Col presidente Mattarella per una pace giusta: l’Ue è la sola a difendere il diritto internazionale
- Postato il 11 marzo 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Il Presidente Mattarella ha recentemente sottolineato l’importanza di raggiungere una pace “giusta” in Ucraina (e, dovremmo aggiungere, anche a Gaza e in Cisgiordania). Di certo i negoziati intrapresi da Trump vanno in tutt’altra direzione, ed è importante analizzare il profondo significato delle parole del Capo dello Stato, tanto più in un paese come l’Italia nel quale alcuni partiti politici, alcuni commentatori e molti elettori, che pur si richiamano “all’onestà”, sembrano fare orecchie da mercante.
I concetti di giustizia, onestà e correttezza istituzionale non possono andare disgiunti dall’esistenza di una normativa condivisa, emessa da organismi legislativi al di sopra delle parti. Se così non fosse giustizia e onestà sarebbero concetti affidati al sentire individuale e il più efferato criminale potrebbe sostenere di agire in base ad un suo “codice morale”.
Sappiamo tutti benissimo che questa normativa esiste, ed è data dalla Carta dell’Onu, e dalle normative del diritto internazionale e del diritto emesso dai Parlamenti degli stati democratici. E sappiamo tutti, almeno intuitivamente, che certe azioni sono illegali: ad esempio abbiamo a suo tempo protestato quando Berlusconi si schierò con l’amico Bush per la guerra in Iraq perché l’abbiamo ritenuta una decisione in contrasto col diritto internazionale, nonostante Saddam Hussein fosse un dittatore efferato. Se non avessimo avuto come guida una idea del diritto internazionale non avremmo potuto giudicare negativamente quella guerra.
Oggi la guerra si combatte in Ucraina e sono in atto violazioni gravissime da parte del regime di Putin, che questa guerra l’ha iniziata e che ha preteso di utilizzarla per acquisizioni territoriali, due azioni vietate dal diritto internazionale. Per il diritto internazionale sono completamente infondate le pretese di Putin che la Russia si riprenda “ciò che è suo”, pretese esplicitamente enunciate a proposito dell’invasione dell’Ucraina, e minacciosamente estese qualche giorno fa a nazioni europee non nominate.
La pace giusta invocata autorevolmente dal Presidente Mattarella è quella che rispetta il diritto internazionale e che esclude le acquisizioni territoriali. Trump e Putin vorrebbero negoziare tra loro una pace imperialista, da imporre all’eroico popolo ucraino con la minaccia della cessazione degli aiuti americani e il conseguente asservimento alla Federazione Russa.
Nessuno di noi può imporre al popolo ucraino di continuare la guerra, ma è chiarissimo per il diritto internazionale che se il popolo ucraino intende difendersi da una aggressione merita tutto il nostro sostegno. Non solo: se la visione di Trump e Putin è che il diritto non esiste e vige la legge del più forte, la sola strada che l’Europa può percorrere è quella di diventare a sua volta forte, non solo per difendere i suoi confini, all’interno dei quali si trovano, oltre all’Ucraina, le repubbliche baltiche o la Moldavia, territori che potrebbero rientrare tra quelli che Putin considera “suoi”, ma anche perché l’Europa è rimasta sola a difendere il diritto internazionale. E non bisogna farsi ingannare dal falso e avido pietismo trumpiano che sembra piangere le vittime della guerra mentre richiede risarcimenti colossali dal paese invaso: moltissimi tra gli ucraini preferiscono il campo di battaglia alla denazificazione russa in prigioni siberiane non riscaldate.
Oggi la Nato non è più un’alleanza sicura, e Trump minaccia di non intervenire in caso di attacco se il paese Nato attaccato non ha pagato quanto lui pretende. Potranno non esservi simpatici Macron o Von der Leyen: ma sono infinitamente migliori di Putin e Trump.
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