Bonus in busta paga, i part time con più datori di lavoro devono scegliere chi lo versa

  • Postato il 14 agosto 2025
  • Usi & Consumi
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La Legge di Bilancio 2025 ha previsto che il bonus scaturito dal taglio del cuneo fiscale e contributivo venga riconosciuto ai dipendenti automaticamente in busta paga. In una situazione un po’ differente si trovano i lavoratori che hanno sottoscritto più contratti di lavoro part time: avendo contemporaneamente più di un datore di lavoro, devono individuare il sostituto d’imposta che riconoscerà le detrazioni o si prenderà l’onere di erogare il contributo. Ma soprattutto devono chiederglielo espressamente e, contestualmente, comunicare agli altri che rinunciano al bonus in busta paga. A fornire le indicazioni è l’Agenzia delle Entrate attraverso la circolare 4/2025.

Bonus in busta paga, come funziona per chi ha più datori di lavori

Le ultime direttive per rendere operativo il taglio del cuneo fiscale e contributivo per quest’anno sono state definite dalla manovra 2025. Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuto un bonus calcolato con le seguenti percentuali: 7,1% per redditi fino a 8.500 euro; 5,3% nel caso in cui il reddito sia compreso tra 8.500 euro e 15.000 euro e il 4,8% per chi ha un reddito compreso tra i 15.000 e i 20.000 euro.

Nel caso in cui il lavoratore abbia un reddito compreso tra 20.000 e 32.000 euro è previsto un benefit pari a 1.000 euro, che inizia a decrescere una volta superata questa cifra azzerandosi completamente una volta raggiunti i 40.000 euro.

Il bonus in busta paga viene riconosciuto in maniera automatica ai lavoratori: non è necessario presentare una domanda al datore di lavoro. La situazione inizia a cambiare nel caso in cui il contribuente abbia sottoscritto più contratti di lavoro part time: deve scegliere quale sostituto d’imposta deve erogare il bonus e comunicare agli altri la propria scelta.

Il caso dei part time con più datori

Perché il taglio del cuneo fiscale e contributivo venga applicato in maniera corretta non è sufficiente, però, limitarsi ad individuare il sostituto d’imposta che si assuma l’onere di applicare le detrazioni: a questo datore di lavoro devono essere fornite tutte le indicazioni necessarie per calcolare il bonus da inserire in busta paga. Dovranno, quindi, essere indicati tutti i redditi da lavoro dipendente percepiti e i giorni di lavoro che sono stati svolti presso altri soggetti.

Per permettere il calcolo corretto e preciso del bonus che spetta in busta paga è necessario conoscere il numero di giorni esatti di lavoro che sono stati prestati presso gli altri lavoratori, anche per quei soggetti che hanno un reddito annuo inferiore a 20.000 euro.

Nell’eventualità in cui il lavoratore abbia lavorato solo per una parte dell’anno, il bonus che verrà erogato in busta paga deve essere calcolato sulla base del reddito che sarebbe stato percepito nel caso in cui il soggetto avesse lavorato nel corso dell’intero anno. In altre parole è necessario calcolare il reddito teorico, che si riesce ad ottenere con un semplice calcolo: (Importo percepito/giorni lavorati) x 365. Quando la stessa giornata è compresa in periodi contemporanei di lavoro deve essere calcolata una volta sola.

Perché è necessario fornire i dati corretti

La gestione e la comunicazione delle informazioni relative agli altri rapporti di lavoro è importante, perché permette di calcolare correttamente il bonus. Eventuali errori o inesattezze hanno un impatto diretto sugli importi che vengono erogati in busta paga: nel caso in cui il bonus risultante dai dati forniti dovesse risultare più alto rispetto a quanto realmente spetta, in sede di dichiarazione dei redditi sarà necessario rimborsarlo. Quindi muoversi correttamente fin da subito evita problemi, il prossimo anno, in fase dichiarativa.

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Il Fatto Quotidiano

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