Cosa farà Leonardo con Iveco Defence Vehicles. Parla Giovanni Soccodato

  • Postato il 31 luglio 2025
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Con l’acquisizione del gruppo Iveco Defense Vehicles, Leonardo diventerà un attore integrato per i mezzi terrestri. L’operazione segue l’alleanza strategica con Rheinmetall e porta il gruppo di Piazza Monte Grappa a guardare sempre più a cooperazioni con le realtà europee (senza dimenticare il business con gli Usa). Ne abbiamo parlato con Giovanni Soccodato, già amministratore delegato di Mbda Italia. 

Come si inserisce l’acquisizione di Iveco nelle strategie di Leonardo?

I recenti conflitti hanno confermato la rilevanza della componente terrestre per la difesa e il presidio del territorio. In particolare, di tutti i mezzi e i sistemi che supportano la mobilità delle truppe e la point-defence (particolare tipologia di difesa aerea, ndr), che vedono nei veicoli pesanti e corazzati un presidio fondamentale. L’acquisizione di IDV consolida il ruolo di Leonardo come operatore industriale di riferimento nelle piattaforme per la Difesa, affiancando alla storica presenza nella componente aerea (velivoli ed elicotteri) anche le competenze per quella terrestre, in passato condivise con IDV attraverso il Consorzio CIO. In prospettiva, questo  consentirà  di semplificare ed efficientare la gestione dei programmi per la realizzazione delle nuove famiglie di veicoli pesanti di classe Mbt e Ifv per l’Esercito italiano, valorizzando al meglio le proprie capacità per le dotazioni di elettronica, anche nella prospettiva di realizzare piattaforme unmanned. 

Il fatto che il business di Iveco sia rimasto italiano, che vantaggi dà al sistema-Paese della difesa, visto che avrebbe potuto diventare tedesca o spagnola o ceca?

Innanzitutto, consentirà di disporre a livello nazionale di un attore integrato per i mezzi terrestri a maggior valore aggiunto e capacità operativa, che consentirà di definire e realizzare le caratteristiche e le prestazioni dei mezzi e dei sistemi per rispondere al meglio ai requisiti nazionali. Inoltre, un ulteriore vantaggio sarà legato alla gestione del ciclo di vita delle piattaforme, garantendo che si mantengano e si sviluppino a livello nazionale alcune competenze-chiave. Ciò sarà fondamentale per assicurare il costante aggiornamento e mantenimento in condizioni operative dei mezzi con il giusto livello di priorità. E questo senza dover dipendere o competere con altri Paesi. 

Come si inserisce questa operazione di Leonardo nell’ambito del riassetto complessivo della difesa europea?

Va nella direzione corretta di un progressivo consolidamento. Semplifica infatti il quadro complessivo e la presenza nazionale nel settore, mettendo assieme competenze e portafoglio prodotti, consentendo a Leonardo di confrontarsi con gli altri operatori del settore, quantomeno a livello capacitivo. L’operazione accredita ancor più il gruppo, come già fatto nel recente accordo con Rheinmetall, quale partner di riferimento di futuri programmi di cooperazione (es. anche se ormai improbabile, se mai dovesse materializzarsi il tanto discusso Mgcs). È infatti importante che, anche se l’azionariato di Idv rimanesse nazionale, si mantenga vivo il dialogo e lo spazio di cooperazione con gli altri attori europei del comparto terrestre a livello operativo, attraverso una progressiva convergenza di requisiti che abilitino la componente industriale allo sviluppo e all’adozione di sistemi comuni.

Come si ridefinisce in questo momento di ampie alleanze strategiche per Leonardo (dai droni, al terrestre fino allo spazio) il rapporto con gli Stati Uniti e con l’industria statunitense?

Gli Stati Uniti sono sempre stati e continueranno ad essere un partner di riferimento per il comparto dell’Aerospazio e della Difesa, un baricentro del business di Leonardo. Questo sia per la collaborazione su programmi e sviluppi innovativi (basti pensare al lunghissimo e consolidato rapporto nelle infrastrutture spaziali) sia per l’adozione di piattaforme o sistemi con caratteristiche peculiari (velivoli da trasporto o da combattimento), che hanno offerto e offrono opportunità di collaborazione con industrie statunitensi. Allo stesso tempo, Leonardo può avere un ruolo fondamentale e fornire un contributo determinante al consolidamento e al rafforzamento di competenze e capacità industriali continentali. È infatti il gruppo che ha storicamente costituito numerose joint venture e alleanze, ancora operative, ed è stato particolarmente attivo negli ultimissimi anni nel promuovere e realizzare nuove partnership strutturali, necessarie per creare quel pilastro europeo in grado di contribuire alla sicurezza e cooperare con l’industria transatlantica.

Autore
Formiche

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