“Cirilli&family” conquista il pubblico del cine-teatro Garden di Rende

  • Postato il 14 aprile 2025
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“Cirilli&family” conquista il pubblico del cine-teatro Garden di Rende

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Lunghi applausi e standing ovation per Gabriele Cirilli e i suoi allievi de “La Factory” in scena con “Cirilli&family” al cine-teatro Garden di Rende.


RENDE (COSENZA) – Lunghi applausi e standing ovation: il 10 aprile, il Cine-teatro Garden di Rende ha ospitato una serata di pura energia, sketch esilaranti, musica, risate incontenibili e interessanti spunti di riflessione, grazie a “Cirilli&family”. Uno spettacolo che ha lasciato il segno nel cuore del pubblico. Inserito nel cartellone del Tirreno Festival con la direzione artistica di Alfredo De Luca, lo show è stato un’autentica festa di comicità, che ha unito l’inconfondibile ironia di Gabriele Cirilli con la freschezza dei suoi giovani allievi della scuola di teatro La Factory, con sede a L’Aquila.

Ideato da Cirilli insieme a Carlo Conti – che ne firma la supervisione artistica – lo show nasce dalla collaborazione con MA.GA.MAT. Srl e si avvale del contributo di un team creativo brillante: Maria De Luca, Mattia Cirilli, Daniele Ceva, Mario Scaletta, Chiara Garbiero e Luca De Paoli. L’entusiasmo che Gabriele Cirilli porta sul palco risuona anche nelle performance dei suoi ragazzi, creando una sinergia unica che ha reso la serata davvero speciale. Cirilli non interpreta un personaggio: è se stesso, con tutta la sua storia, le sue fragilità, il suo sguardo pieno di umanità. E il pubblico lo sente, lo segue, lo applaude con affetto sincero.

“Cirilli&family” conquista il pubblico del cine-teatro Garden di Rende

Il cuore dello spettacolo è la famiglia, non solo come nucleo affettivo ma come specchio comico e veritiero delle dinamiche quotidiane. Cirilli parte dalla sua esperienza personale per costruire una narrazione universale, in cui ognuno può riconoscersi. «Tua moglie ti dice: facciamo un figlio? E tu rispondi: famulus», ironizza, dando vita a una riflessione comica sull’etimologia latina della parola famiglia, che significa anche “servitore”. E proprio il ruolo del marito come “servo d’amore” diventa uno dei leitmotiv più esilaranti della serata. Risate incontenibili, ma anche uno sguardo lucido e affettuoso sui ruoli e sugli equilibri del ménage familiare.

Le dinamiche tra marito e moglie, le incomprensioni tra genitori e figli, il confronto tra vecchie e nuove generazioni diventano terreno fertile per una comicità che fa ridere perché racconta ciò che tutti noi conosciamo. Partendo dalla famiglia tradizionale, lo spettacolo si apre a una visione più ampia e inclusiva: c’è la famiglia del condominio, quella dello sport, degli amici, del lavoro. Ogni legame diventa occasione per riflettere – con leggerezza e profondità – su ciò che ci unisce, sulle dinamiche che ci fanno ridere perché vere, e su quel senso di appartenenza che, in fondo, definisce il nostro essere umani. Emblematico lo scontro generazionale con uno degli attori de La Factory, che paragona il corteggiamento romantico di un tempo con la frenesia dei social e dei messaggi pieni di emoji.

“Cirilli&family”: musica, ricordi e aneddoti

A rendere ancora più vario e coinvolgente lo spettacolo, gli intermezzi musicali con successi intramontabili come “We Are Family” delle Sister Sledge e le canzoni tratte dal repertorio di Sanremo come “Cuoricini” dei Coma Cose. Uno dei momenti più emozionanti arriva quando Cirilli condivide con il pubblico il 41esimo anniversario di matrimonio, mostrando con orgoglio e commozione alcune fotografie della sua vita privata. Dopodiché, fa un salto indietro e ironizza sui “quattro tempi delle donne”: «Quando lei si affacciava dal balcone, ho capito che le donne hanno quattro tempi: cinque minuti e scendo, tre minuti e sono da te, dammi solo due minuti, un attimo e arrivo. Una volta, con un suo attimo, ho guardato un film intero».

Riferimenti all’attualità e alla vita di tutti i giorni

Non sono mancati i riferimenti all’attualità, trattati con la consueta ironia intelligente che caratterizza lo stile di Cirilli. Esilarante il passaggio sui call center insistenti, sottolineato dalla proiezione del celebre “Urlo” di Munch per rappresentare l’espressione di disperazione provata nel rispondere all’ennesima chiamata indesiderata. Un’immagine tanto surreale quanto perfettamente calzante, che ha scatenato l’ilarità del pubblico.

Altro momento cult, lo smarrimento davanti alla lista della spesa scritta dalla moglie: un semplice elenco si trasforma in un campo minato di incomprensioni domestiche, tra marchi, grammature e categorie misteriose. Una situazione in cui molti si sono riconosciuti, ridendo di gusto.

Una comicità tagliente

Lo spirito critico di Cirilli non ha tralasciato argomenti più complessi, come la chirurgia estetica, affrontata con una comicità tagliente ma mai offensiva. Ma uno dei momenti più incisivi dello spettacolo è stato il suo discorso sulla realtà vs finzione: in particolare, Cirilli ha paragonato le famiglie perfette che vediamo negli spot pubblicitari alla realtà delle famiglie di tutti i giorni, ben lontane da quel modello patinato e idealizzato. Un’affermazione che ha fatto riflettere sul valore della verità nelle relazioni, strappando al pubblico risate ma anche pensieri più profondi. Un discorso che, pur partendo dalla comicità, ha saputo mostrare come la risata possa anche essere uno specchio che ci invita a guardarci dentro.

Il pubblico ride, si riconosce, si commuove. E resta incantato davanti al monologo finale, dove Cirilli parla del tempo che passa, delle piccole cose che a 50 anni iniziano a brillare di una luce nuova. «A 50 anni, ti accorgi di cose che prima neanche guardavi, un fiume, le nuvole, persino il mare ti sembra diverso. Ti commuove un fiore, sopravvissuto al gelo della notte; il sole dopo un temporale, l’estate che torna tutti gli anni, una bella tavolata con gli amici. Mi piace avere 50 anni perché sei padre di un figlio e figlio di un padre che non c’è più. Ma soprattutto mi piace perché me li sono guadagnati. La vita è un lampo e se chiudo gli occhi si può riassumere in pochi scatti». Un momento intenso, che trasforma il comico in poeta, e fa riflettere sul valore del tempo, della memoria, delle emozioni vere.

“Cirilli&family”: il gran finale da showman

Lo spettacolo si chiude in bellezza con un travolgente medley dei personaggi portati in scena da Cirilli a “Tale e Quale Show”: da Al Bano e Romina a Ligabue, passando per Celia Cruz e i Village People. Una vera e propria festa che sigilla una serata di teatro viva, autentica, popolare nel senso più nobile del termine. “Cirilli&Family” non è solo uno spettacolo comico. È un racconto di vita, un abbraccio collettivo, una risata che fa pensare. E a Rende, il pubblico ha risposto con entusiasmo, confermando che il teatro – quando è fatto con cuore e talento – sa ancora parlare a tutti.

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