C’eravamo tanto amati: a Ceriale il sindaco Fasano toglie le deleghe al vice Giordano. È crisi
- Postato il 30 settembre 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Ceriale. Dalle 470 preferenze ottenute alle ultime elezioni comunali – un vero record che gli aveva garantito la poltrona di vicesindaco – all’addio forzato alla giunta per mano dello stesso sindaco che aveva contribuito a eleggere a suon di voti.
A Ceriale la crisi politica ventilata da mesi è esplosa ufficialmente: da questa mattina, martedì 30 settembre, Luigi Giordano non è più il vicesindaco della città. Lo ha annunciato lo stesso Giordano con un post sui social: “Questa mattina si è consumato un tradimento verso gli elettori. Non sono più il vostro vicesindaco”.
La decisione arriva dopo mesi di tensioni e contrasti all’interno della maggioranza, che secondo il sindaco Marinella Fasano avrebbero reso difficile l’amministrazione della città. La prima cittadina ha quindi revocato tutte le deleghe, aprendo la strada ad un rimpasto di giunta che – con ogni probabilità – vedrà entrare in maggioranza anche membri della minoranza.
Nei commenti al post, Giordano ha ricevuto un’ondata di solidarietà da parte di diversi cittadini: “Tutti i messaggi che sto ricevendo confermano la fiducia che la comunità ripone in me – scrive –. L’affetto dei cittadini vale più di qualsiasi incarico”. Impossibile non ricordare il grande consenso personale ottenuto da Giordano alle ultime elezioni amministrative: 470 preferenze, che superano le mille se si sommano anche quelle della tornata precedente.
I segnali della crisi erano evidenti da tempo. Il 30 luglio scorso era stato un momento di svolta per la politica cerialese. La revoca del ruolo di capogruppo a Giordano e l’uscita dall’aula consiliare da parte dello stesso Giordano e dei consiglieri Stefanì e Ligustro non erano stati gesti simbolici, ma segnali premonitori di un contrasto già in essere.
Solo due giorni fa, il 28 settembre, l’ormai ex vicesindaco di Ceriale scriveva: “Dico solo una cosa: se uno vuole andare a fare il sindaco o fare l’assessore deve passare attraverso il voto. Non esistono scappatoie. Non esiste tradire l’elettorato che ha votato noi! Io sono stato eletto dai cittadini che mi hanno premiato con oltre mille voti in due tornate elettorali, un record! E se la sindaca vuole prendere scorciatoie perché mal consigliata da qualcuno, la invito a ripensarci per il bene di chi ci ha votato. Altrimenti la invito con me sul palco in piazza a confrontarsi, non solo con me ma soprattutto con i cittadini che ci hanno dato fiducia”.
Il nuovo assetto della giunta dovrebbe confermare due esponenti della maggioranza, Barbara De Stefano e Daniele Gaglioti, mentre tra le ipotesi per l’opposizione si fa strada l’ingresso di Piercarlo Nervo ed Eugenio Maineri.
La scelta – ovviamente – non è stata accolta positivamente da Giordano: “Non mi scoraggio. Chiederò le dimissioni del sindaco per il tradimento nei confronti di chi ci ha votato”.
Difficile al momento capire come si completerà il puzzle delle deleghe. Secondo le indiscrezioni, tuttavia, Barbara De Stefano potrebbe assumere anche la carica di vicesindaco e mantenere le Politiche sociali. Il Bilancio passerebbe a Piercarlo Nervo, la Polizia locale a Eugenio Maineri, mentre Daniele Gaglioti continuerebbe a occuparsi dello Sport. Gianbenedetto Calcagno, che perderebbe l’assessorato, potrebbe diventare presidente del Consiglio comunale. Luigi Giordano, pur senza la carica di vicesindaco, resterebbe comunque consigliere comunale.
La crisi è ufficialmente aperta. Ora resta da capire se il nuovo assetto voluto dal sindaco Fasano riuscirà a reggere la prova dell’aula e di un Giordano che, con ogni probabilità, non resterà a guardare.