Coppa Davis, Italia senza stelle ma con un buon tabellone: l’analisi delle avversarie e le reali chance degli azzurri

  • Postato il 19 novembre 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Da favoriti assoluti ad outsider. È la parabola dell’Italia di Filippo Volandri, bicampione del mondo in carica, in vista della fase finale di Coppa Davis 2025 a Bologna, che per gli azzurri comincerà mercoledì 19 novembre dai quarti di finale contro l’Austria. I forfait di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti hanno privato la nazionale delle due punte di diamante che dovevano trascinare la caccia al tris iridato. Due assenze pesantissime che hanno ridimensionato il valore della squadra di Volandri, composta da Matteo Berrettini, Flavio Cobolli, Lorenzo Sonego, Andrea Vavassori e Simone Bolelli. Tuttavia, le possibilità di alzare la quarta Insalatiera della storia italiana ci sono ancora.

Il quintetto messo insieme da Volandri ha un fortissimo desiderio di riscatto, a cominciare da Berrettini. Il romano, attualmente al numero 56 del ranking, viene da una stagione difficile che ha toccato il punto più basso a Wimbledon. La Coppa Davis è l’occasione per cambiare volto al suo 2025, lasciandosi alle spalle amarezze e dubbi. Un altro che ha una grande voglia di rivalsa è Sonego. Chiamato all’ultimo per sostituire Musetti, il torinese era partito fortissimo all’Australian Open (quarti) prima di mesi complicati. La Davis, però, è il suo terreno preferito: è il classico “uomo da nazionale”, quello che si esalta con l’azzurro addosso. E il pubblico di Bologna potrebbe trascinarlo ancora di più.

Il clima di entusiasmo previsto potrebbe lanciare anche Cobolli. A differenza di Berrettini e Sonego, Cobolli viene da una grande annata, in cui è riuscito a entrare in top 20, vincere due titoli e conquistare i quarti di finale a Wimbledon. Guardando al ranking, è lui il punto di riferimento. Non vanno poi dimenticati Bolelli e Vavassori, tra i migliori doppisti al mondo e reduci dalle Atp Finals. Se il doppio diventasse decisivo, Volandri avrebbe due grandi opzioni.

Insomma, motivazioni e possibilità non mancano. Anche perché vincere — o anche solo raggiungere la finale — nonostante le rinunce del numero 2 e del numero 8 del mondo sarebbe una prova di forza enorme per tutto il movimento azzurro. La dimostrazione che il tennis italiano non è soltanto Sinner e Musetti, ma un sistema molto più ampio e solido.

A dare un’ulteriore spinta alle ambizioni degli azzurri c’è anche la parte di tabellone, difficile ma non impossibile. L’Italia inizierà contro l’Austria. In classifica mondiale, il migliore è Filip Misolic (n. 79). Dietro di lui c’è Jurij Rodionov (n. 175). I due giocheranno in singolare, mentre nel doppio sono pronti Lucas Miedler e Alexander Erler, coppia che ha già giocato insieme dal 2021 al 2024, portando a casa sette titoli. Il quinto uomo a disposizione del capitano Jurgen Melzer sarà Lukas Neumayer. Gli austriaci non hanno mai vinto la Davis: il miglior risultato della loro storia è la semifinale del 1990. Insomma, per l’Italia uno scoglio tutt’altro che proibitivo.

La musica cambierà in una possibile semifinale. Ma pure il Belgio è un’avversaria alla portata, seppur più insidiosa. I belgi (tre finali perse: 1904, 2015, 2017) arrivano a Torino dopo aver battuto l’Australia di Alex De Minaur e hanno in Zizou Bergs (n. 43) il loro riferimento. Attenzione, però, anche a Raphael Collignon, decisivo nella vittoria ai quarti contro la Franciae.

La Spagna perde Alcaraz, Zverev e Mensik le uniche due stelle

Spagna, Germania, Repubblica Ceca e Argentina sono le altre quattro squadre che saranno protagoniste a Bologna. Avversarie che l’Italia incrocerà solo in caso di finale.Uno dei quarti più interessanti è quello tra la Spagna e la Repubblica Ceca.

Gli spagnoli hanno trionfato sei volte in Davis, ma la rinuncia di Carlos Alcaraz è un colpo durissimo per le ambizioni degli iberici, per giunta arrivato all’ultimo secondo. Questo significa che la selezione di David Ferrer non potrà sostituire il numero uno del mondo e dovrà disputare questa fase finale con soli quattro giocatori. Il riferimento adesso è Jaume Munar, giocatore comunque di spessore e posizionato al n. 36 del ranking. Pablo Carreno Busta promosso secondo singolarista, mentre il doppio è affidato a Marcel Granollers.

I cechi presentano forse la squadra con il livello medio più alto: a settembre hanno superato gli Stati Uniti di Taylor Fritz e Francis Tiafoe. A Bologna arrivano con Jiri Lehecka (n. 17), Jakub Mensik (n. 19) e Tomas Machac (n. 32).

La Germania si piazza subito dietro, grazie soprattutto alla presenza di Alexander Zverev, numero 3 del mondo, che proverà a regalare ai tedeschi la quarta Insalatiera (le precedenti nel 1988, 1989 e 1993). In singolare dovrebbe esserci anche Jan-Lennard Struff, favorito su Yannick Hanfmann. In doppio la coppia Kevin Krawietz – Tim Puetz resta una garanzia.

La Germania affronterà ai quarti l’Argentina, squadra ostica e mai arrendevole. A guidare i sudamericani è Francisco Cerundolo (n. 21). Tomas Martin Etcheverry dovrebbe essere il secondo singolarista, mentre Horacio Zeballos e Andres Molteni formano un’ottima coppia di doppio. L’Argentina ha vinto la Davis una sola volta, nel 2016.

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