Con il bonus rifiuti c’è il 25% di sconto sulla Tari: chi può riceverlo e quando entra in vigore
- Postato il 14 agosto 2025
- Usi & Consumi
- Di Il Fatto Quotidiano
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Dal 1° gennaio 2026 torna ad essere operativo il bonus rifiuti, uno sconto del 25% sulla Tari. Per ottenerlo non è necessario presentare domande o firmare dei moduli: è sufficiente compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica e, nel caso in cui si dovessero avere i requisiti previsti dalla legge, lo sconto verrà applicato in automatico.
Introdotto con il Decreto Legge n. 124/2019 – convertito nella Legge n. 157/2019 – il bonus rifiuti fino a questo momento era rimasto al palo: mancavano i criteri applicativi necessari a rendere operativa la misura. Il problema è stato risolto grazie ad un Dpcm che porta la firma della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Come funzionerà il bonus rifiuti
Ad essere interessati dal bonus rifiuti – o bonus Tari che dir si voglia – sono 4 milioni di famiglie, che hanno un Isee basso. Lo sconto del 25% sulla tassa si andrà ad affiancare ai bonus acqua, luce e gas.
Potranno accedere al beneficio le famiglie con un Isee inferiore a 9.530 euro: la soglia, però, viene elevata a 20.000 euro per i nuclei familiari nei quali siano presenti almeno quattro figli a carico.
Per poter rientrare tra i beneficiari dell’agevolazione è sufficiente presentare la dichiarazione sostitutiva unica (DSU) all’Inps ed essere in possesso dell’attestazione Isee aggiornata, nella quale siano indicati i limiti di reddito previsti per poter accedere all’agevolazione.
Da quando verrà applicato lo sconto
Le famiglie hanno la possibilità di utilizzare il bonus rifiuti una sola volta per ogni anno di competenza Isee. La Tari viene calcolata annualmente: questo significa che la riduzione viene applicata a partire dal 1° gennaio 2026 e potrà essere inserita nella prima rata utile, la quale viene generalmente versata il 30 giugno (le reali scadenze sono da verificare caso per caso, perché i Comuni le decidono in modo autonomo).
Questo significa, molto pragmaticamente, che una famiglia che abbia un Isee valido per ottenere il bonus rifiuti se lo vedrà applicare già nel 2026 o, al massimo, nel 2027 in caso di incapienza delle rate del prossimo anno.
Quali responsabilità hanno i singoli Comuni
Spetterà ai singoli gestori del servizio raccolta rifiuti – o alle amministrazioni comunali, se questo onere lo hanno loro – calcolare a quanto ammonti lo sconto del 25% ed applicarlo sulle bollette dei beneficiari.
L’Anci – l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – si dovrà occupare di trasmettere ai gestori le informazioni necessarie per individuare quali siano i destinatari dell’agevolazione.
L’Arera in collaborazione con l’Anci verificherà che l’agevolazione venga applicata correttamente e si accerterà che non vengano commessi degli abusi
Quanto si può risparmiare con il bonus rifiuti
Quanto si riesce a risparmiare di Tari grazie al bonus rifiuti? Secondo alcuni calcoli effettuati da Cittadinanzattiva in Italia le famiglie arrivano a spendere mediamente 329 euro l’anno. Va segnalato, però, che le differenze tra i vari Comuni possono essere piuttosto marcate.
A Pisa, solo per fare un esempio, è stata registrata la Tari più alta del 2025: la spesa arriva a 595 euro. In questo caso il risparmio medio si attesta intorno ai 150 euro. Molto più economica è La Spezia dove, mediamente, l’esborso è 170 euro. Lì ovviamente il risparmio risulta essere minore: solo 43 euro.
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