Ciro Niglio, dalla Locride alla promozione a Generale di Brigata dei Carabinieri 

  • Postato il 24 febbraio 2025
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Ciro Niglio, dalla Locride alla promozione a Generale di Brigata dei Carabinieri 

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Ciro Niglio, promosso Generale di Brigata, ha lasciato un segno indelebile nella Locride dove ha prestato servizio dal 2006 al 2011, come comandante della Compagnia carabinieri di Locri.


LOCRI- La carriera di un uomo si misura dalle sue azioni, dal segno che lascia nei luoghi in cui ha operato e dalle persone che ne conservano il ricordo con stima e affetto. E se questo è il metro di giudizio, la promozione dell’ufficiale dei Carabinieri Ciro Niglio al grado di Generale di Brigata in prima valutazione non è soltanto un riconoscimento formale, ma la naturale evoluzione di un percorso segnato dalla dedizione, dal rigore e da un profondo senso di giustizia. Il nome di Ciro Niglio, napoletano di origine, è ben noto e ricordato nella Locride dove l’attuale Capo di Stato Maggiore del Comando Interregionale “Pastrengo” a Milano, ha lavorato dal 2006 al 2011. 

UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA LOCRIDE

Il suo operato nella Locride, lo stile di comando, la rigidità ma anche l’umanità sempre dimostrata lo hanno reso un punto di riferimento in un territorio particolarmente difficile in quegli anni, in cui la presenza dello Stato era ed è sinonimo di sicurezza. 

Era ottobre del 2006 quando Niglio, allora con il grado di maggiore, giunse in Calabria prendendo servizio nella Locride. Erano gli anni dell’omicidio del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, avvenuto a Locri, e della faida di San Luca. E, in quegli anni, in qualità di comandante della Compagnia di Locri, Niglio ha vissuto il territorio non solo come professionista dell’Arma, ma anche come uomo, consapevole che il ruolo del carabiniere è essere vicino ai cittadini, al loro servizio e alla loro protezione. Ha saputo così coniugare fermezza e disponibilità, instaurando nel tempo con la popolazione un rapporto di fiducia. Ed è stato proprio dal rapporto di fiducia professionale che i cittadini nutrivano nei riguardi dell’ufficiale che prese il via l’indagine “Sharks”, l’operazione che ha smantellato il mondo dell’usura nella città di Locri.

Insieme all’allora comandante del gruppo territoriale di Locri, Francesco Iacono (adesso Generale di Brigata), Niglio ha coordinato la cattura di numerosi latitanti di ‘ndrangheta e il ritrovamento di innumerevoli bunker utilizzati dai clan, soprattutto a Platì. Ma nel suo comando tante sono anche state le operazioni di Dda anche a livello internazionale, come “Crimine-Infinito”, che ha portato alla disarticolazione di potenti clan criminali tra Siderno, Lombardia e Canada.

IL LEGAME PROFONDO DEL TERRITORIO CON IL GENERALE DI BRIGATA DEI CARABINIERI, CIRO NIGLIO

Accanto all’azione investigativa e repressiva, l’ufficiale si è distinto anche per la capacità di costruire memoria e comunità. Si ricordano l’organizzazione del cerimoniale dell’inaugurazione nel maggio 2010 a Bovalino della piazza intitolata al brigadiere Antonino Marino. Così come porta anche la sua firma (insieme a quella dell’allora comandante della compagnia carabinieri di Bianco, capitano Andrea Caputo) l’inaugurazione nell’aprile del 2011 della caserma dei carabinieri di San Luca.

E, con il suo operato, Niglio ha dimostrato ai cittadini come la giustizia non sia solo una questione di repressione, ma anche di costruzione di una cultura della legalità, capace di trasmettere valori e principi ai giovani e alla comunità. Rigore e inflessibilità sempre accompagnati da umanità e professionale disponibilità e non è un caso che nel 2021 il Comune di Locri gli abbia conferito la cittadinanza onoraria. Dopo l’esperienza in Calabria terminata nell’ottobre del 2011, il percorso dell’ufficiale Ciro Niglio lo ha portato a ricoprire ruoli di crescente responsabilità. E, mentre il suo cammino prosegue lontano dalla Calabria, la Locride continua a ricordarlo con gratitudine, certa che chi ha fatto bene sarà sempre riconosciuto. Anche a distanza di anni.

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