Carmen, applausi scroscianti al Carlo Felice per la prima: convince tutto
- Postato il 17 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. Teatro stracolmo e appausi convinti per il debutto della Carmen di Bizet ieri sera al Teatro Carlo Felice nell’allestimento della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma. Opera che contiene grandi slanci di passione destinata a bruciare in fretta, ma anche momenti di pura emozione soprattutto nella parte che spetta a Micaela, la promessa sposa di Don José prima che lui perdesse la testa per la zingara sigaraia Carmencita. Carmen è una delle prime tre opere più rappresentate al mondo, anche per alcuni brani celebri, tra cui la Habanera (L’amour est un oiseau rebelle) di Carmen e Votre toast, je peux vous le rendre e poi Toreador, en garde di Escamillo.
Personaggio iconico quello di Carmen, moderno, una donna che non rinuncia alla propria libertà di amare chi le pare e ne paga carissimo il prezzo morendo per la lama di Don José, amante tradito dopo che aveva lasciato l’esercito per lei, ma che va in crisi nel ruolo di contrabbandiere e pensando alla delusione della madre, probabilmente la figura assente più presente nelle opere liriche e di cui si fa messaggera Micaela.
Nella conferenza stampa erano stati accennati alcuni passaggi significativi dell’opera, soprattutto il finale, in cui è proprio Carmen ad andare incontro alla lama di Don José, ormai consapevole del proprio destino. “Uccidimi o fammi passare” ordina a Don José nel finale e la regia di Emilio Sagi ripresa da Nuria Castejòn ne esalta appunto l’essere padrona di se stessa sino alla fine. Castejon ha curato anche le coreografie, portando un gruppo di danzatori dalla Spagna che hanno impreziosito ed esaltato il pubblico con il loro flamenco. Splendido l’assolo del toreador nell’ultimo atto. Le scenografie di Daniel Bianco sono costituite da tre piani: arcate che compaiono a inizio e fine opera sullo sfondo (ricordano molto gli archi della plaza de toros), una sorta di percorso di roccia che dà tridimensionalità e consente durante le parti con coro di avere una visuale molto completa e ricca della folla, un portale che si apre e si chiude scorrendo in orizzontale in primo piano. Tutto con colori neutri/beige. Costumi in linea con l’ambientazione spagnola: candide le sigaraie, ma con i tradizionali gonnelloni, per poi virare sul rosso quando la scena si sposta nella taverna di Lillas Pastia. Anche la sfilata dell’ultimo atto è in linea con ciò che ci si attende da Carmen, insomma. Qualche licenza poetica rispetto al libretto c’è come una zingara en travestì e l’uccisione in scena di Zuniga.
Il pubblico ha tributato un applauso speciale ai due protagonisti proprio al termine dell’opera, prima ancora delle varie chiamate in scena. Annalisa Stroppa è una splendida Carmen sia nella recitazione, nella cura dei dettagli su gestualità e atteggiamento, sia vocalmente, con una voce che scalda nei momenti di maggior passione e concitazione. Stroppa, alla sua quarantesima Carmen, è ormai padrona del ruolo, senza però limitarsi a svolgere il compitino. Francesco Meli ha mostrato grande padronanza e capacità interpretativa notevole nel suo Don José, molto credibile nel tormento tra il continuare ad amare Carmen, ma a perdere se stesso e soprattutto a dare dispiacere alla madre.
Applausi meritati per la Micaela di Giuliana Gianfaldoni, davvero bravissima nell’aria Je dis que rien ne m’épouvante, di una delicatezza disarmante. Luca Tittoto, al debutto nel ruolo, pur essendo un basso, se l’è cavata comunque bene dando autorevolezza al suo Escamillo. Benissimo anche il resto del cast a partire dalle due zingare Frasquita e Mercedes (Vittoriana De Amicis, Alessandra Della Croce) molto sciolte nel fraseggio, ma anche lo Zuniga di Luca Dall’Amico e poi Armando Gaba, Saverio Fiore e Paolo Ingrasciotta (Le Dancaire, Le remendado, Morales). Applauditissimo anche il coro delle voci bianche di Gino Tanasini. Buona anche la prova del coro.
Il maestro Donato Renzetti ha dato grande enfasi alle parti dove era necessario, quasi sottolineando l’urgenza di alcuni passaggi. Mentre ha donato grande emotività e delicatezza nelle parti meno incalzanti.
Repliche sino al 16 maggio.