Capo Gallo: scrigno di natura selvaggia a un passo da Palermo

Capo Gallo, promontorio che sembra sospeso tra cielo e mare, è quel genere di meta che sorprende per il fascino capace di far dimenticare, in un attimo, la vicinanza della città.

Chi arriva fin qui, a pochi chilometri dal centro di Palermo, scopre un luogo plasmato dal vento, dal sale e dal silenzio, una riserva naturale che racchiude paesaggi da sogno, sentieri panoramici, grotte misteriose e un mare che cambia colore a ogni ora del giorno.

Dove si trova

Il promontorio di Capo Gallo si staglia nella parte nord-occidentale di Palermo, come una sentinella di pietra tra due golfi fra i più amati della Sicilia: Mondello, con la spiaggia mondana e luminosa, e Sferracavallo, villaggio di pescatori con un’anima più raccolta. A dominare il paesaggio è il Monte Gallo, una montagna calcarea che si innalza in verticale fino a superare i cinquecento metri di altezza, e culmina con il Pizzo della Sella e il suggestivo faro che veglia sulle scogliere.

In poco più di dieci chilometri si passa dal traffico cittadino alla quiete di una riserva marina dove la natura regna incontrastata: le pareti impervie, le gole scavate dal tempo e il continuo abbraccio del mare hanno dato vita a una varietà di microclimi che attraggono studiosi e naturalisti da tutto il mondo.

Ed è proprio la coesistenza fra isolamento naturale e prossimità urbana che rende Capo Gallo un luogo raro, un ponte perfetto per chi desidera conoscere l’anima più autentica della Sicilia.

Cosa non perdere a Capo Gallo

Riserva di Capo Gallo
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Suggestivo scorcio della Riserva di Capo Gallo

Dal 2001 Capo Gallo è diventato una Riserva Naturale Orientata, istituita per proteggere il suo straordinario patrimonio biologico, paesaggistico e archeologico: infatti, gli oltre cinquecento ettari custodiscono scorci incantevoli e una biodiversità straordinaria, ma è nel cuore della montagna e lungo le coste frastagliate che si celano le testimonianze più affascinanti.

Numerose sono infatti le grotte che punteggiano il territorio, spesso accessibili solo via mare o con percorsi avventurosi.

La Grotta Regina, la più ampia e celebre, è considerata un vero e proprio santuario punico: i cunicoli custodiscono incisioni rupestri, simboli e parole lasciate da Fenici, Cartaginesi, Romani e Arabi. Un viaggio nel tempo che conduce fino al VII secolo a.C., testimoniato da epigrafi in lingua punica sulle pareti.

Più nascosta, ma di una bellezza quasi surreale, è la Grotta dell’Olio. Si apre alla base di una falesia, con un ingresso parzialmente sommerso che ricorda l’arco di una cattedrale. La luce filtra dall’alto, passa attraverso un’apertura sulla volta e si riflette sul fondale bianco: l’acqua assume così una tonalità turchese brillante, mentre le pareti si animano di vita marina. Coralli, spugne bianche e silenzi profondi la rendono un piccolo paradiso per chi ama le immersioni subacquee, accessibili soltanto tramite visite autorizzate.

Un’altra meraviglia sotterranea è la Grotta della Màzzara, il cui nome deriva da un’antica ancora in pietra (la màzzara appunto) ritrovata all’ingresso e utilizzata un tempo dai pescatori della zona. All’interno, la galleria si snoda per oltre cento metri, illuminata da giochi d’acqua e da concrezioni calcaree che assumono forme favolose. In passato era rifugio per corvine e murene, oggi resta un ambiente fragile, ma ancora vivo, popolato da piccoli gamberetti.

Info utili per visitare la Riserva

Capo Gallo è facilmente raggiungibile sia da Mondello sia da Sferracavallo: per gli amanti delle immersioni, il versante di Sferracavallo rappresenta il punto d’accesso ideale, grazie alla vicinanza con le grotte e alle acque limpide che invitano all’esplorazione.

Per entrare nella riserva è richiesto un contributo simbolico, di circa cinque euro se si accede in auto: un piccolo prezzo per avere accesso a un universo di meraviglie naturali.

I sentieri che si snodano lungo il promontorio sono vari, e regalano panorami che si aprono sul mare con vedute che si imprimono nella memoria. Alcuni conducono fino al faro, oggi abbandonato, ma diventato un’inaspettata galleria d’arte a cielo aperto: un eremita solitario lo ha trasformato in un luogo poetico, decorandone gli interni con mosaici che raccontano la sua visione del mondo.

Lungo la costa non mancano anche piccole calette, perfette per una pausa di relax o un tuffo rinfrescante. Tuttavia, è bene sapere che in estate alcune zone possono risultare affollate e non è raro imbattersi in qualche medusa.

Autore
SiViaggia.it

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