Consulta florovivaistica, Coldiretti Liguria: “Aumentano fiori e piante dall’estero, a rischio un comparto strategico del Made in Liguria”

  • Postato il 19 settembre 2025
  • 0 Copertina
  • Di Il Vostro Giornale
  • 1 Visualizzazioni
florovivaismo

Liguria. “Negli ultimi cinque anni il valore degli arrivi di fiori e piante stranieri in Italia è più che raddoppiato (+120%), raggiungendo il record di 874 milioni di euro, mai così alto, e favorendo una concorrenza sleale ai danni dei produttori nazionali. Un trend che preoccupa fortemente anche la Liguria, regione che rappresenta una delle realtà florovivaistiche più importanti del Paese, con una produzione che nel 2023 ha superato i 437 milioni di euro, pari a circa il 14% del totale nazionale. In Liguria, il comparto florovivaistico rappresenta il 70% della produzione lorda vendibile agricola regionale, confermandosi asset strategico non solo per il valore economico, ma anche per l’occupazione, il presidio del territorio e l’attrattività turistica”. È questo il messaggio che arriva anche da Coldiretti Liguria a seguito del vertice della Consulta florovivaistica Coldiretti svoltosi a Roma, alla presenza del presidente nazionale Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, con la partecipazione attiva di Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria e membro effettivo per la Liguria all’interno della Consulta.

“Il comparto florovivaistico ligure – afferma Gianluca Boeri – è un fiore all’occhiello dell’agricoltura italiana, ma rischia di essere soffocato da importazioni incontrollate e non tracciabili. Fiori e piante provenienti da Paesi terzi, dove vigono standard ambientali, sanitari e sociali molto meno rigorosi dei nostri, arrivano sui mercati europei spesso attraverso triangolazioni che ne mascherano l’origine reale. È inaccettabile che i produttori liguri, che lavorano rispettando norme stringenti, debbano subire la concorrenza di prodotti importati a basso costo e senza garanzie. Occorre far valere il principio di reciprocità, anche nei controlli ai porti europei, come quello di Rotterdam, da cui transita il 72% delle merci florovivaistiche importate nell’Unione”.

A preoccupare è anche “l’impatto che questo trend può avere sul tessuto produttivo locale, che rappresenta una parte rilevante dell’economia agricola ligure. Inoltre, destano forte preoccupazione gli aumenti dei dazi sulle importazioni di fiori recisi e fronde verdi, che hanno visto passare le aliquote rispettivamente dal 6% al 15% per i fiori recisi e dallo 0% al 15% per le fronde. Una situazione che monitoriamo costantemente – spiega Boeri – e per cui abbiamo formalmente richiesto che queste due categorie vengano inserite nelle liste di prodotti salvaguardati dai dazi, per evitare ulteriori ricadute negative su un comparto già fortemente penalizzato”.

“Non possiamo permettere che il lavoro, l’innovazione e gli sforzi dei florovivaisti liguri vengano vanificati – sottolinea Bruno Rivarossa, Delegato Confederale. Il comparto, già colpito duramente dagli effetti del cambiamento climatico e dall’aumento dei costi produttivi, non può essere ulteriormente penalizzato da regole europee troppo permissive verso l’importazione di prodotti che non rispettano gli stessi criteri imposti ai nostri agricoltori. È fondamentale rafforzare i controlli, pretendere trasparenza e sostenere chi produce sul territorio in modo sostenibile”.

Nel corso del vertice della Consulta si è fatto il punto anche su alcune importanti novità ottenute grazie al lavoro sinergico del sistema Coldiretti, come l’esenzione definitiva del contributo Conai per i vasi, e sull’importanza di sviluppare filiere green e soluzioni innovative che permettano al comparto di continuare a crescere e affrontare le sfide future.

“Il florovivaismo ligure – concludono Boeri e Rivarossa – è simbolo di bellezza, qualità e tradizione. Per tutelarlo servono azioni concrete e immediate, che mettano fine alla concorrenza sleale e rilancino con forza il valore del Made in Italy, e del Made in Liguria, nel mondo”.

Autore
Il Vostro Giornale

Potrebbero anche piacerti