Comunali Rende, Bilotti: “Il cambiamento può diventare realtà”
- Postato il 15 aprile 2025
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Il Quotidiano del Sud
Comunali Rende, Bilotti: “Il cambiamento può diventare realtà”
Comunali Rende: Il candidato a sindaco, Giovanni Bilotti, replica ironicamente a Principe: “L’ibrido è il futuro”. Sulla città unica: “L’esito del referendum è chiaro. Va rispettato”
COSENZA – Il candidato a sindaco di Rende Giovanni Bilotti ha tenuto una conferenza stampa con l’obiettivo primario di motivare la sua discesa in campo nella competizione elettorale del 25 e 26 maggio che lo vedrà contrapposto a Sandro Principe, Marco Ghionna, Rossella Gallo e Luciano Bonanno. Da registrare la presenza nel pubblico dei consiglieri regionali del Partito democratico Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, degli ex assessori Fabrizio Totera e Lisa Sorrentino e degli ex consiglieri comunali Romina Provenzano, Salvatore Esposito e Marco Greco. «Stiamo allestendo delle liste con grandi competenze, il 26 aprile le apprezzerete», ha annunciato con una certa dose d’entusiasmo Bilotti che guiderà il progetto civico “GenerAzione”.
IL PROGETTO CIVICO DI BILOTTI PER LE COMUNALI DI RENDE
«Crediamo in un progetto che possa apportare quello che è un cambiamento all’interno del territorio. La volontà, che rappresento, diviene una responsabilità perché ho raccolto l’input da tutte quelle persone che vivono all’interno del perimetro comunale. Vogliamo portare avanti il programma in fase di redazione che coinvolgerà veramente tutti. Partiremo dal basso recependo quelle che sono le necessità, quelle che sono le segnalazioni. Crediamo che il cambiamento possa diventare realtà», ha evidenziato. La famiglia è stato un filo conduttore nelle dichiarazioni del giovane candidato a sindaco. Non poteva mancare il ricordo del compianto padre Pino Bilotti, presidente provinciale dell’Unione ciechi, che ha rappresentato per il suo impegno civico e associativo un punto di riferimento per il candidato a sindaco. In merito alle piaghe dell’emigrazione giovanile e sanitaria cita il fratello e la madre ribadendo la necessità «di cambiamento».
BILOTTI SULLE COMUNALI DI RENDE: “NON SONO TROPPO GIOVANE”
Il contributo che Bilotti intende dare alla comunità, dal punto di vista politico amministrativo, guarda ovviamente al presente ma anche alle future generazioni e, qui viene citata più volte la figlioletta di pochi mesi presente in sala con la moglie di Bilotti. Un approccio «genuino» e pacato che non rinuncia però allo scontro. «Non vedo perché la mia età (32 anni, ndr) dovrebbe costituire un problema. A Rende Francesco Principe divenne sindaco a 34 anni e il figlio Sandro a 31 anni», ha affermato. Bilotti ha poi replicato con ironia alle dichiarazioni dell’ex sottosegretario dei giorni scorsi: «Sandro Principe mi ha definito un ibrido? Bene, perché credo che l’ibrido sia il futuro, lo vediamo nell’automotive di tutto il mondo. Le sue parole ci stimolano a fare ancora meglio».
«La mia storia, la nostra storia è chiara. Sono cresciuto sotto l’ala dell’associazionismo e del terzo settore. Abbiamo lavorato negli anni con tutte le forze politiche, dal centrosinistra al centrodestra. Lo abbiamo dimostrato con i fatti, l’emblema è la prima scuola accessibile all’interno del comune di Rende. È stata progettata con un’amministrazione di centro-sinistra ed è stata inaugurata con un’amministrazione del centro-destra. Quindi respingo le accuse mossami, non appartengono a quella che è la nostra visione», ha proseguito Bilotti.
BILOTTI: “SONO GARANTISTA, NO ALLA DOPPIA MORALE”
Sulle critiche circa la presenza dei “manniani” nella coalizione la posizione del candidato a sindaco è netta: «Non può esistere una doppia morale. Si è garantisti o giustizialisti sempre, io sono garantista. In secondo luogo anche gli altri schieramenti hanno ex amministratori tra le loro schiere, perché noi no?».
Restando sul terreno del garantismo Bilotti ha poi sottolineato: «Se c’è effettivamente il rischio che il Comune venga nuovamente commissariato, allora voglio sapere chi rivestirà il ruolo di vicesindaco. Bisogna avere contezza di questo e soprattutto essere consapevoli e responsabili». Bilotti ha voluto scrollarsi di dosso l’etichetta del candidato targato Pd: «Il mio rapporto col segretario provinciale del Pd Vittorio Pecoraro? L’ho conosciuto al mio matrimonio perché amico di mia moglie, ho il suo numero da meno di un mese». Sul mancato accordo con il fronte progressista, composto dal Movimento 5 stelle, Avs e Rifondazione comunista, questa invece la versione di Bilotti: «Hanno posto veti su esponenti e interi gruppi politici. Noi non potevamo accettarlo e le strade si sono divise».
LA POSIZIONE SUL POLICLINICO E SULLA CITTA’ UNICA
Sulla realizzazione del Policlinico ad Arcavacata il giudizio non poteva che essere positivo e anche qui non sono mancati i riferimenti alla sua sfera familiare: «A mia madre é stato diagnosticato un tumore terminale e ad ha chiesto fuori dalla Calabria una second opinion. Oggi vive e si gode sua nipote. Ecco perché questa struttura ospedaliera sarà un’eccellenza che attrarrà studenti, ricercatori e scienziati. Andrà ovviamente creata una politica accessoria, di competenza comunale».
La questione della città unica sarà, volenti o nolenti, il fil rouge di questa campagna elettorale ma per Bilotti non costituirà motivo d’imbarazzo: «All’interno di ogni coalizione ci sono esponenti che si sono spesi per il sì e per il no. Il referendum è stato chiaro e i cittadini hanno espresso la loro posizione. Però dobbiamo iniziare a parlare di servizi integrati, di agenda urbana, di programmazione condivisa. Ma, a scanso di equivoci, il voto referendario va rispettato e mi batterò affinché il responso sia garantito».
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Comunali Rende, Bilotti: “Il cambiamento può diventare realtà”