Crepe e calcinacci dai muri, famiglia “sfollata in casa propria” a Sestri: “Impossibile vivere con le vibrazioni del cantiere”
- Postato il 20 febbraio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Due stanze chiuse dal nastro rosso e bianco e un “trasloco” fatto in casa propria con letti, vestiti e televisione sistemati alla bene e meglio tra salotto cucina e corridoio. Questa la situazione che sta vivendo una famiglia di Sestri Ponente, la cui casa è stata in parte interdetta a scopo cautelativo dopo che alcune lunghe e profonde crepe sono comparse sui muri delle stanze.
L’episodio è avvenuto lo scorso martedì, quando verso le 8 di mattina alla centrale dei vigili del fuoco arriva la chiamata di una signora, anziana, spaventata per le condizioni dei muri della sua casa di via Cerruti. Da mesi nelle abitazioni della zona si avvertono forti vibrazioni derivanti dalle lavorazioni del cantiere del ribaltamento a mare, e la preoccupazione – e la tensione – è alle stelle.
Sul posto i vigili del fuoco non possono fare altro che constatare la situazione, chiedendo ai tecnici della pubblica incolumità del Comune di Genova di intervenire. L’abitazione viene passata al setaccio, con controlli che si estendono ad altre parti dell’edificio. Altri abitanti dello stabile lamentano e segnalano la comparsa di nuove crepe, che si sviluppano diagonalmente sui muri e sugli stipiti delle porte. Dopo una mattinata di verifiche arriva infine la decisione: le due stanze divise dalla tramezza ammalorata saranno interdette. “Una delle stanze è la mia camera – spiega il figlio della donna – e abbiamo dovuto spostare il letto. Ora dormo in salotto mentre la televisione l’abbiamo dovuta mettere in cucina. Non sappiamo che cosa abbia causato questa situazione con certezza, ma di sicuro sono mesi che ogni giorno la nostra abitazione trema. Siamo sfollati in casa nostra”.
(Sopra un video fatto dai residenti della casa nei giorni precedenti per documentare le vibrazioni)
Nessuna evacuazione per il resto dell’edificio. La relazione con le vibrazioni del cantiere chiaramente è solo una ipotesi, ma che sarebbe in linea con le tantissime testimonianze e documentazioni raccolte in questi mesi di lavorazioni, anche da parte di residenti dello stesso palazzo. Sull’accaduto, l’assessore alla sicurezza e protezione civile Sergio Gambino, conferma l’intervento di vigili del fuoco e tecnici del comune: “E’ stata disposta l’interdizione per due stanze di una abitazione. Ulteriori verifiche saranno fatte quanto il privato metterà in sicurezza i due vani dell’abitazione”.
Un quartiere che trema
La convivenza tra cantiere e residenti è divenuta in queste settimane difficile se non impossibile. Dopo diverse assemblee dei cittadini e incontri pubblici, ieri è scattata la protesta di Assoutenti che ha portato i rumori delle lavorazioni sotto le finestre di Autorità di Sistema Portuale con un presidio di protesta: “I lavori del cantiere sono importanti ma la tutela della salute della persone anche – ha dichiarato il presidenti Furio Truzzi – In questi giorni abbiamo visto che la cassazione ha riconosciuto i danni dell’assenza delle barriere antirumore nella autostrade, non vorremmo che la legge fosse costretta ad arrivare anche qua. Serve far partire immediatamente un dialogo: sappiamo che nel bilancio del progetto sono stati accontonati 30 milioni per gli imprevisti. Bene, che vengano utilizzati per i sestresi”.
Nel frattempo proseguono invece le iniziative legate al percorso nato dal basso dalle prime assemblee, che in questi giorni hanno ospitato gli esperti di Confedilizia e un team legale per formare i cittadini coinvolti sulla raccolta della documentazione al fine di fare direttamente una richiesta di indennizzi. Nelle scorse ore si è svolto un incontro a Tursi tra Comune di Genova, Confedilizia e struttura commissariale per discutere degli impatti della grande cantieristica sul tessuto urbano.
Nel frattempo prosegue l’idea dell’attivazione di un tavolo Pris, che – come previsto dalla legge regionale – porterebbe ad una serie di risarcimenti a tutti gli “interferiti” dal cantiere. Una opzione portata avanti politicamente anche da Sara Tassara, consigliera municipale di Linea Condivisa.