Compie 100 anni Santino Vanzaghi, sopravvissuto a Mauthausen: “Ha conosciuto l’inferno e ha scelto il bene”

  • Postato il 5 novembre 2025
  • Società
  • Di Quotidiano Piemontese
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VERBANIACento anni e una vita che attraversa la storia d’Italia. Santino Vanzaghi, nato il 1° novembre 1925, ha festeggiato il suo straordinario traguardo circondato dall’affetto della famiglia, degli amici e delle istituzioni cittadine. Una festa non solo per celebrare la longevità, ma per rendere omaggio a una testimonianza preziosa di coraggio, sacrificio e rinascita.

La deportazione

L’esistenza di Vanzaghi è quella di un uomo che ha vissuto in prima persona le pagine più drammatiche del Novecento. A soli diciott’anni, nel pieno della Seconda guerra mondiale, rifiutò di arruolarsi nell’esercito: una scelta di coscienza che gli costò la deportazione in Germania. Vi rimase fino ai ventun anni, prigioniero in un campo di concentramento nei pressi di Monaco di Baviera, legato al tristemente noto complesso di Mauthausen. Anni durissimi, trascorsi tra lavoro forzato e privazioni, che tuttavia non spensero in lui la volontà di vivere e di ricominciare.

Il ritorno a casa

Al ritorno in Italia, Santino ricostruì la propria vita con la stessa determinazione che lo aveva sostenuto durante la prigionia. Si sposò con Antoniazza Arveda, con la quale ebbe due figli, Oriana e Rinaldo. Stabilitosi a Verbania, trovò impiego alla Montecatini, dove la sua serietà e competenza lo portarono a diventare responsabile della filatura.

Prima ancora, aveva esercitato il mestiere di linotipista, un’arte di precisione oggi scomparsa, che richiedeva abilità tecnica e concentrazione: la composizione delle pagine dei giornali con caratteri mobili in piombo, il cuore pulsante dell’editoria del tempo.

Una storia che è un simbolo

Oggi la sua storia è un simbolo di quella generazione che, dopo aver conosciuto la guerra e la deportazione, ha contribuito alla rinascita del Paese con il lavoro e la dignità.

«Santino è un pezzo prezioso di storia del Paese, un motivo di orgoglio profondo. Ha conosciuto l’inferno e ha scelto comunque il bene, di costruire un futuro migliore per le generazioni future», ha dichiarato Katiuscia Zucco, assessore alle Politiche sociali del Comune di Verbania, che ha partecipato ai festeggiamenti. «Santino è l’esempio che dobbiamo far conoscere ai nostri ragazzi – ha aggiunto – e sono grata, a nome di tutta l’Amministrazione, di aver potuto festeggiare i suoi cent’anni».

Un compleanno che diventa racconto collettivo: il ricordo di una vita che non dimentica, e l’omaggio a chi, con la forza silenziosa del lavoro e della speranza, ha saputo trasformare la sofferenza in futuro.

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Quotidiano Piemontese

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