le proprie abitudini, a fronte di una migliore mobilità per tutti”.

“Non ci sembra che la soluzione possa essere dare il via a nuove infrastrutture impattanti, estremamente costose e con tempi di realizzazione enormi e imprevedibili, come i prolungamenti della metropolitana e lo Skymetro, oltretutto di scarsa efficacia rispetto al convincere i genovesi a riutilizzare il trasporto pubblico – sottolineano -. Rispetto allo Skymetro, fortunatamente la nuova sindaca ha promesso di non realizzarlo, comprendendo che la maggior parte genovesi non lo vuole e che il progetto è da punto di vista pratico quasi irrealizzabile, come ha detto il Consiglio superiore dei lavori pubblici, che ha posto prescrizioni pesantissime e quasi impossibili da rispettare. Lo stesso giudizio espresso dalla società civile (comitati e associazioni) che hanno sviscerato la questione sin dal 2022″.

Nel mirino anche le richieste, arrivate da commercianti e non solo, di aumentare i parcheggi in centro: “Ricette sbagliate vecchie di decenni non cambierebbero la situazione per i prossimi anni, oppure tenderebbero a peggiorarla con buona pace della congestione viaria, dell’inquinamento atmosferico e acustico, delle emissioni di gas serra, dei costi sociali, sanitari ed economici complessivi e anche per chi è costretto ad usare il mezzo privato”.

Le associazioni elencano una serie di proposte per il breve termine: “Potenziare l’attuale servizio, acquistando bus anche usati; assumere nuovo personale; creare nuove corsie riservate; introdurre la semaforizzazione preferenziale per i bus; coordinare orari e reti di Amt e Trenitalia (un tavolo tra le due aziende lo auspica anche Confindustria, precisiamo però che deve esserci una regia del pubblico, non lasciare il tutto ad un accordo tra aziende); ristrutturare il progetto degli assi di forza per migliorare l’offerta di servizio”.

Nel medio termine, invece: “Dare il via alla realizzazione dei primi lotti di rete tranviaria, informando e coinvolgendo i cittadini; dare il via a numerose zone pedonali o semipedonali; realizzare nuovi impianti speciali (ascensori e cremagliere) e potenziare gli esistenti; attuare interventi diffusi di potenziamento sulla rete ferroviaria urbana e della città metropolitana“.

“Il risultato futuro – concludono sarà una trasformazione in positivo della città, cosa possibile informando, condividendo le scelte e convincendo i genovesi. I provvedimenti che suggeriamo sono risolutivi, implicano un certo cambio di abitudini dei genovesi, e non sono fantasie di ambientalisti sognatori o anime belle, ma ciò che si è visto realizzare nelle città europee meglio governate: trasporto pubblico al centro con assi di qualità, tram, pedonalizzazioni, quartieri verdi e tutto ciò ricalca le esperienze ormai consolidate negli ultimi 50 anni e che ridurre lo spazio per i veicoli privati, a fronte di più trasporto pubblico è una regola aurea per ridurre la congestione. Esperienze positive che troppo spesso vediamo ignorate da alcuni presunti esperti qui a Genova”.

Autore
Genova24

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