Centrale 118 e corso di laurea per Fisioterapisti del Santa Dorona, De Vincenzi e Liscio: “Due novità ferragostane che ci preoccupano”
- Postato il 12 agosto 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Pietra Ligure. “Apprendiamo con preoccupazione e un certo stupore, la notizia secondo cui, Regione Liguria, sarebbe intenzionata a ridurre le centrali operative del 118 dalle attuali cinque ad una, e unica, per tutta la regione”. Lo dichiarano il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e il consigliere delegato alla sanità e ai rapporti con l’ospedale Santa Corona Giovanni Liscio.
“Crediamo che sia un provvedimento avventato e poco ragionevole nella sua costituzione, trattandosi appunto di un settore delicato e fondamentale, come quello dell’urgenza – emergenza dove il fattore tempo risulta, sempre più spesso, fondamentale. Ancor più in un territorio articolato e problematico, anche dal punto di vista infrastrutturale, come quello ligure. Questo provvedimento, a nostro avviso, potrebbe pregiudicare l’operatività della nuova centrale, non garantendo più la tempestività e l’efficienza di questo servizio che, è bene ricordarlo, in determinati periodi dell’anno, registra un incremento notevole dell’attività. Auspichiamo, tuttavia, che questo processo possa avvenire garantendo sia i livelli quantitativi che qualitativi e professionali del personale dedicato tuttora esistenti”.
Continuano il sindaco e il consigliere: “A questo, negli ultimi giorni, si è aggiunto un ulteriore elemento di preoccupazione relativo alla paventata chiusura del corso di laurea per fisioterapisti, con sede presso il Santa Corona. Questione che si era già presentata nella scorsa primavera e sulla quale eravamo già intervenuti, anche con una interrogazione diretta all’assessore Massimo Nicolò, il quale ci aveva rassicurati in merito ad una soluzione imminente che, evidentemente e alla luce dei fatti, è rimasta ferma alle intenzioni di un ridimensionamento, cosa che, naturalmente, non ci può soddisfare”.
“Auspichiamo che per entrambe le situazioni, si possa arrivare ad una soluzione ragionevole e condivisa che non abbia ricadute negative sulla popolazione e garantisca la qualità dei servizi sanitari sul territorio”, concludono De Vincenzi e Liscio.