"Cos'ha fatto quando ero in maternità": l'accusa più grave contro il "verde" Bonelli
- Postato il 1 dicembre 2023
- Di Libero Quotidiano
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"Cos'ha fatto quando ero in maternità": l'accusa più grave contro il "verde" Bonelli
Prima c'era stata Simona Sareceno a dimettersi dall'incarico di co-portavoce del partito Europa Verde. Poi è stata la volta di Eleonora Evi che ha non solo ha rinunciato alla nomina, ma ha anche accusato il front-man Angelo Bonelli di aver costruito "un partito patriarcale personale". Parole pesanti affidate ai social: "Mi dimetto, non sarò la marionetta del pinkwashing, la donna di facciata, la foglia di fico", ha scritto su Facebook Evi che nel 2020 aveva lasciato i Cinque Stelle con cui era stata eletta per due volte di seguito per passare con i Verdi che a suo dire era "un gruppo in cui i valori come trasparenza e parità di genere sono concretamente attuati". Ora si è ricreduta e a Maria Teresa Meli che l'ha intervistata per il Corriere ha raccontato gli episodi nei quali Bonelli si sarebbe comportato da maschilista.
Uno è capitato recentemente. "Io ho lavorato sull'obbrobrioso disegno di legge del governo sulla carne coltivata. Ho fatto le dichiarazioni di voto, gli interventi", ha ricordato Evi spiegando che "me ne sono occupata molto e il mio partito ha preferito dare spazio e visibilità a un breve discorso di Bonelli invece di prendere in considerazione il mio lavoro. Ho dovuto fare un intervento pubblico per poter ricevere l'attenzione che mi spettava. Un piccolo esempio, se vogliamo anche stupido", puntualizza, "che però è emblematico e si somma a tanti altri episodi".
Come quello accaduto qualche tempo fa quando Venne diffuso sui social un post di Europa verde in cui si sottolineava come Bonelli fosse il leader più presente in Parlamento. "In realtà", ci tiene a precisare Evi, "la leader più presente ero io. Insomma, si è voluto ancora una volta dare più spazio ad Angelo. Quando l'ho fatto notare, è stato fatto un nuovo post con le foto di entrambi e con la scritta “I leader più presenti”. Ma come funziona?", chiede provocatoriamente la deputata verde. "Se il leader più presente è un uomo merita un post tutto per sé, se invece si tratta di una donna, nel post dobbiamo essere per forza in due?". Ma non è finita qui. "Quando ero in maternità, sono stata oscurata, perché pur continuando a lavorare ero meno presente in Aula", rivela Evi affrontando anche il capitolo sulla la dialettica interna:" quando io ho difeso posizioni diverse rispetto a quelle di Angelo ci sono stati dei problemi".
"Alle amministrative di Brescia", cita ad esempio l'onorevole Evi, "si è calpestata la volontà del gruppo locale che aveva deciso di correre autonomamente. Ma siccome questa decisione non piaceva ad Angelo si è proceduto con un commissariamento. L'ennesimo. Io mi sono schierata con il gruppo locale perché il nostro statuto mette al centro il tema dell'autonomia dei territori. Quindi ritenevo che, essendo stata decisa democraticamente dal gruppo locale l'opzione di correre da soli, fosse possibile per il territorio avere la libertà di agire. Ho manifestato la mia posizione, ma sono stata isolata".
"Se la mia posizione differente ha come conseguenza quella di oscurare completamente il mio ruolo di co-portavoce significa che Europa verde ha un problema", ha sentenziato Evi che ieri, giorno di chiusura del tesseramento, non ha rinnovato la tessera, "ma rimango dentro il gruppo Alleanza verdi-sinistra che è il gruppo con cui sono stata eletta". Quanto a Bonelli, che respinge ogni accusa, sì, sì è comportato da maschilista, dice la deputata. "Probabilmente neanche in maniera troppo consapevole, ma questo è esattamente il segnale di un qualcosa che è molto profondo e radicato nella nostra società. E quando io ho evidenziato la disparità di trattamento tra di noi, la risposta è stata il silenzio".
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