Cellulare alla guida, raffica di patenti sospese: pene sempre più severe
- Postato il 22 agosto 2025
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- Di Virgilio.it
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Una vibrazione, un messaggio in arrivo e un’occhiata veloce. Poi un secondo, che diventano due. Ed è già troppo tardi. In auto, basta un attimo – uno appena – perché quel gesto meccanico si trasformi in tragedia. A Napoli, tra luglio e agosto, chi guida con lo smartphone in mano ha scoperto cosa significa, davvero, essere colti sul fatto.
Dal 16 luglio al 16 agosto, i motociclisti della Polizia Locale, in uniforme ma anche in borghese, hanno intensificato i controlli nelle zone nevralgiche della città partenopea. Risultato: 384 automobilisti sorpresi a guidare con il cellulare. Trecentottantaquattro persone colte con gli occhi puntati sul display dello smartphone, anziché sulla strada. E per ciascuno, è scattata la sanzione prevista dal Codice della Strada.
La nuova legge: più dura e più giusta
Dal 14 dicembre 2024, con l’entrata in vigore della riforma voluta dal ministro Matteo Salvini, l’articolo 173 del Codice della Strada non perdona: 250 euro di multa, 5 punti in meno sulla patente e, soprattutto, sospensione immediata della licenza di guida da 15 giorni a due mesi, con ritiro sul posto. Una linea dura, forse mai vista prima in Italia.
Non finisce qui, per chi è recidivo – e a Napoli ce ne sono stati tre in appena un mese – la pena è ancora più severa: 350 euro di ammenda, 10 punti in meno e patente sospesa da uno a tre mesi. Colpevoli di aver già commesso la stessa infrazione negli ultimi due anni, sono il simbolo di un’abitudine tossica che resiste alla logica, al rischio e perfino alla paura.
Il paradosso dell’abitudine
La vera tragedia non è il numero di multe. In città, ogni giorno, centinaia di automobilisti preferiscono leggere un messaggio sul telefono, anziché tenere gli occhi puntati sulla strada. È un paradosso spietato: si teme sì la multa, ma non l’incidente. Preoccupa il ritiro della patente, ma non la possibilità concreta di non tornare a casa, o di fare male a qualcun altro.
Le Forze dell’Ordine lo sanno, e per questo il Comune di Napoli ha confermato che i controlli continueranno anche nei prossimi mesi, con una particolare attenzione alle fasce orarie più critiche (mattina e tarda sera) e alle aree ad alta densità di traffico.
Meno spazio alla tolleranza
Il vecchio CdS lasciava spazio alla tolleranza: 165 euro di multa e 5 punti tolti, ma sospensione solo in caso di recidiva. Troppo poco. Ora, invece, chi sbaglia paga subito, e chi insiste paga il doppio. Una linea dura, ma necessaria. Perché nel 2025, la distrazione è la prima causa di incidenti gravi. E i dati lo confermano: più tecnologia c’è e maggiore è il rischio di non guardare la strada.
La battaglia contro il cellulare alla guida non è solo una questione di multe o statistiche, è un fattore culturale. Una sfida che riguarda ogni automobilista, ormai troppo dipendente dalla notifica del cellulare. Napoli ha acceso un faro, ma l’Italia intera deve raccogliere il testimone. Perché guidare è anche un fattore di responsabilità. Sulla strada ci sono le vite di tante, troppe persone, che non meritano di finire per uno sguardo di troppo verso il cellulare.