Caso Manuela Murgia, Dna maschile sui vestiti della ragazza trovata morta nel 1995

  • Postato il 12 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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La riapertura dell’inchiesta sulla morte di Manuela Murgia, la ragazza cagliaritana di 16 anni trovata morta il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli di Tuvixeddu, nel capoluogo sardo, ha portato alla scoperta di Dna maschile sui vestiti dell’adolescente il cui decesso era stato archiviato come suicidio. Nel registro degli indagati, con l’ipotesi di omicidio volontario, è stato iscritto il nome dell’allora fidanzato Enrico Astero, oggi 54enne. Dagli accertamenti effettuati dai consulenti nominati dalla difesa dell’indagato e dalla parte civile, per il primo l’ex generale del Ris di Parma Luciano Garofano e per i secondi Emiliano Giardina, sarebbero saltate fuori tracce di Dna maschile sugli indumenti che indossava la ragazza al momento della morte.

Si tratta di circa una quarantina di tracce biologiche, molte delle quali rilevate sugli slip e sul reggiseno. Il Dna maschile è stato estratto e adesso si attende la fine degli accertamenti richiesti dalla Procura alla polizia scientifica e dal gip Giorgio Altieri ai carabinieri del Ris che si stanno occupando delle indagini biologiche, dattiloscopiche e merceologiche sui vestiti della ragazza per poter avviare il confronto del Dna con quelli nella banca dati e con quello dell’unico indagato che non è stato ancora prelevato.

“Siamo molto soddisfatti di questa notizia – afferma all’Ansa l’avvocata Giulia Lai, che tutela la parte civile – ora attendiamo la conclusione degli accertamenti”. I familiari di Manuela Murgia non avevano mai accettato l’iniziale ipotesi di suicidio e per tutti questi anni si sono battuti affinché il caso venisse riaperto. La prima svolta il 30 marzo scorso, proprio quando la Procura ha deciso di avviare nuovi accertamenti. Due mesi dopo la seconda svolta con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’allora fidanzato di Manuela.

Manuela era scomparsa il giorno prima del ritrovamento del suo corpo, dopo essere uscita di casa con l’intenzione di incontrare qualcuno. Era stata vista salire su un’auto e allontanarsi da casa, indossando pantaloni del pigiama sotto i jeans e lasciando sul tavolo della cucina un rossetto e un profumo, dettagli che hanno alimentato i dubbi sulla versione del suicidio.

Foto dal profilo Facebook di Giustizia per Manuela

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Il Fatto Quotidiano

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