Caro bollette, ok a bonus per famiglie e imprese
- Postato il 28 febbraio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Caro bollette, ok a bonus per famiglie e imprese
Caro energia. L’esame del decreto arriva in Cdm. Tra le misure bonus sociale con Isee fino a 25mila euro
Contro l’emergenza caro-energia, che sta mettendo sempre più in difficoltà famiglie e imprese, il governo mette in campo circa 3 miliardi. È in programma per questa mattina, alle 11,30, in Consiglio dei ministri – insieme al disegno di legge delega sul nucleare – il provvedimento con le misure che dovrebbero portare a un ridimensionamento degli importi delle bollette tornate stellari dietro alla folle corsa del gas: al Ttf di Amsterdam, l’hub di riferimento europeo, ieri i contratti con scadenza a marzo hanno chiuso in netto rialzo a 45,1 euro al megawattora (+9,1%).
EMERGENZA CARO ENERGIA
Ieri, giovedì 27 febbraio 2025, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto un vertice a Palazzo Chigi, cui hanno preso, i ministri dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, degli Affari europei Tommaso Foti e, in collegamento dal Sudafrica, dove è impegnato nella Ministeriale G20, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per “per chiudere” il decreto bollette, scongiurando un altro rinvio, l’ultimo lunedì quando aveva cancellato il Cdm in programma per il giorno dopo perché aveva giudicato il pacchetto confezionato dal Mef e dal Mase “non soddisfacente”, quindi l’indicazione di lavorare alla messa a punto di interventi più incisivi, con effetti visibili.
PACCHETTO PER SOSTEGNO CONCRETO ALLE FAMIGLIE
La “missione” sembrerebbe stata compiuta data la “soddisfazione” fatta trapelare al termine del vertice per un pacchetto di misure che garantirà, si rileva, “un sostegno concreto” alle famiglie e alle imprese “in un momento di difficoltà economica legato all’aumento dei costi energetici”. Un risultato, si sottolinea, frutto di un lavoro “condiviso dalle forze politiche di maggioranza, per dare una risposta rapida e mirata a una delle principali preoccupazioni di cittadini e imprese”. Il governo lavora, intanto, a “ulteriori iniziative di medio-lungo periodo che possano rafforzare ed efficientare il sistema nel suo complesso”.
INNALZAMENTO DELLA SOGLIA ISEE A 25MILA EURO
Lo sforzo richiesto dalla premier a Giorgetti e Pichetto avrebbe portato, intanto, all’innalzamento della soglia Isee del bonus sociale fino a 25mila euro – era fino a 15mila nella bozza bocciata dalla premier – per dare ristoro alle famiglie. A loro sarebbero destinati poco meno di 2 miliardi, rispetto agli 1,3/1,5 inizialmente previsti. L’idea sarebbe quella di concentrare gli aiuti su tre mesi, anziché sei mesi come si era finora ipotizzato, confidando anche nel mitigarsi delle temperature. In questo modo si riuscirebbe a garantire un sostegno a 8 milioni di utenti, con uno “sconto” in media di circa 200 euro. Per garantire che gli aiuti arrivino soprattutto ai più vulnerabili, potrebbero essere introdotti dei paletti. Una delle opzioni è di modulare il bonus per fasce, in modo che l’aiuto sia pieno per i valori Isee più bassi e in percentuali ridotte per gli altri. Qualcosa di simile a quanto fatto già nel 2023
CARO BOLLETTE GLI AIUTI ALLE IMPRESE
Circa 1.2 miliardi di euro dovrebbero invece andare alle imprese – attorno ai 600 milioni euro per quelle energivore e sui 700 per le Pmi – per cui si valutano più interventi, tra cui anche il taglio degli onori di sistema.
Mentre si prepara a registrare i colpi dei dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti, il sistema economico e produttivo sta già pagando le ricadute di un combinato disposto esplosivo, tra il rallentamento dell’economia tedesca, le incertezze geopolitiche e il caro energia. Elementi pesanti che sembrano gravare anche sul clima di fiducia delle imprese, in calo di quasi un punto a febbraio, in controtendenza rispetto a quello, in crescita, dei consumatori.
L’industria, in particolare, altre al calo della produzione che si protrae da ormai 23 mesi, segna nel 2024 una flessione del fatturato annua in valore al netto degli effetti di calendario del 4,3%, decisamente più marcata rispetto al
-0,7% dell’anno precedente. Anche i volumi registrano dinamiche negative in media annua (-3,2% nel 2024 contro il -1,2% del 2023).
Per le imprese il decreto bollette dovrebbe mettere in campo il rinnovo o l’allungamento delle concessioni idroelettriche, per cui il via libera sarebbe condizionato all’assegnazione al Gse del diritto di ritirare parte dell’elettricità prodotta da questi impianti. Si punta anche a sbloccare l’energy release, il meccanismo che assegna elettricità a prezzi calmierati in cambio dell’installazione di impianti da fonti rinnovabili.
PRESCRIZIONI “ANTI FURBETTI”
Il testo dovrebbe prevedere anche delle prescrizioni ‘anti furbetti’ per la trasparenza delle tariffe e a controllo delle le campagne di telemarketing utilizzate per proporre il cambio tra le tre fasce di mercato esistenti.
Le anticipazioni sono state accolte con delusione dalle associazioni dei consumatori. Per il Codacons, “limitare a soli tre mesi la durata dei provvedimenti in tema di bollette è una presa in giro degli italiani”. L’Unione dei consumatori (Unc) sollecita “una riduzione, per tutti, degli oneri di sistema e dell’Iva sul gas al 10%, visto che oramai sono troppe le famiglie in difficoltà con il pagamento delle bollette, ben oltre quell’Isee”.
Tra le associazioni delle imprese, la Cna chiede anche lo snellimento delle procedure per provvedimenti già varati, “che avrebbero potuto ridurre l’impatto della crescita dei costi energetici, come l’autoproduzione da energie rinnovabili, che proprio noi avevamo proposto”.
Dal fronte politico Pd, Ms5 e Avs hanno chiesto al governo di accogliere le proposte unitarie contro il caro bollette: in particolare che Acquirente Unico possa stipulare contratti pluriennali con venditori di energia da fonti rinnovabili per produrre un disaccoppiamento di fatto tra costo di elettricità e gas.
Il Quotidiano del Sud.
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