Cobolli, il segreto del sale chiesto a Volandri: un trucchetto ha favorito la rimonta su Munar valsa la Davis
- Postato il 26 novembre 2025
- Di Virgilio.it
- 2 Visualizzazioni
Un pizzico di sale, si sa, può determinare la riuscita o meno di un piatto. Nel caso del trionfo dell’Italia nell’ultima edizione delle Finals di Davis, il sale potrebbe esser stato il valore aggiunto che ha consentito a Flavio Cobolli di portare a termine la clamorosa rimonta su Jaume Munar, valsa il punto decisivo per la conquista della quarta “Insalatiera” della storia dell’Italia. Un piccolo, grande retroscena sull’impresa del tennista azzurro è venuto fuori a distanza di qualche giorno dall’epica partita che ha incollato davanti ai televisori milioni di tifosi e appassionati: qualche chicco di sale che, provvidenzialmente, ha evitato il peggio.
- Cobolli, la richiesta a Volandri durante la finale Italia-Spagna
- Coppa Davis, il retroscena di Flavio: "Avevo paura dei crampi"
- Perché un pizzico di sale ha aiutato Cobolli a battere Munar
Cobolli, la richiesta a Volandri durante la finale Italia-Spagna
Già durante il match contro Munar, iniziato in modo traumatico per Cobolli che aveva perso il primo set con un pesantissimo 6-1, diversi telespettatori avevano notato Flavio chiedere ripetutamente qualcosa al suo capitano, Filippo Volandri, sistemato ai bordi del campo come del resto il suo collega David Ferrer. Cobolli non aveva richiesto consigli o dritte, ma – appunto – del sale. E una volta ottenuto ciò che aveva chiesto, ha messo quello stesso sale sotto la lingua ma senza ingerirlo. Rito scaramantico? Macché: una trovata geniale. Un vero e proprio “trucchetto” a cui Cobolli ha fatto ricorso per evitare problemi di tenuta fisica.
Coppa Davis, il retroscena di Flavio: “Avevo paura dei crampi”
Lo stesso giocatore aveva confidato nel post gara: “Avevo paura dei crampi e mi sono mosso per prevenirli. Ho chiesto il sale a Filippo e qualcuno della panchina è corso a prenderlo nelle cucine dell’Arena”. Già, perché un retroscena curioso è relativo proprio al reperimento del sale da cucina chiesto da Cobolli in partita. Non proprio una richiesta semplice da soddisfare, in un palazzetto dello sport. Per fortuna le cucine erano aperte: un membro dello staff azzurro è riuscito a chiedere e a ottenere una modica quantità di sale alla squadra di cuochi che stava preparando le pietanze per la sera, mettendola subito a disposizione di Cobolli.
Perché un pizzico di sale ha aiutato Cobolli a battere Munar
Ma a cosa serviva il sale chiesto da Flavio? Semplice: ad attivare in modo rapido, praticamente immediato, i recettori nervosi presenti in bocca e nella gola, inviando al contempo un segnale riflesso al sistema nervoso centrale utile a prevenire il sopraggiungere di crampi muscolari per lo sforzo prolungato. Durante ogni match i tennisti perdono notevoli quantità di sodio attraverso il sudore, il sale sotto la lingua – come dimostrato da alcuni studi – può aiutare a “ingannare” il cervello, bloccando per qualche tempo il riflesso del crampo stesso a prescindere dall’assorbimento sistemico, che richiederebbe più tempo. E con questo pizzico di sale Cobolli ha “cucinato” Munar, servendo sul piatto il trionfo azzurro.