Cosa vedere a Dominica, la perla selvaggia e sorprendente delle Piccole Antille

Dominica, la perla più selvaggia e sorprendente dei Caraibi: un’isola che non si limita a essere “bella”, ma che vibra, respira e travolge con la sua natura primordiale. Immaginate cascate che esplodono nella giungla, acque turchesi che sembrano neon, sentieri tra vulcani attivi e una cultura creola che profuma di musica e spezie. Non è un caso se National Geographic l’ha inserita tra le mete imperdibili del 2026: Dominica è quel tipo di paradiso che non si guarda soltanto… si vive.

Dominica non è il classico paradiso caraibico: è un universo verde, vulcanico, pulsante, dove la natura detta il ritmo e ogni esperienza ha il sapore di qualcosa di autentico. Se state cercando un’isola ancora integra, ricca di energia e cultura, qui troverete tutto questo moltiplicato per dieci. Ecco le esperienze da non perdere.

Cosa vedere e fare

Il primo Sperm Whale Reserve al mondo

Inserita tra le mete imperdibili del 2026 da National Geographic, Dominica conquista subito con una proposta imperdibile. Le acque tra le più profonde e tranquille dei Caraibi ospitano circa 200 capodogli residenti tutto l’anno: un fatto più unico che raro. Dominica sta per istituire la prima riserva marina al mondo dedicata a questa specie, un’area protetta di quasi 800 chilometri quadrati sulla costa occidentale, dove potrete osservare questi giganti del mare nel massimo rispetto dei loro ritmi.

Roseau

Roseau può sembrare piccola, ma racchiude un concentrato di cultura, storia e vita locale. Le sue case colorate, un mix di architettura moderna e influenze francesi, si affacciano sul mare mentre alle spalle si innalzano montagne ricoperte di giungla. Vi troverete immersi in una capitale autentica, viva e non costruita a misura di turista.

Il Vecchio Mercato è il cuore storico: un tempo luogo di compravendita degli schiavi, oggi ospita un monumento in ferro battuto che ricorda quel passato. Poco distante, tra bancarelle di frutta tropicale, erbe aromatiche e pesce appena sbarcato richiamato dal suono della conchiglia, si anima il New Market, perfetto per respirare l’energia creola.

Non perdete il Museo Domenicano, i giardini botanici raggiungibili percorrendo il elegante corso King George V, l’antica cattedrale e la storica biblioteca donata dal filantropo Andrew Carnegie. Da Roseau potete anche raggiungere facilmente le Trafalgar Waterfalls e alcune sorgenti termali vulcaniche: un assaggio immediato dell’anima selvaggia dell’isola.

Panorama su Roseau
iStock
Visitare Roseau a Dominica

Portsmouth

A nord di Roseau, sulla spettacolare Prince Rupert Bay, si trova Portsmouth, la seconda città del Paese e uno dei luoghi chiave per comprendere la storia di Dominica. Qui, nel 1504, Cristoforo Colombo approdò durante il suo quarto viaggio, e ancora oggi nelle acque basse dietro la stazione di polizia si vedono i resti di antiche imbarcazioni.

Saint Joseph

Se volete vedere la Dominica più genuina, fermatevi a Saint Joseph, un villaggio di pescatori affacciato su una delle baie più affascinanti dell’isola. Qui la sabbia, vulcanica e scurissima, contrasta con il verde brillante della vegetazione. Intorno al fiume Layou si susseguono campi, bananeti, palme da cocco e canne di bambù che crescono direttamente dall’acqua: un paesaggio bucolico da cartolina.

Cabrits National Park

Nella penisola a nord di Portsmouth si trova il Cabrits National Park, un sito dove natura e storia convivono perfettamente. Nel Settecento questo promontorio ospitava seicento soldati britannici, di cui oggi resta il suggestivo Fort Shirley, completamente immerso nella giungla.

Boiling Lake

È forse l’escursione più celebre della Dominica: un trekking impegnativo ma straordinario, che vi porterà fino al Boiling Lake, il secondo lago di vapore più grande al mondo. Le sue acque grigio-blu ribollono tra le nuvole di vapore, dando vita a un paesaggio quasi lunare.

Boiling Lake a Dominica
iStock
L’incredibile Boiling Lake

Morne Trois Pitons National Park

L’anima più selvaggia di Dominica è racchiusa in questo parco Patrimonio UNESCO, un mosaico di valli, foreste pluviali, cascate e zone vulcaniche. L’Emerald Pool, con le sue acque color smeraldo avvolte dal verde, è un luogo da sogno, ma non è l’unico: qui si trovano fumarole, sorgenti calde e uno degli scenari più incredibili del Paese.

Sorvolare la foresta pluviale

Due terzi dell’isola sono coperti da foreste fitte e impraticabili: una buona notizia per chi ama la natura pura, meno per chi non se la sente di intraprendere lunghe escursioni. Fortunatamente, a mettere tutti d’accordo c’è la funivia panoramica che attraversa un tratto immenso di giungla e regala un punto di vista spettacolare su montagne, vallate e fumarole vulcaniche. Il viaggio termina nei pressi del Boiling Lake, permettendovi di ammirare dall’alto luoghi che fino a pochi anni fa erano raggiungibili solo dopo ore di trekking. È un modo semplice e sorprendente per cogliere l’essenza selvaggia dell’isola.

Le spiagge più belle di Dominica

Dominica non è l’isola dei Caraibi dove cercare chilometri di spiagge bianche: qui la natura gioca con colori più intensi, più wild, più autentici. Le sue baie sono scrigni segreti, spesso incorniciati da foreste, rocce vulcaniche e acqua trasparente che scintilla al sole. Un mix irresistibile per chi ama il mare ma vuole qualcosa di diverso dalle solite cartoline.

Sulla costa di Roseau vi aspetta una delle spiagge più iconiche dell’isola: Champagne Beach. Il nome dice tutto: sotto la superficie, le bolle vulcaniche risalgono dal fondale come in un calice frizzante, creando un’esperienza di snorkeling unica al mondo. Tra sassolini scuri e un mare limpido come cristallo, la barriera corallina si mostra in tutto il suo splendore.

A una mezz’ora dalla capitale, lungo la costa occidentale, si apre Mero Beach, un morbido tappeto di sabbia nera vulcanica che brilla al sole. Qui il mood è rilassato e conviviale: bar sulla spiaggia, cocktail freschi, pranzi vista mare e un’atmosfera perfetta per godersi una giornata slow, tra bagni e tramonti intensi.

Se cercate una spiaggia più selvaggia e scenografica, puntate verso nord-est: Batibou Beach è una meraviglia dorata, una rarità sull’isola. Circondata da palme altissime e vegetazione lussureggiante, sembra uscita da un film tropicale. La sabbia è chiara e fine, l’acqua turchese e la quiete assoluta: è l’ideale per chi vuole staccare completamente e tuffarsi in un angolo di paradiso ancora poco battuto.

Dove si trova Dominica e come raggiungerla

Servono dalle 13 alle 18 ore di volo circa, a seconda degli scali e dell’aeroporto di partenza, per raggiungere Dominica dall’Italia. Si trova nell’arcipelago delle Piccole Antille, nella zona orientale dei Caraibi, tra Guadalupa e Martinica. Per raggiungerla, si fa scalo sulle isole principali dei Caraibi. Un’opzione pratica è arrivare a Parigi e da lì volare sulle Antille Francesi, spostandosi poi con i trasporti locali.

Autore
SiViaggia.it

Potrebbero anche piacerti